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La protesta. Manifestano oltre 200 operatori del servizio di emergenza: «L'assessore Russo non ci garantisce».
Sanità, il sit in del 118. «Saremo licenziati».
Non si placano le proteste sul fronte del servizio di urgenza ed emergenza. Circa 200 operatori del 118, ieri, infatti, hanno manifestato in piazza Ottavio Ziino davanti la sede dell'assessorato regionale alla Sanità. Autisti, soccorritori, amministrativi e verificatori chiedono garanzie occupazionali nell'ambito del passaggio dalla Sise alla Seus, il consorzio, a partecipazione regionale, che assorbirà il servizio del 118.
IN PARTICOLARE, il personale, circa 3.200 lavoratori, rivendica la stabilizzazione con la trasformazione del rapporto da parttime a full-time e il rispetto del contratto di lavoro. I lavoratori del 118 si sentono infatti traditi dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo che starebbe mettendo in pratica iniziative diverse da quelle preannunciate.
La pensa allo stesso modo anche Salvino Caputo, presidente della Commissione legislativa Attività produttive dell'Ars, che ieri ha preso parte alla manifestazione degli operatori del 118 al quale ha espresso solidarietà e sostegno. «La scelta dell'assessore Russo è diversa - dice Caputo - da quella concordata in Commissione Sanità e in contrasto con il piano sanitario approvato dal Parlamento».
«Non condivido - continua - le decisioni di Russo in quanto non solo pregiudicano e compromettono il servizio del 118 ma ledono gravemente i diritti dei lavoratori». L’assessore Russo, dopo l'incontro con il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, sulle criticità del sistema e del delicato passaggio di competenze dalla vecchia alla nuova società di gestione, aveva assicurato che sarebbe stata trovata: «La migliore soluzione per il passaggio dalla Sise alla Seus».
«È evidente che sia la Regione che la Croce rossa - aveva concluso - hanno raccolto una pesante eredità e devono fronteggiare una situazione di difficoltà determinata da una dissennata politica clientelare».
IN PARTICOLARE, il personale, circa 3.200 lavoratori, rivendica la stabilizzazione con la trasformazione del rapporto da parttime a full-time e il rispetto del contratto di lavoro. I lavoratori del 118 si sentono infatti traditi dall’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo che starebbe mettendo in pratica iniziative diverse da quelle preannunciate.
La pensa allo stesso modo anche Salvino Caputo, presidente della Commissione legislativa Attività produttive dell'Ars, che ieri ha preso parte alla manifestazione degli operatori del 118 al quale ha espresso solidarietà e sostegno. «La scelta dell'assessore Russo è diversa - dice Caputo - da quella concordata in Commissione Sanità e in contrasto con il piano sanitario approvato dal Parlamento».
«Non condivido - continua - le decisioni di Russo in quanto non solo pregiudicano e compromettono il servizio del 118 ma ledono gravemente i diritti dei lavoratori». L’assessore Russo, dopo l'incontro con il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, sulle criticità del sistema e del delicato passaggio di competenze dalla vecchia alla nuova società di gestione, aveva assicurato che sarebbe stata trovata: «La migliore soluzione per il passaggio dalla Sise alla Seus».
«È evidente che sia la Regione che la Croce rossa - aveva concluso - hanno raccolto una pesante eredità e devono fronteggiare una situazione di difficoltà determinata da una dissennata politica clientelare».
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