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L'assessore alla Salute dà le linee guida per la RU486.
Aborto, in Sicilia via libera alla pillola ma solo in ospedale
PALERMO. Gli aborti con la pillola RU486 potranno avvenire solo in ospedale, con il ricovero di almeno tre giorni e fino alla completa espulsione del feto. Anche la Sicilia prende posizione sull'uso della pillola che provoca l'interruzione farmacologica della gravidanza e decide che tutto deve avvenire sotto controllo medico, in ospedale, e che non ci saranno assunzioni volanti di pillole in ambulatorio come avviene in qualche altra regione.
Lo ha stabilito l'assessore per la Salute Massimo Russo, che ha già inviato ai manager delle aziende un documento di Indirizzo nel quale viene definito il percorso minuto per minuto. Un percorso che comunque rientra nelle procedure fissate dalla legge 194. In Sicilia il farmaco RU486 (mifepristone) si vedrà solo in ospedale e quindi l'assessorato si allinea, recepisce e si adegua al parere reso il mese scorso dal Consiglio suaeriore di Sanità.
L'orientamento dell'assessore arriva dopo mesi di studio, al termine di un lavoro di verifica affidato da Russo a quattro primari ospedalieri. Le linee guida della Sicilia prevedono, fra l'altro, la firma del consenso informato. Secondo il protocollo, dopo il ricovero e il consenso, si somministrano tre compresse da 200 mg di mifepristone, la paziente resta in osservazione e si controlla lasua pressione arteriosa nei 180 minuti successivi.
Il secondo giorno è prevista l'osservazione in reparto. Il terzo giorno le sarà dato un altro farmaco (della classe prostaglandine) al quale seguirà il controllo della paziente ogni 2-3 ore fino alla espulsione totale del «prodotto del concepimento». Continue le misurazioni della pressione e le verifiche sulle perdite di sangue, «se necessario potrà essere effettuato un trattamento antidolorifico». Nel caso di «mancata espulsione o di perdite ematiche abbondanti sarà possibile prolungaredi un giorno il ricovero. Ultimo passo, se la gravidanza persiste «verra rivalutata tutta la situazione clinica».
Ma non sarà nemmeno facile arrivare al ricovero. Innanzitutto il medico dovrà verificare che le procedure siano aderenti allo spirito della legge 194, dovrà visitare e fare ecografia per confermare la data della gravidanza, dovrà valutare i casi di non idoneità o eventuali controindicazioni all'aborto farmacologico, poi il colloquio sui fogli informativi relativi all'aborto farmacologico e a quello chirurgico, la firma del consenso, prelievi di sangue e programmazione della data di ricovero.
«Confermando in linea di principio l'assoluta contrarietà alla pratica dell'aborto chimico, esprimo comunque soddisfazione per le linee guida» dice il presidente della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia.
Lo ha stabilito l'assessore per la Salute Massimo Russo, che ha già inviato ai manager delle aziende un documento di Indirizzo nel quale viene definito il percorso minuto per minuto. Un percorso che comunque rientra nelle procedure fissate dalla legge 194. In Sicilia il farmaco RU486 (mifepristone) si vedrà solo in ospedale e quindi l'assessorato si allinea, recepisce e si adegua al parere reso il mese scorso dal Consiglio suaeriore di Sanità.
L'orientamento dell'assessore arriva dopo mesi di studio, al termine di un lavoro di verifica affidato da Russo a quattro primari ospedalieri. Le linee guida della Sicilia prevedono, fra l'altro, la firma del consenso informato. Secondo il protocollo, dopo il ricovero e il consenso, si somministrano tre compresse da 200 mg di mifepristone, la paziente resta in osservazione e si controlla lasua pressione arteriosa nei 180 minuti successivi.
Il secondo giorno è prevista l'osservazione in reparto. Il terzo giorno le sarà dato un altro farmaco (della classe prostaglandine) al quale seguirà il controllo della paziente ogni 2-3 ore fino alla espulsione totale del «prodotto del concepimento». Continue le misurazioni della pressione e le verifiche sulle perdite di sangue, «se necessario potrà essere effettuato un trattamento antidolorifico». Nel caso di «mancata espulsione o di perdite ematiche abbondanti sarà possibile prolungaredi un giorno il ricovero. Ultimo passo, se la gravidanza persiste «verra rivalutata tutta la situazione clinica».
Ma non sarà nemmeno facile arrivare al ricovero. Innanzitutto il medico dovrà verificare che le procedure siano aderenti allo spirito della legge 194, dovrà visitare e fare ecografia per confermare la data della gravidanza, dovrà valutare i casi di non idoneità o eventuali controindicazioni all'aborto farmacologico, poi il colloquio sui fogli informativi relativi all'aborto farmacologico e a quello chirurgico, la firma del consenso, prelievi di sangue e programmazione della data di ricovero.
«Confermando in linea di principio l'assoluta contrarietà alla pratica dell'aborto chimico, esprimo comunque soddisfazione per le linee guida» dice il presidente della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia.
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