La società che gestisce lo scalo di Punta Raisi assicura un'indagine interna
di IGNAZIO MARCHESEPALERMO. I passeggeri che hanno denunciato di essere stati abbandonati nella pista in mezzo agli aerei che transitavano poco distante. I feriti che hanno dichiarato che il primo medico l'hanno visto solo dopo un'ora. E poi gli attacchi tra la Wind Jet e la Gesap. Il giorno dopo la sfiorata tragedia a Punta Raisi, divampano le polemiche. Alla fine di una convulsa giornata per la società che gestisce l'aerostazione i feriti sono 34. Tutti con lievi contusioni ed escoriazioni e qualche ammaccatura. Solo per sei è stato necessario un intervento degli operatori del 118 e il trasporto nei posti di pronto soccorso in città. Le prognosi per loro vanno da 10 a 15 giorni. Per tutti una grande paura. «Non credo che queste siano le procedure di soccorso negli aeroporti - dice Paolo Calvano rimasto ferito nella caduta e che dopo un'ora di forti dolori ha avuto somministrato un antidolorifico - Sotto gli scivoli non c'era nessuno. Incredibile. Non si fa così. Abbiamo visto il primo medico dopo un'ora. C'era una sola ambulanza in aeroporto. È incredibile», ripete. La Gesap si giustifica. «Non potevamo mandare una navetta in pista - dice l'ad della Gesap, Dario Colombo - se non autorizzati dalla macchina del soccorso. Non si può dimenticare che c'era stato un incidente».
E ancora in un comunicato la stessa società ribadisce la propria linea. «Attendiamo l'esito dell'indagine che sta portando avanti l'Agenzia nazionale di sicurezza al volo - si legge in una nota - poi l’azienda effettuerà tutte le verifiche interne, riservandosi, ove lo ritenesse dovuto, di costituirsi parte lesa». Gesap sottolinea inoltre che «in particolare si è provveduto a soccorrere i contusi, a fornire gratuitamente i trasporti via terra verso le destinazioni finali, a fornire coperte e bevande calde ai tanti passeggeri dei voli cancellati per la chiusura dell'aerostazione». In aeroporto la sera di venerdì tutta questa operatività non si vedeva e non è un caso che la Wind Jet cerca di rimpallare le responsabilità nei confronti di Gesap. «Tocca alla società di gestione garantire assistenza e soccorsi - dicono dalla compagnia aerea - Il nostro pilota è stato eccezionale ed ha evitato un disastro». Le polemiche investono anche i soccorritori un po' spaesati secondo i passeggeri. Mario Torcivia sottolinea «il grave ritardo nei soccorsi: non è esagerato sostenere che siamo stati lasciati soli. Se le condizioni meteo potrebbero essere la causa dell'incidente è anche vero che senza la pioggia e l'acqua sulla pista l'aereo avrebbe rischiato di prender fuoco»
E ancora in un comunicato la stessa società ribadisce la propria linea. «Attendiamo l'esito dell'indagine che sta portando avanti l'Agenzia nazionale di sicurezza al volo - si legge in una nota - poi l’azienda effettuerà tutte le verifiche interne, riservandosi, ove lo ritenesse dovuto, di costituirsi parte lesa». Gesap sottolinea inoltre che «in particolare si è provveduto a soccorrere i contusi, a fornire gratuitamente i trasporti via terra verso le destinazioni finali, a fornire coperte e bevande calde ai tanti passeggeri dei voli cancellati per la chiusura dell'aerostazione». In aeroporto la sera di venerdì tutta questa operatività non si vedeva e non è un caso che la Wind Jet cerca di rimpallare le responsabilità nei confronti di Gesap. «Tocca alla società di gestione garantire assistenza e soccorsi - dicono dalla compagnia aerea - Il nostro pilota è stato eccezionale ed ha evitato un disastro». Le polemiche investono anche i soccorritori un po' spaesati secondo i passeggeri. Mario Torcivia sottolinea «il grave ritardo nei soccorsi: non è esagerato sostenere che siamo stati lasciati soli. Se le condizioni meteo potrebbero essere la causa dell'incidente è anche vero che senza la pioggia e l'acqua sulla pista l'aereo avrebbe rischiato di prender fuoco»
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