Lecce (Salento) - Lunedì i sindacati confederali e il direttore generale s’incontreranno per l’illustrazione del business plan e delle procedure per l’individuazione del personale da internalizzare. Potrebbero essere assunti direttamente dall’Azienda non dalla società in house. Il 18 alle 18 all’Azienda Sanitaria l’incontro con le organizzazioni sindacali di categoria.
(Pierpaolo Spada) - All’Asl di Lecce potrebbe presto essere definito un provvedimento che, se da una parte, garantirebbe assoluta serenità a tantissimi operatori, dall’altra sconvolgerebbe il piano delle internalizzazioni prossimo all’avvio anche nel Salento come nel resto della Puglia. Da fonti sindacali si apprende infatti della possibilità, già al vaglio dell’Azienda sanitaria Locale, di internalizzare direttamente il servizio emergenzaurgenza 118. “Direttamente”: questo termine sta a significare che tutte queste persone verrebbero direttamente assunte dall’Azienda Sanitaria e non assorbite nella società in house, che una volta costituita, sarà denominata Sanitaservice.
Il condizionale è assolutamente d’obbligo, perchè si tratta di un’indiscrezione dell’ultimissima ora sulla quale nessuno conosce un dettaglio in più o una previsione di massima. Ma, di certo, questo sì è confermato, sarebbe una proposta già all’esame dei diretti interessati amministratori e che starebbe animando, com’è ovvio immaginare, tutta una serie di questioni e tanti interrogativi. D’altra parte, è una eventualità sorta proprio a qualche giorno dal nuovo incontro in Asl con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. La riunione, come vi avevamo informato due giorni fa, si sarebbe dovuta svolgere tra ieri e oggi. E invece, proprio ieri, è giunta la comunicazione del rinvio. Il confronto si terrà, dunque, lunedì prossimo. Con le organizzazioni sindacali di categoria, la riunione è programmata, invece, il 18 (giovedì) alle 18,00.
All’ordine del giorno: business plan dell’intera operazione, costituzione della società in house, graduatorie per il reclutamento e procedure di assorbimento in società in relazione a tutte le categorie di servizi e rispettivi lavoratori inclusi nel piano. Sul primo di questi punti, cresce esponenzialmente l’attesa. E non solo quella di chi - tantissimi lavoratori - sarà internalizzato o dei loro sindacati. Ma soprattutto dalla politica e dai privati che, pronti al varco, attendono da mesi di capire come la Regione intenderà armonizzare ed efficientare i servizi Asl attraverso l'auto-produzione degli stessi (internalizzazione).
Da una parte, dunque, c’è chi ha voglia di sapere solo “quando” e “come” sarà internalizzato, dall’altra chi è pronto a leggere il rapporto costi/benefici per sostenere le ragioni della Regione Puglia oppure scagliarvisi contro. Si ricordi che proprio la mancata redazione del “business plan” portò il Tar Lecce ad accogliere il ricorso della società La Cascina, in seno all’Asl di Taranto. Decisione che costrinse, lo ribadiamo ancora una volta perché si abbiano chiari i termini normativi dell’operazione ulteriormente studiata e definita, l’assessore regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore a rivedere l’ultima delibera approvata per dare il via libera alle internalizzazioni. Ma anche sul secondo e sul terzo aspetto sul quale l’incontro del 15 verterà, l’attenzione è già fortemente catalizzata. Basti pensare a cosa è accaduto più di una settimana fa all’Asl in occasione dell’ultimo incontro fra il direttore generale Scoditti e i sindacati confederali. Tanti lavoratori e sindacati autonomi fuori a contestare il mancato coinvolgimento al confronto. Ed è proprio in questo contesto che acquista peso la questione relativa agli operatori del 118. Tant’è che la prima domanda che verrebbe da porsi, qualora l’indiscrezione sull’assunzione diretta degli operatori fosse confermata, sarebbe “ma il provvedimento riguarderebbe anche gli operatori volontari legati alle associazioni che svolgono da sette anni il servizio118? “Domanda da 100 milioni di dollari”, ci risponde già con tanto di esclamativo qualche segretario sindacale. Impossibile per ora saperlo. Intanto, però, porre alcuni interrogativi appare quantomai legittimo: qual è la natura di questo eventuale provvedimento? A cosa si punta? Dove si vuol arrivare? O molto più semplicemente, perchè? Innanzitutto, sarebbe una novità di rilevanza considerevole, se si considera che in Puglia il 118 esiste solo dal 2003 e sin dal primo momento è stato esternalizzato, dunque, affidato a ditte appaltatrici esterne. Che l’Asl, o la Regione, stiano pensando di garantire direttamente il servizio, non sembra, pertanto, esser un’idea insensata. Anzi, sarebbe quella svolta che in tanti da anni attendono. E poi, l’assunzione diretta degli operatori del 118 potrebbe in un certo senso liberare il posto nella società in house ad altre tipologie di lavoratori. Il nodo è sempre quello: come saranno inquadrati volontari e operatori non volontari del 118?
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