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Milleproroghe. Dal 1° marzo
Pignoramenti in vista per le Asl insolventi
FRA I RINVII. Per tutto il 2010 non si verserà il contributo unificato per le cause di lavoro davanti alla Cassazione.
Si sbloccano, da lunedì 1° marzo, i pignoramenti sui beni delle Asl e delle aziende ospedaliere debitrici nei confronti dei fornitori, nelle sei regioni (Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Abruzzo e Molise) che hanno un piano di rientro dal deficit sanitario già approvato.
Sarà questo uno dei primi risultati dell'entrata in vigore della legge di conversione del decreto milleproroghe (Dl 194/09), che dovrebbe essere pubblicata oggi sulla «Gazzetta ufficiale».
In pratica, il blocco dei pignoramenti che era stato disposto per un anno dalla Finanziaria 2010 (legge 191/2009, articolo 2, comma 89), suscitando le proteste delle aziende fornitrici del Ssn (le 200 aderenti a Farmindustria, ad esempio, esposte per 3,5 miliardi, di cui oltre un miliardo nelle sei regioni in dissesto sanitario), è stato ridotto da 12 mesi a due (articolo 1, comma 23-vicies della legge di conversione del Dl 194/09). Da marzo, dunque, non ha più effetto la norma della Finanziaria 2010 secondo cui non potevano essere «intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere», e «i pignoramenti eventualmente eseguiti» non vincolavano «gli enti debitori e i tesorieri», che anzi avrebbero potuto disporre delle relative somme «per le finalità istituzionali degli enti».
Obiettivo del blocco, era infatti quello di liberare risorse, nelle regioni in deficit, per poter pagare i debiti con i fornitori.
Nell'anno di stop ai pagamenti esecutivi, sarebbero comunque maturati, a carico delle amministrazioni, gliinteressi legali sui debiti insoluti.
Cause in Cassazione
Slitta al 1° gennaio 2011, poi, l'obbligo dipagare il contributo unificato per le controversie di lavoro davanti alla Corte di Cassazione.
Il milleproroghe (articolo 1, comma 23-quinquiesdecies) stabilisce infatti che, sino alla fine di quest'anno, si applicherà la disciplina in vigore prima della Finanziaria 2010 (legge 191/09, articolo 2, comma212, lettera b), numero 2), che ha introdotto un aggravio delle imposte e dei contributi per alcuni processi. Nei giudizi di lavoro in Cassazione, dunque, resterà, sino altermine del 2010, il solo obbligo di versare l'imposta fissa di registrazione.
Sicurezza delle scuole
Il milleproroghe fa slittare a giugno 2010 un'altra scadenza fissata dall'ultima Finanziaria: è il termine entro il quale devono essere individuati gli interventi immediatamente realizzabili per mettere in sicurezza le scuole e adeguarle alle norme antisismiche, fino a una spesa massima di 300 milioni di euro, da ripartire tra «gli enti territoriali interessati» (legge 191/09,articolo 2,comma 239). Proprio per garantire la «massima celerità» nella realizzazione degli interventi necessari, la Finanziaria aveva fissato il termine ravvicinato di 30 giorni per individuare le azioni da mettere in campo. Ora il rinvio suscita le critiche di Cittadinanzattiva e Lagambiente. «La proroga, l'ennesima registrata in questi ultimi dodici anni - osservano le due organizzazioni - interviene su un tema che tutti, parlamentari compresi, definiscono una emergenza nazionale ma su cui non si interviene con la tempestività e la determinazione che sirichiederebbero». Cittadinanzattiva e Legambiente denunciano anche il «gravissimo» ritardo nella realizzazione dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica e della successiva mappatura degli elementi non strutturali degli edifici scolastici.
Sarà questo uno dei primi risultati dell'entrata in vigore della legge di conversione del decreto milleproroghe (Dl 194/09), che dovrebbe essere pubblicata oggi sulla «Gazzetta ufficiale».
In pratica, il blocco dei pignoramenti che era stato disposto per un anno dalla Finanziaria 2010 (legge 191/2009, articolo 2, comma 89), suscitando le proteste delle aziende fornitrici del Ssn (le 200 aderenti a Farmindustria, ad esempio, esposte per 3,5 miliardi, di cui oltre un miliardo nelle sei regioni in dissesto sanitario), è stato ridotto da 12 mesi a due (articolo 1, comma 23-vicies della legge di conversione del Dl 194/09). Da marzo, dunque, non ha più effetto la norma della Finanziaria 2010 secondo cui non potevano essere «intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere», e «i pignoramenti eventualmente eseguiti» non vincolavano «gli enti debitori e i tesorieri», che anzi avrebbero potuto disporre delle relative somme «per le finalità istituzionali degli enti».
Obiettivo del blocco, era infatti quello di liberare risorse, nelle regioni in deficit, per poter pagare i debiti con i fornitori.
Nell'anno di stop ai pagamenti esecutivi, sarebbero comunque maturati, a carico delle amministrazioni, gliinteressi legali sui debiti insoluti.
Cause in Cassazione
Slitta al 1° gennaio 2011, poi, l'obbligo dipagare il contributo unificato per le controversie di lavoro davanti alla Corte di Cassazione.
Il milleproroghe (articolo 1, comma 23-quinquiesdecies) stabilisce infatti che, sino alla fine di quest'anno, si applicherà la disciplina in vigore prima della Finanziaria 2010 (legge 191/09, articolo 2, comma212, lettera b), numero 2), che ha introdotto un aggravio delle imposte e dei contributi per alcuni processi. Nei giudizi di lavoro in Cassazione, dunque, resterà, sino altermine del 2010, il solo obbligo di versare l'imposta fissa di registrazione.
Sicurezza delle scuole
Il milleproroghe fa slittare a giugno 2010 un'altra scadenza fissata dall'ultima Finanziaria: è il termine entro il quale devono essere individuati gli interventi immediatamente realizzabili per mettere in sicurezza le scuole e adeguarle alle norme antisismiche, fino a una spesa massima di 300 milioni di euro, da ripartire tra «gli enti territoriali interessati» (legge 191/09,articolo 2,comma 239). Proprio per garantire la «massima celerità» nella realizzazione degli interventi necessari, la Finanziaria aveva fissato il termine ravvicinato di 30 giorni per individuare le azioni da mettere in campo. Ora il rinvio suscita le critiche di Cittadinanzattiva e Lagambiente. «La proroga, l'ennesima registrata in questi ultimi dodici anni - osservano le due organizzazioni - interviene su un tema che tutti, parlamentari compresi, definiscono una emergenza nazionale ma su cui non si interviene con la tempestività e la determinazione che sirichiederebbero». Cittadinanzattiva e Legambiente denunciano anche il «gravissimo» ritardo nella realizzazione dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica e della successiva mappatura degli elementi non strutturali degli edifici scolastici.
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