il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 8 aprile 2010

"Troppe ambulanze per il 118" I magistrati chiedono i danni


La Corte dei conti contesta al governo Cuffaro e agli ex componenti della commissione Sanità dell'Ars l'aumento "ingiustificato" delle ambulanze del 118. "Il provvedimento non fu adottato per migliorare il servizio, ma per risolvere problemi occupazionali", scrivono i magistrati contabili

di EMANUELE LAURIA
Trentanove milioni di euro. L'addebito è pesante, ora che un magistrato contabile si è spinto oltre il confine una volta inviolabile di Palazzo dei Normanni. Una stangata rischia di abbattersi sui deputati della commissione Sanità che decisero di allargare il parco ambulanze siciliano, determinando un "ingiustificato" aumento dei costi del 118. E con loro, con i sette parlamentari che votarono quell'atto, la Corte dei conti presenta la fattura anche alla seconda giunta Cuffaro che diede il via libera definitivo all'incremento dei mezzi di soccorso: fra il 2005 e il 2006, in piena campagna elettorale per le regionali, il numero delle ambulanze salì da 158 a 256. Quanto bastava per far salire a bordo oltre 1.700 nuovi autisti soccorritori.

La vicenda risale all'autunno di cinque anni fa. La giunta, il 20 settembre del 2005, deliberò di potenziare il servizio di emergenza urgenza. Il 4 ottobre successivo l'allora assessore alla Sanità Giovanni Pistorio - basandosi anche sull'esito di una precedente conferenza di servizi - firmò un atto aggiuntivo alla vecchia convenzione fra Regione e Croce rossa che dotava il servizio di 64 nuove ambulanze. Nello stesso atto veniva portato da 10 a 12 il numero dei soccorritori da destinare a ogni ambulanza. E questo perché, nel frattempo, le ore settimanali per addetto erano state ridotte da 36 a 30. Tutto ciò poteva consentire all'assessorato di assumere il personale che aveva superato il corso Ciapi e il concorso Sise.

Ma le maglie si allargarono ancora, di lì a qualche giorno. Perché l'atto aggiuntivo firmato da Pistorio finì all'esame della sesta commissione dell'Ars. E lì, nella seduta del 19 ottobre, nell'esprimere parere positivo al provvedimento, sette deputati votarono anche due emendamenti che incrementavano il parco mezzi con ulteriori 49 ambulanze. Bisognava pensare pure, la motivazione ufficiale, ai precari che non avevano superato il corso Ciapi e il concorso Sise ma che erano stati impegnati come lavoratori interinali dalla stessa Sise.
Gli emendamenti non passarono all'unanimità. L'allora diessino Antonello Cracolici votò contro, il margheritino Giovanni Manzullo si astenne. Quei due deputati dell'opposizione, con quella mossa, hanno evitato la contestazione di responsabilità inviata invece a 18 esponenti politici di centrodestra: l'ex governatore Salvatore Cuffaro, dieci assessori, e sette componenti della commissione Sanità capitanati da Santi Formica, oggi vicepresidente dell'Ars. A tutti la Corte dei conti chiede di fornire delle giustificazioni, prima del probabile processo.
L'iter, in effetti, si chiuse con una delibera che determinò costi aggiuntivi pari a 43 milioni di euro annui. "La scelta del governo e quindi della commissione Sanità dell'Ars di incrementare mezzi e personale non era funzionale a migliorare il servizio bensì a risolvere problemi occupazionali", scrive Albo negli "inviti a dedurre". E ancora: "Il 118 è stato potenziato con mezzi non necessari e personale diverso dai profili qualificati (medici e infermieri professionali). Ma anche trasgredendo - continua il procuratore - la previsione delle linee guida nazionali e regionali che richiedevano la presenza di medici su ogni mezzo". L'allora assessore Pistorio, oggi, si giustifica così: "Io ho aderito volentieri a un orientamento dell'Ars che mirava a un'assistenza capillare sul territorio. Quei soldi, di certo, non li abbiamo buttati".

Ma quando i magistrati contabili presero a indagare sull'affaire 118, l'Ars si rifiutò di fornire le generalità dei membri della commissione Sanità e i verbali della seduta oggetto dell'indagine. Ne nacque un ricorso alla Consulta, da parte dell'Assemblea che opponeva l'insindacabilità degli atti del parlamento regionale.

Ma la Corte costituzionale ha stabilito che "l'Ars, non diversamente dai consigli regionali, soggiace in alcuni casi al potere di indagine della Corte dei conti". Il Parlamento regionale agisce pure, a volte, come "autorità amministrativa". Insomma, i deputati che votarono l'aumento delle ambulanze sono privi delle "guarentigie" previste dallo Statuto. Se ritenuti colpevoli, dovranno pagare di tasca propria. Ma il presidente dell'Ars Cascio rimane perplesso: "Rispetto le sentenze della Corte Costituzionale, ma è gravissima la violazione delle prerogative istituzionali dell'Ars da parte della Corte dei conti. Qui, peraltro, siamo in presenza di un atto motivato anche dall'esito di un paio di conferenze di servizi. In ogni caso - conclude Cascio - stiamo correndo un rischio altissimo: d'ora in poi, alla paura della firma di qualche amministratore, si unirà la paura del voto dei parlamentari".
(07 aprile 2010)


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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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