il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 20 marzo 2010

«Guardia medica, noi come in trincea». Sale la violenza, i dottori hanno paura


Il Messaggero - 20.03.2010
Ed. del 20.03.2010 - pag. 16
Carla Massi

Allarme dopo lo stupro in Sicilia- 9 medici su lO denunciano aggressioni
«Guardia medica, noi come in trincea». Sale la violenza, i dottori hanno paura
I sindacati: «Strutture e modalità di lavoro sono del tutto inadeguate»
ROMA. Tre aggressioni in due settimane. In Calabria, Puglia e Sicilia. L'ultima a Scicli, nel Ragusano, dove una dottoressa di 53 anni, in piena notte, è stata minacciata con un coltello e poi stuprata. Nei locali della guardia medica dove stava lavorando. La lotta con l'aggressore, sarebbe un nordafricano, non è riuscita ad evitare lo stupro. Anzi, le ha anche procurato la frattura della tibia. Dalla borsa le è sparito il portafoglio. Il suo racconto è lucido, dettagliato nei particolari. E' riuscita a tracciare l'identikit del violentatore. Si indaga su tre possibili responsabili. I carabinieri hanno già iniziato a vagliare le posizioni di alcune persone.
La dottoressa, come tutte le altre dottoresse e gli altri dottori della guardia medica (circa 14 mila e, ogni regione, ha contratti diversi). Ogni notte devono esserepronti al peggio: dallo scontro verbale, alle minacce, al tentativo di furto, all'aggressione fino, appunto, allo stupro. L'aggressione di Scicli ha fatto da scintilla, ha convinto i medici ad alzare la voce e ha suscitato indignazione e rabbia tra i camici bianchi e le autorità. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha chiesto l'intervento del ministro Maroni per monitorare il fenomeno. Il rappresentante della comunità islamica di Scicli ha incontrato il sindaco e si è messo a disposizione per individuare i responsabili.
Se, a poche ore dalla violenza in Sicilia, si cerca di capire meglio qual'è la vita dei medici della "continuità assistenziale", come si chiamano oggi quelli della guardia medica, si scopre che l'elenco delle aggressioni è molto lungo. «Negli ultimi anni è stata un'escalation» denuncia Anna Lampugnani responsabile nazionale del Sindacato medici italiani che lavora in Puglia. La regione, oggi,in testa nella classifica delle violenze.
«I nostri ambulatori sono insicuri; abbandonati, passiamo nottate intere in solitudine. Non devono certo essere chiusi per far vincere la violenza ma non possiamo rischiare la nostra incolumità». Vengono presi di mira uomini e donne ma queste, a sentire i racconti, sono sempre di più sotto attacco. «Nonostante - racconta una dottoressa che a Roma gravita nella zona di Tor Bella Monaca - la gente abbia bisogno di noi e in tanti casi le situazioni siano davvero gravi». Nicola Barletta del Molise disegna una mappa del rischio. «Ci preoccupano di più le zone con meno di 5000 abitanti e in particolar modo al Centro ed al Sud». Leggiamo l'elenco: a Guidonia, nel 2006, aggressione e minacce per due dottoresse, a Porto Cesareo in Puglia, l'anno dopo, spari contro la sede della guardia medica con il dottore barricato dentro, a Capoterra in Sardegna, settembre 2008, una rapina in piena regola. Il Sindacato medici italiani ha distribuito un questionario per capire come stanno le cose nelle grandi città e nei piccoli centri. Ebbene, almeno 9 medici su 10 hanno subito un'aggressione e intimidazioni durante il servizio. Sono diventati bersagli ottimali per mini bande di quartiere, fanno capire i medici. Tante donne, per poter lavorare, leggi sul giomale di categoria, "Prospettive mediche" sono costrette a farsi accompagnare dai familiari. Ci sono "guardie" vicino agli ospedali e, quindi più sicure, ma tante altre sono piccoli appartamenti al piano terra, scantinati malmessi. Tanto lì, in quegli studi, non si visita. Servono solo come base d'appoggio per i medici.
Loro devono sempre andare sul posto quando capiscono che il telefono non basta. «E' come se tutti si dimenticassero perché siamo lì - aggiunge un medico abruzzese che la notte affronta tornanti e strade impervie per arrivare nelle case in montagna». Quali aggressioni? L'Italia, in questo caso, sembra quasi tutta uguale. Nella brutalità, nelle violenza gratuita e nelle minacce. Chiedono vigilantes, i medici della notte e dei giorni festa, (25,80 euro lordi l'ora la cifra media) ma anche sistemi di allarme o semplici sbarre alle finestre».
«Quando siamo al lavoro speriamo che le ore passiamo rapidamente sperando che tutto vada liscio», si lascia scappare Ernesto La Vecchia di Campabasso. «Un collega calabrese dice ancora La Vecchia - a Verbicaro è stato sequestrato nell'ambulatorio da due balordi. E' successo pochi giorni fa, l'8 marzo». Il 64% parla di atti di vandalismo, poi minacce verbali, intimidazioni a mano annata e percosse. «La visita, il colloquio con il malato e la nostra concentrazione - denunciano - fanno fatica a farsi largo». Tra urla, paura e minacce.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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