il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 29 maggio 2010

Manager capaci, non tesserati: fuori la politica dalla sanità in Sicilia


La Sicilia - 29.05.2010
Ed. del 29.05.2010 - I Fatti - pag. 6
Ignazio Marino

L'intervento.
Caro Direttore,
l'assessore per la Salute della Regione Siciliana, Massimo Russo, ha voluto ieri replicare alla mia intervista sulla drammatica situazione della sanità in Sicilia, una questione purtroppo ben conosciuta e sofferta dai siciliani.
Vorrei precisare che, se è vero che gli ultimi dati prodotti dall'indagine della commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale fanno riferimento all'anno 2008, è vero anche che queste sono le ultime cifre a nostra disposizione. Peraltro, i numeri scoraggianti da me indicati sono in generale più benevoli di quanto non siano le informazioni pubblicate recentemente dal ministero della Salute, che evidenziano come solo due indicatori di qualità delle cure mediche siano stati (quasi) centrati su 23, quindi molto lontani dalla sufficienza (pag. 67 del Dossier di valutazione delle performance dei servizi sanitari regionali, www.salute.gov.it).
In qualità di presidente della commissione d'inchiesta sul Ssn posso annunciare che presto si procederà con la seconda fase della nostra indagine. I senatori commissari si recheranno in numerose regioni italiane, per monitorare strettamente le Asl in cui sono state individuate le maggiori criticità ed eventualmente verificare i progressi compiuti. Sono certo che, in quell'occasione, l'assessore Russo avrà l'opportunità di raccontare, numeri alla mano, la progressione raggiunta con la sua gestione, e noi ne daremo opportuno riscontro negli atti pubblici del Senato della Repubblica.
Quando saranno poi disponibili i dati 2009 della nostra indagine sulle performance in Sanità sarà interessante verificare, ad esempio, se i parti cesarei, nella regione, sono scesi dal catastrofico 52% del 2008 all'accettabile - almeno per l'Organizzazione mondiale della Sanità - 13,7%. Sarà importante inoltre capire quanto si sono ridotti i ricoveri inappropriati per diabetici scompensati o il tempo di attesa di intervento chirurgico per una frattura di femore, attualmente, nella maggior parte dei casi, purtroppo superiore alle 48 ore.
La mia esperienza siciliana di fondatore e direttore dell'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, a Palermo, mi dice che l'eccellenza, in una regione prostrata da anni di abbandono, è comunque possibile. All'Ismett ho infatti effettuato il primo trapianto di fegato in Sicilia, il 31 luglio 1999, negli stessi anni in cui l'inefficienza e il clientelismo rodevano uomini capaci e risorse disponibili, compromettendo i rendimenti di altri importanti istituti sanitari siciliani.
Da cittadino, però, chiedo all'assessore Russo, concorde nel definire la situazione «non drammatica, ma disastrosa»: se è vero che la sanità siciliana fino al 2008 era in condizioni disperate, chi l'aveva condotta sino a quel baratro? Il centrosinistra? Chi governa la Sicilia oggi, chi governava la sanità allora?
Infine, un'idea che l'assessore Russo, se crede che i cittadini siciliani meritino di più in termini di qualità delle prestazioni sanitarie, non farà fatica a sottoscrivere: fuori la politica dalla sanità! Io ho presentato un disegno di legge in tal senso. Se diventerà legge, cambieranno i criteri di nomina di direttori generali e primari che potranno essere scelti solo sulla base di valutazioni tecniche della loro preparazione. Insomma, non potranno più essere scelti dalla politica. Credo che un cittadino debba poter avere la certezza che chi gestisce la sanità pubblica e chi occupa una posizione di responsabilità in un reparto ospedaliero è lì perché è il più competente e non il più amico di un segretario di partito. Se è d'accordo con questo principio, sarà anche pronto a sottoscrivere, a partire dal 5 giugno, il disegno di legge di iniziativa popolare che analogamente chiede, per la Sicilia, di modificare le procedure di nomina di manager e primari. Si tratta di una proposta nata dal basso, da sindaci di diversa estrazione politica ed esponenti del mondo sindacale.
I direttori generali siano quindi scelti in base al merito e non a tessere di partito. Curioso, in tal senso, che attualmente la maggioranza di essi, in Sicilia, sia ascrivibile al centrodestra e segnatamente al Mpa. Senza contare l'elenco dei direttori amministrativi e sanitari. Se l'assessore Russo ama la testardaggine dei numeri, non gli dispiacerà contare quante e quali tessere di partito siano in tasca ai suoi manager.
Ma sarà senz'altro il caso di una straordinaria coincidenza tra competenza e appartenenza politica.
Ignazio Marino
senatore del Pd
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IL CASO
Aveva cominciato giovedì il senatore Ignazio Marino, aveva replicato a stretto giro di stampa l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo.
IGNAZIO MARINO
«In Sicilia la situazione della Sanità è drammatica: la nostra regione è pesantemente in coda a tutti gli indicatori sia per l’ospedalizzazione, sia per la prevenzione».
MASSIMO RUSSO
«I dati di Marino risalgono al 2008: il tasso di ospedalizzazione è in netta riduzione, in aumento la diffusione delle cure domiciliari e dei programmi di prevenzione, tra cui il controllo mammografico».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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