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Il direttore Giuffrida venerdì ha sottoscritto l'atto aziendale. Martedì toccherà all'assessore Russo firmare il decreto.La notizia è emersa nel corso del convegno «Quale ospedale per Lipari». È stata comunque ribadita la necessità di mantenere separati i reparti.
LIPARI - «I due reparti di medicina e chirurgia dell'ospedale non saranno smantellati, ma chiediamo di più. Vogliamo che anche pediatria e ostetricia-ginecologia siano autonomi con locali e non siano accorpati». Nella maggiore isola delle Eolie, nel corso del convegno «Quale ospedale per Lipari» lo hanno detto anche a voce alta il presidente del Rotary Club Emanuele Carnevale che ha organizzato i lavori, Salvatore De Gregorio, presidente dell'associazione Anspi (sanitari delle piccole isole). I medici Patrizia Girone, Mario Paino e Giuseppe Mobilia, l'avvocato Alfio Ziino, il sindaco Mariano Bruno, consiglieri comunali di maggiorama e di minoranza. Sono intervenuti Francesco Nicotra dell'Agenzia per i servizi sanitari che per conto dei ministero e della Regione si è occupato dello studio per «far quadrare i conti negli ospedali delle isole minori siciliane», Lia Mulè, funzionario dell'assessorato regionale alla sanità, i deputati regionali Giuseppe Laccoto e Francesco Calanducci, presidente e componente della commissione sanità. I due funzionari sono stati «spediti» alle Eolie, dopo che nei giorni scorsi il sindaco Bruno si era recato a Roma per manifestare tutto il «malessere» della popolazione isolana, al ministro della Salute Ferruccio Fazio, sulle intenzioni della Regione di «ridurre l'ospedale a un pronto soccorso». Il ministro Fazio si è subito calato nella realtà specifica delle piccole isole e ha riferito al direttore generale dell'Asp Salvatore Giuffrida che «per questi territori non bisogna fare conti. È una realtà particolare e i servizi essenziali, come quelli della salute, dovranno essere garantiti». Il direttore Giuffrida nella giornata di venerdì ha sottoscritto l'atto aziendale e martedì toccherà all'assessore Russo firmare il nuovo decreto. Ma gli eoliani sono decisi a continuare a «battagliare».
L'ingegnere Carnevale lo ha ribadito a chiare lettere: «Come si può pensare di accorpare pediatria a medicina e chirurgia a ostetricia? Ovvero un bambino con un anziano. Noi vogliamo un ospedale adeguato e in grado di soddisfare quelle che sono le esigenze della popolazione che ha deciso di vivere in queste isole e già per questo lo Statp dovrebbe pagare i cittadini che non sono andati in Australia. Qui c'è anche un rischio vulcanico.
Il nostro è pure un presidio di protezione civile e poi non si dimentichi che siamo una delle più prestigiose località turistiche internazionali e i vacanzieri che vengono a trovarci pretendono giustamente garanzie anche per la sanità... Nelle Eolie si è molto "battagliato" negli ultimi mesi per "salvare" l'ospedale. E' anche sorto il comitato, presieduto dalla professoressa Caterina Conti, sempre in prima linea anche negli anni 70, ai tempi dei presunti mafiosi destinati a Filicudi e poi «cacciati» a furor di popolo. «Siamo pronti a ricominiciare a protestare - ha commentato la professoressa Conti - perchè l'ospedale non si può e non si deve toccare».
Il dottor Paino, per i risultati già raggiunti ha anche ringraziato la commissione regionale alla sanità e in particolare il presidente Laccoto che è stato sensibile a recepire subito le istanze degli eoliani. «Ma -ha aggiunto - bisogna fare ancora di più».
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Arrivo in elicottero per i funzionari
I funzionari del ministero della Salute e della Regione si sono resi conto cosa significa vivere alle Eolie. Per partecipare al convegno sull'«Ospedale da salvare», da Milazzo alle 10 hanno potuto raggiungere lipari grazie all'elicottero dell'Air Panarea di Lorenzo Vielmo che è stato l'unico mezzo che a quell'ora per il mare in tempesta permetteva di raggiungere le isole. Eolie difatti nuovamente isolate dal mondo. Stavolta di mezzo si è messa una forte ponentata che da l'altro ieri notte soffia impetuosa sulle sette isole.
L'ingegnere Carnevale lo ha ribadito a chiare lettere: «Come si può pensare di accorpare pediatria a medicina e chirurgia a ostetricia? Ovvero un bambino con un anziano. Noi vogliamo un ospedale adeguato e in grado di soddisfare quelle che sono le esigenze della popolazione che ha deciso di vivere in queste isole e già per questo lo Statp dovrebbe pagare i cittadini che non sono andati in Australia. Qui c'è anche un rischio vulcanico.
Il nostro è pure un presidio di protezione civile e poi non si dimentichi che siamo una delle più prestigiose località turistiche internazionali e i vacanzieri che vengono a trovarci pretendono giustamente garanzie anche per la sanità... Nelle Eolie si è molto "battagliato" negli ultimi mesi per "salvare" l'ospedale. E' anche sorto il comitato, presieduto dalla professoressa Caterina Conti, sempre in prima linea anche negli anni 70, ai tempi dei presunti mafiosi destinati a Filicudi e poi «cacciati» a furor di popolo. «Siamo pronti a ricominiciare a protestare - ha commentato la professoressa Conti - perchè l'ospedale non si può e non si deve toccare».
Il dottor Paino, per i risultati già raggiunti ha anche ringraziato la commissione regionale alla sanità e in particolare il presidente Laccoto che è stato sensibile a recepire subito le istanze degli eoliani. «Ma -ha aggiunto - bisogna fare ancora di più».
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Arrivo in elicottero per i funzionari
I funzionari del ministero della Salute e della Regione si sono resi conto cosa significa vivere alle Eolie. Per partecipare al convegno sull'«Ospedale da salvare», da Milazzo alle 10 hanno potuto raggiungere lipari grazie all'elicottero dell'Air Panarea di Lorenzo Vielmo che è stato l'unico mezzo che a quell'ora per il mare in tempesta permetteva di raggiungere le isole. Eolie difatti nuovamente isolate dal mondo. Stavolta di mezzo si è messa una forte ponentata che da l'altro ieri notte soffia impetuosa sulle sette isole.
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