COMUNICATO STAMPA
Palermo, 10 marzo 2010
SANITA'; RUSSO: "BASTA CON L'INFORMAZIONE FUORVIANTE"
PALERMO, L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo chiedera' all'avvocatura dello Stato, di valutare se esistono i presupposti per iniziative legali nei confronti del quotidiano "La Repubblica" edizione Palermo, in relazione all'articolo apparso oggi dal titolo "Tagli al pubblico, favori alle cliniche: così la riforma premia la sanità privata".
"E' ora di dire basta a un'informazione non corretta, portata avanti ancora una volta con titoli scandalistici che non rispecchiano in alcun modo la realtà dei fatti, peraltro facilmente documentabile e ampiamente documentata - dice l'assessore Russo -.
Scrivere e fare credere che questo assessorato ha fatto favori alle cliniche private e' una informazione palesemente fuorviante e crea un gravissimo danno all'immagine della Sicilia che intendo tutelare nelle sedi più opportune; insinuare l'esistenza di interessi politici dietro il nostro operato amministrativo, oltretutto, significa falsare la realtà.
Purtroppo tutti gli sforzi che stiamo portando avanti per garantire legalità, trasparenza ed efficacia nell'amministrazione del sistema sanitario si scontrano con l'arretratezza culturale di chi, pur conoscendo l'esatta fotografia dell'attuale situazione, si ostina ad adombrare sospetti di manovre politiche, lobbistiche o clientelari laddove invece c'è solo l'applicazione di norme ben precise.
Mentre il ministero elogia pubblicamente il nostro operato, in Sicilia anche certa stampa continua a ragionare secondo logiche di bottega e a volte anche di retrobottega".
Nella lettera all'Avvocatura, in cui Russo chiede anche di valutare la sussistenza del reato di diffamazione a mezzo stampa, e' scritto che "il titolo di apertura dell'inchiesta e' fuorviante e finalizzato a ingenerare nel lettore una rappresentazione della realtà che e'oggettivamente falsa, laddove suggerisce che l'attuazione della riforma del sistema sanitario sia condotta in modo tale da determinare una situazione di privilegio dell'ospedalità privata a danno di quella pubblica".
L'assessore Russo, in risposta a "La Repubblica", cita i provvedimenti assunti fin dal suo insediamento per ribadire, per l'ennesima volta, che tutti gli atti amministrativi sono stati adottati con l'obiettivo di adempiere puntualmente e scrupolosamente a tutte le misure previste dal Piano di rientro - peraltro firmato dal precedente governo regionale, guidato da Salvatore Cuffaro - e in ossequio ai principi enunciati dalla legge di riforma del sistema sanitario regionale approvata dal Parlamento regionale lo scorso anno.
"Nel 2007 - spiega Russo -, quando e'entrato in vigore il Piano di rientro, il taglio effettuato al budget delle cliniche private e' stato inferiore a quello previsto dal Piano di rientro. Nel 2008, per ricondurre i livelli di spesa ai tetti stabiliti dal Piano di rientro, ho effettuato tagli dell'11,53% al budget delle cliniche private; nell'anno successivo il taglio e' stato dell'11,3% per un totale di circa 56 milioni di euro.
In questo modo abbiamo adempiuto correttamente alle previsioni ministeriali. L'assegnazione dei budget su base provinciale e' stata decisa d'intesa con i vertici dell'Aiop, tenendo conto di criteri di qualità trasparenti e oggettivi in linea con l'articolo 25, comma 5, della legge di riforma del sistema sanitario che prevede l'individuazione "nell'ambito delle strutture private accreditate e convenzionate di classi di strutture in base a criteri di qualità delle stesse, dei servizi erogati e della potenzialità erogativa, da correlare, per il corretto svolgimento del servizio, ad una diversa valorizzazione economica delle prestazioni rese nel rispetto del principio di giusta remunerazione".
"In quanto al presunto favoritismo riguardante la riconversione dei posti letto da acuti a lungodegenza - dice ancora l'assessore Russo - e' falso asserire che ci sia stato un privilegio nei confronti del settore privato: sia perché il budget assegnato alle singole strutture e' rimasto invariato e sia perche' la riconversione, nel settore privato, partirà comunque prima che nel settore pubblico, gravato da specifiche procedure normative.
"Sull'assenza di Pet nella provincia di Palermo - prosegue Russo - e' importante rilevare che questo assessorato ha già programmato una spesa per oltre 119 milioni di euro (68 sono stati attinti da un apposita "misura" del Po Fesr, e di questi 54 saranno spesi entro il 2010) per l'acquisto di apparecchiature di alta tecnologia (Pet, Tac, mammografi e gammacamera, angiografi, risonanze magnetiche) da destinare alle strutture pubbliche della Sicilia per colmare lacune storiche del sistema sanitario pubblico e ampliare l'offerta di salute per i cittadini".
L'assessore Russo pone la sua attenzione anche sull'altro articolo pubblicato oggi da "La Repubblica" dal titolo "Accorpamenti per ridurre i laboratori, a pagare pegno e' il mondo cuffariano".
"A parte il titolo, anche questo chiaramente allusivo di una presunta manovra a sfondo politico, e il sommario dove si fa riferimento a oltre 1.800 gabinetti d'analisi che in realtà sono circa la metà, si precisa che il nostro decreto sulla "riorganizzazione della rete delle strutture private accreditate di diagnostica di laboratorio" e' stato ampiamente apprezzato e validato dal tavolo tecnico ministeriale e che i criteri che il Ministero della Salute si accinge ad emanare su questa materia sono perfino più severi nel fissare il volume minimo di attività di ogni struttura, per garantire omogeneità, qualità e sicurezza delle prestazioni con l'obiettivo di superare l'eccessiva frammentazione dell'offerta.
Tutti i provvedimenti assunti, inoltre, sono stati assunti in esito ad un confronto con le sigle sindacali e ovviamente non hanno - né potrebbero avere - connotazioni politiche ma rispondono solo all'esigenza del completo rispetto delle regole e dell'interesse comune".
"Dispiace - conclude Russo - che tutte questi provvedimenti ampiamente pubblicizzati sugli organi di informazione, vengano sottaciuti nell'ambito di un'inchiesta giornalistica che dovrebbe fare chiarezza sul reale stato delle cose e presentare dati incontrovertibili per dare al lettore la possibilità di una autonoma valutazione. Se ragionassi con lo stesso stile del quotidiano "La Repubblica" potrei pensare che quest'inchiesta obbedisce a ben altri e meno nobili scopi".
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