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LA VERTENZA. Dopo che il commissario della Cri ne ha ventilato la sospensione.
I sindacati: «Servizio 118 a rischio? La Regione chiarisca e intervenga»
L'assessore Russo: «Tutti siano più responsabili, stiamo lavorando». Fp-Cgil: «Il contenzioso non sembra affatto risolto». Cisl: «Si volti pagina ma non sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori».
PALERMO. Si inasprisce la vertenza legata al servizio di emergenza-urgenza «118». La Fp-Cgil minaccia la mobilitazione «se non verrà chiarita entro pochi giorni la dichiarazione del commissario nazionale della Croce Rossa Italiana; Francesco Rocca» che, in una dichiarazione rilasciata venerdì, ha ipotizzato lo stop dal prossimo 1 aprile del servizio di emergenza-urgenza in Sicilia. Sono 3.300 gli operatori del 118 nell'Isola.
«Il contenzioso sul credito di 100 milioni vantato dalla Croce Rossa nei confronti dell'assessorato alla Salute - sottolineano Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil - non sembra affatto risolto, malgrado le rassicurazioni dell'assessore. Il tema è delicato e controverso poiché la Croce Rossa detiene tutte le apparecchiature strumentali e logistiche, comprese le ambulanze che dovrebbero essere trasferite al nuovo gestore Seus». Il sindacato sollecita la Regione a rassicurare i cittadini «che l'emergenza nel territorio verrà garantita e dia ai lavoratori certezze sul futuro occupazionale». La Fp-Cgil è l'unica sigla sindacale che non ha firmato l'accordo del 15 marzo scorso per il passaggio dei lavoratori dalla Sise alla Seus, ritenendolo «lesivo dei diritti dei lavoratori rispetto allo straordinario maturato».
Sulla vicenda è tornato ancora una volta a «tuonare» l'assessore per la Salute, Massimo Russo, il quale ha voluto ancora una volta replicare alle affermazioni del commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.
«Credo - sottolinea l'assessore - che in questo momento, anziché creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza diquesta fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un'ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca. Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei conti era intervenuta».
Massimo Russo aggiunge altresì che «la Seus è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche, peraltro oggetto di una puntuale e dettagliata interlocuzione che auspicavamo potesse sfociare in un accordo. Se la Croce Rossa Italiana pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione siciliana a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti - frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha adeguatamente vigilato pur essendo socio unico della stessa - siamo lontanissimi da una possibile soluzione della vertenza».
E sempre ieri è scesa in campo anche la Cisl con il segretario regionale Maurizio Bernava e il numero uno della Funzione pubblica, Angelo Fullone. «Sul 118, si volti pagina. Ma non certo sulla pelle di cittadini e lavoratori - sostengono i due sindacalisti - occorre alzare le barricate sulla "linea del Piave" degli obiettivi indicati nell'accordo sottoscritto qualche settimana fa, con l'assessorato regionale per la Salute». Al presidente della Regione Lombardo e all'assessore Russo, Cisl chiede «di andare avanti nell'attuazione del per corso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti».
«Il contenzioso sul credito di 100 milioni vantato dalla Croce Rossa nei confronti dell'assessorato alla Salute - sottolineano Michele Palazzotto e Marcella Coppa della Fp-Cgil - non sembra affatto risolto, malgrado le rassicurazioni dell'assessore. Il tema è delicato e controverso poiché la Croce Rossa detiene tutte le apparecchiature strumentali e logistiche, comprese le ambulanze che dovrebbero essere trasferite al nuovo gestore Seus». Il sindacato sollecita la Regione a rassicurare i cittadini «che l'emergenza nel territorio verrà garantita e dia ai lavoratori certezze sul futuro occupazionale». La Fp-Cgil è l'unica sigla sindacale che non ha firmato l'accordo del 15 marzo scorso per il passaggio dei lavoratori dalla Sise alla Seus, ritenendolo «lesivo dei diritti dei lavoratori rispetto allo straordinario maturato».
Sulla vicenda è tornato ancora una volta a «tuonare» l'assessore per la Salute, Massimo Russo, il quale ha voluto ancora una volta replicare alle affermazioni del commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.
«Credo - sottolinea l'assessore - che in questo momento, anziché creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza diquesta fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un'ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca. Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei conti era intervenuta».
Massimo Russo aggiunge altresì che «la Seus è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche, peraltro oggetto di una puntuale e dettagliata interlocuzione che auspicavamo potesse sfociare in un accordo. Se la Croce Rossa Italiana pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione siciliana a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti - frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha adeguatamente vigilato pur essendo socio unico della stessa - siamo lontanissimi da una possibile soluzione della vertenza».
E sempre ieri è scesa in campo anche la Cisl con il segretario regionale Maurizio Bernava e il numero uno della Funzione pubblica, Angelo Fullone. «Sul 118, si volti pagina. Ma non certo sulla pelle di cittadini e lavoratori - sostengono i due sindacalisti - occorre alzare le barricate sulla "linea del Piave" degli obiettivi indicati nell'accordo sottoscritto qualche settimana fa, con l'assessorato regionale per la Salute». Al presidente della Regione Lombardo e all'assessore Russo, Cisl chiede «di andare avanti nell'attuazione del per corso pattuito con i lavoratori, con i tempi e le modalità previsti».
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