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Smi denuncia aggressione guardia medica a Roma
Roma, 29 mar. (Adnkronos Salute) - Nuovo caso di aggressione a un medico di Continuità assistenziale, la ex guardia medica. E' accaduto sabato, intorno alle 16 a Roma, nella postazione di via delle Pispole (Tor Bella Monaca), dove una dottoressa di turno si è dovuta barricare in una stanza della struttura sanitaria per difendersi dalle minacce di morte da parte di un malvivente che ha fatto irruzione nella postazione. Lo denuncia il Sindacato medici italiani (Smi).
L'aggressore, spiega il sindacato in una nota, aveva richiesto la prescrizione di un antibiotico per telefono e sollecitava il servizio a domicilio, ma all'indicazione di recarsi all'ambulatorio per ritirarla è andato su tutte le furie. Arrivato alterato nella struttura, nella quale inizialmente non è stato fatto entrare da un altro medico, ha finto uno svenimento ed è stato soccorso. Ma una volta entrato, ha aggredito la dottoressa che si è barricata in una stanza e ha chiamato i carabinieri. La dottoressa è stata poi portata in ospedale in stato di shock.
«Siamo arrabbiati e sconcertati di fronte all'ennesimo episodio di aggressione nei confronti dei medici di continuità assistenziale», dice Pina Onotri, segretario organizzativo Smi Lazio. «E, in particolare, ai danni della collega che non è nuova a questo tipo di esperienza, in quanto lavora in una delle zone più disagiate della capitale. Con rammarico - aggiunge - bisogna sottolineare che, nonostante lo Smi-Lazio abbia presentato un protocollo sulla sicurezza delle guardie mediche all'Assessorato delle Pari opportunità del Comune di Roma, offrendo la più totale collaborazione, lo stesso documento è rimasto "lettera morta". Dobbiamo aspettare il prossimo stupro o il prossimo omicidio affinché qualcosa venga fatto?».
L'aggressore, spiega il sindacato in una nota, aveva richiesto la prescrizione di un antibiotico per telefono e sollecitava il servizio a domicilio, ma all'indicazione di recarsi all'ambulatorio per ritirarla è andato su tutte le furie. Arrivato alterato nella struttura, nella quale inizialmente non è stato fatto entrare da un altro medico, ha finto uno svenimento ed è stato soccorso. Ma una volta entrato, ha aggredito la dottoressa che si è barricata in una stanza e ha chiamato i carabinieri. La dottoressa è stata poi portata in ospedale in stato di shock.
«Siamo arrabbiati e sconcertati di fronte all'ennesimo episodio di aggressione nei confronti dei medici di continuità assistenziale», dice Pina Onotri, segretario organizzativo Smi Lazio. «E, in particolare, ai danni della collega che non è nuova a questo tipo di esperienza, in quanto lavora in una delle zone più disagiate della capitale. Con rammarico - aggiunge - bisogna sottolineare che, nonostante lo Smi-Lazio abbia presentato un protocollo sulla sicurezza delle guardie mediche all'Assessorato delle Pari opportunità del Comune di Roma, offrendo la più totale collaborazione, lo stesso documento è rimasto "lettera morta". Dobbiamo aspettare il prossimo stupro o il prossimo omicidio affinché qualcosa venga fatto?».
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