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PIANO DI RIENTRO. L'Isola fa meglio di tutte le altre Regioni ed evita sanzio ni. Ma il ministero chiede di intervenire sulla rete ospedaliera e sul 118.
Sanità, Sicilia promossa con riserva. Russo: «Ora possibile ridurre le tasse»
Russo: «Oltre ai 445 milioni di premialità annunciati, altri 500 riusciremo a sbloccarli in pochi mesi quando entreranno a regime gli ultimi provvedimenti».
Piano di rientro dal deficit sanitario, Sicilia promossa. Nel corso dell'esame romano che ha riguardato anche i conti di Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sardegna, la Regione esce da prima della classe seppure con alcune riserve messe nero su bianco dai tecnici del ministero.
La verifica al dicastero dell'Economia ha sancito il diritto della Regione a ottenere 445 milioni come premialità per le misure antideficit attuate. Ma da Roma è partito anche un invito a completare alcuni provvedimenti «molto parzialmente realizzati». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha promosso la Regione: «Il tavolo tecnico ha certificato il permanere o l'aggravarsi dei disavanzi delle Regioni con l'unica eccezione di una tendenza al miglioramento in Sicilia».
Campania, Lazio, Calabria e Molise saranno «costrette» a utilizzare i fondi Fas per ripianare il deficit (altrimenti aumenteranno le tasse). La Sicilia non ha invece ricevuto multe nè obblighi e ha evitato il commissariamento (fatto invece in altre Regioni).
La verifica ha evidenziato che la Regione ha un risultato di gestione del 2009 (considerate tasse aggiuntive e fondo transitorio) che registra un avanzo di 26 milioni e un trend «parzialmente positivo in ordine alle prescrizioni delle precedenti verifiche». Alcuni provvedimenti - la riorganizzazione della rete ospedaliera e del 118 e il potenziamento della risposta territoriale - «per quanto giudicati efficaci nella loro impostazione, sono ancora molto parzialmente realizzati». Da qui il verdetto: «Il piano di rientro non può considerarsi pienamente attuato». Dal ministero sottolineano poi che la Regione ha chiesto «di poter prorogare i tempi di attuazione e completamento del Piano mettendo in evidenza che è partito con un anno e mezzo di ritardo, solo dopo l'insediamento della giunta».
Soddisfatto l'assessore Massimo Russo: «La certificazione del ministero è la risposta più qualificata a chi polemizza strumentalmente sul nostro operato. Oltre ai 445 milioni di premialità annunciati, altri 500 riusciremo a sbloccarli in pochi mesi quando entreranno a regime gli ultimi provvedimenti». Russo ha ribadito l'impegno di ridurre Irpef e Irap «a partire dal prossimo anno». Lo stesso assessore ha aggiunto che «non è finita l'emergenza. Dovremo continuare su questa strada».
Va oltre Raffaele Lombardo: «Faccio i complimenti a Russo, adesso potremo anche lavorare all'ipotesi di una riduzione dei ticket sanitari». E se secondo Giulia Adamo (capogruppo Pdl Sicilia) «la tendenza al miglioramento del deficit della Sanità induce all'ottimismo, ma persistono criticità», Pippo Fallica (deputato nazionale Pdl Sicilia) sottolinea: «È premiato il lavoro svolto da Russo». Aggiungono Franco Mineo e Giovanni Greco: «In certe Asp è in piedi un muro di gomma connivente con le passate gestioni fallimentari e che ostacola il rinnovamento». Un plauso «al lavoro intransigente di Russo» giunge da Nicola D'Agostino (vice-capogruppo Mpa) mentre Pippo Limoli (Pdl) ammonisce: «Niente trionfalismi, lo dice il ministero».
La verifica al dicastero dell'Economia ha sancito il diritto della Regione a ottenere 445 milioni come premialità per le misure antideficit attuate. Ma da Roma è partito anche un invito a completare alcuni provvedimenti «molto parzialmente realizzati». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha promosso la Regione: «Il tavolo tecnico ha certificato il permanere o l'aggravarsi dei disavanzi delle Regioni con l'unica eccezione di una tendenza al miglioramento in Sicilia».
Campania, Lazio, Calabria e Molise saranno «costrette» a utilizzare i fondi Fas per ripianare il deficit (altrimenti aumenteranno le tasse). La Sicilia non ha invece ricevuto multe nè obblighi e ha evitato il commissariamento (fatto invece in altre Regioni).
La verifica ha evidenziato che la Regione ha un risultato di gestione del 2009 (considerate tasse aggiuntive e fondo transitorio) che registra un avanzo di 26 milioni e un trend «parzialmente positivo in ordine alle prescrizioni delle precedenti verifiche». Alcuni provvedimenti - la riorganizzazione della rete ospedaliera e del 118 e il potenziamento della risposta territoriale - «per quanto giudicati efficaci nella loro impostazione, sono ancora molto parzialmente realizzati». Da qui il verdetto: «Il piano di rientro non può considerarsi pienamente attuato». Dal ministero sottolineano poi che la Regione ha chiesto «di poter prorogare i tempi di attuazione e completamento del Piano mettendo in evidenza che è partito con un anno e mezzo di ritardo, solo dopo l'insediamento della giunta».
Soddisfatto l'assessore Massimo Russo: «La certificazione del ministero è la risposta più qualificata a chi polemizza strumentalmente sul nostro operato. Oltre ai 445 milioni di premialità annunciati, altri 500 riusciremo a sbloccarli in pochi mesi quando entreranno a regime gli ultimi provvedimenti». Russo ha ribadito l'impegno di ridurre Irpef e Irap «a partire dal prossimo anno». Lo stesso assessore ha aggiunto che «non è finita l'emergenza. Dovremo continuare su questa strada».
Va oltre Raffaele Lombardo: «Faccio i complimenti a Russo, adesso potremo anche lavorare all'ipotesi di una riduzione dei ticket sanitari». E se secondo Giulia Adamo (capogruppo Pdl Sicilia) «la tendenza al miglioramento del deficit della Sanità induce all'ottimismo, ma persistono criticità», Pippo Fallica (deputato nazionale Pdl Sicilia) sottolinea: «È premiato il lavoro svolto da Russo». Aggiungono Franco Mineo e Giovanni Greco: «In certe Asp è in piedi un muro di gomma connivente con le passate gestioni fallimentari e che ostacola il rinnovamento». Un plauso «al lavoro intransigente di Russo» giunge da Nicola D'Agostino (vice-capogruppo Mpa) mentre Pippo Limoli (Pdl) ammonisce: «Niente trionfalismi, lo dice il ministero».
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