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Servizio 118. Russo contesta le rivendicazioni della Cri.
«Non ci accolleremo gli sprechi della Sise»
L'accordo delineato s'infrange sui "debiti documentati".
PALERMO. Un'intesa fra la Cri e la Regione dello scorso dicembre (Convenzione transitoria) aveva fissato al 31 marzo 2010 il termine per il passaggio del servizio ad una società, la Seus, costituita dalla Regione per sostituire il servizio Cri. Ma la Seus non è pronta per il passaggio delle consegne come anche la Cri non è più in grado di continuare a svolgere il servizio perchè, sulla base delle intese raggiunte, ha avviato le procedure di liquidazione. Per questo motivo ieri, il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, ha inviato una lettera all'assessore Massimo Russo, al prefetto di Palermo, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, in cui «per evitare un pregiudizio irreversibile alla prosecuzione del servizio» chiede il rispetto degli impegni o propone alla regione la vendita della Sise a una cifra simbolica di un euro. In caso contrario «mi vedrò costretto informare tempestivamente tutto il personale della situazione le organizzazioni sindacali e a collocare in tempi rapidi tutto il personale in mobilità».
Rocca sollecita anche il pagamento delle cifre dovute: «perdura un ingiustificato inadempimento fonte di pregiudizio e gravi danni per la società chiamata a svolgere il servizio in favore della regione». Fino al 31 dicembre, la Cri ha raggiunto circa 80 milioni di credito, gli altri 20 milioni circa fanno parte degli ultimi tre mesi. Riferendosi sia ai crediti sia agli impegni per la Seus non rispettati, Rocca commenta: «Alla data odierna il quadro generale è oggettivamente sconcertante».
Immediata la replica dell'assessore alla salute Massimo Russo: «Documenterò puntualmente la situazione al ministro della salute Ferruccio Fazio cui compete la vigilanza sulla Croce Rossa e inviterò i prefetti a scongiurare il pericolo della interruzione di un servizio pubblico. Confuteremo le confuse argomentazioni del commissario Rocca, che appare poco informato, con una dettagliata relazione. Non accetteremo in alcun modo pressioni indebite, si assumerà la Cri la responsabilità di interrompere il servizio di emergenza uregnza e di lasciare oltre 3.000 dipendenti senza il posto di lavoro».
«Credo - prosegue Russo - che in questo momento, anziché creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza di questa fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un'ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca. Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei COnti era intervenuta. La Seus - conclude Russo - è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche. Se la Cri pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti - frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha adeguatamente vigilato - siamo lontanissimi da una possibile soluzione. Oltretutto, con lettera di pochi giorni fa, avevo comunicato al commissario Rocca che sono già in pagamento rilevanti somme, ma solo quelle chfanno parte dei debiti che hanno un fondamento giuridico e sono documentabili con regolare fatturazione. Forse sta proprio qui la chiave di questa improvvisa e irresponsabile rottura della collaborazione».
La controreplica di Rocca: di confuso c'è il ruolo della Seus e mi chiedo se sia in condizioni di gestire dal primo aprile il servizio.
Rocca sollecita anche il pagamento delle cifre dovute: «perdura un ingiustificato inadempimento fonte di pregiudizio e gravi danni per la società chiamata a svolgere il servizio in favore della regione». Fino al 31 dicembre, la Cri ha raggiunto circa 80 milioni di credito, gli altri 20 milioni circa fanno parte degli ultimi tre mesi. Riferendosi sia ai crediti sia agli impegni per la Seus non rispettati, Rocca commenta: «Alla data odierna il quadro generale è oggettivamente sconcertante».
Immediata la replica dell'assessore alla salute Massimo Russo: «Documenterò puntualmente la situazione al ministro della salute Ferruccio Fazio cui compete la vigilanza sulla Croce Rossa e inviterò i prefetti a scongiurare il pericolo della interruzione di un servizio pubblico. Confuteremo le confuse argomentazioni del commissario Rocca, che appare poco informato, con una dettagliata relazione. Non accetteremo in alcun modo pressioni indebite, si assumerà la Cri la responsabilità di interrompere il servizio di emergenza uregnza e di lasciare oltre 3.000 dipendenti senza il posto di lavoro».
«Credo - prosegue Russo - che in questo momento, anziché creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza di questa fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un'ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca. Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei COnti era intervenuta. La Seus - conclude Russo - è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche. Se la Cri pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti - frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha adeguatamente vigilato - siamo lontanissimi da una possibile soluzione. Oltretutto, con lettera di pochi giorni fa, avevo comunicato al commissario Rocca che sono già in pagamento rilevanti somme, ma solo quelle chfanno parte dei debiti che hanno un fondamento giuridico e sono documentabili con regolare fatturazione. Forse sta proprio qui la chiave di questa improvvisa e irresponsabile rottura della collaborazione».
La controreplica di Rocca: di confuso c'è il ruolo della Seus e mi chiedo se sia in condizioni di gestire dal primo aprile il servizio.
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