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Ieri una manifestazione davanti all'Ufficio provinciale del lavoro.
Operatori 118: «Per noi un futuro di sacrifici».
Non vogliono essere assunti con un contratto di sanità privata, non vogliono essere declassati ad una categoria di lavoro inferiore e non vogliono rinunciare agli straordinari che avanzano dal 2006. Sono i lavoratori della Sise-118 che ieri hanno manifestato davanti all'Ufficio provinciale del lavoro, durante l'incontro che si è svolto tra: Cgil, Cisl, Uil, Ugi e Fials 118, Marco Romano, direttore generale della Seus - la società privata che sostituirà la Sise nella gestione del 118, composta per il 51 % dalla Regione e per il 49% dalle Asp - e Sebastiano Barbagallo, direttore del pesonale della Sise.
L'ultimo incontro con i sindacati si è svolto l'8 febbraio a Palermo. «Si è parlato della procedura di messa in mobilità e del conseguente licenziamento», spiega Giuseppe, un dipendente del 118. L'11 dicembre la Sise ha provveduto al pre-licenziamento collettivo del personale, dopo 75 giorni scatterà la mobilità e gli ex dipendenti dovranno iscriversi all'Ufficio di collocamento per essere riassunti dalla Seus. Ma mentre prima la Sues aveva proposto l'assunzione in categoria "B3" pare che ieri qualcosa sia cambiato.
«Il contratto resta sempre dì sanità privata e a tempo pieno - spiegano i sindacati - ma oggi la Seus si è impegnata ad assicurarci l'assunzione in categoria "C". Permane il richio di non percepire lo straordinario». I 2.680 dipendenti Sise-118, 470 a Catania, avanzano circa 57 milioni di euro, circa 8-10 mila euro a testa, maturati dal luglio 2006 al 2009. «Ci sono state diverse sentenze in favore dei lavoratori che hanno condannato la Sise a pagare lo straordinario. Il diritto a pagare le ore di eccedenza è insindacabile», spiega Giuseppe «l' azienda deve versare questi soldi al momento della liquidazione».
Ma a sfavore c'è il fatto che la Sise non ha mai inviato all'Ispettorato regionale del lavoro, un resoconto delle ore in eccedenza, proprio per questo potrebbe essere liquidato solo il 5-10% delle spettanze.
L'ultimo incontro con i sindacati si è svolto l'8 febbraio a Palermo. «Si è parlato della procedura di messa in mobilità e del conseguente licenziamento», spiega Giuseppe, un dipendente del 118. L'11 dicembre la Sise ha provveduto al pre-licenziamento collettivo del personale, dopo 75 giorni scatterà la mobilità e gli ex dipendenti dovranno iscriversi all'Ufficio di collocamento per essere riassunti dalla Seus. Ma mentre prima la Sues aveva proposto l'assunzione in categoria "B3" pare che ieri qualcosa sia cambiato.
«Il contratto resta sempre dì sanità privata e a tempo pieno - spiegano i sindacati - ma oggi la Seus si è impegnata ad assicurarci l'assunzione in categoria "C". Permane il richio di non percepire lo straordinario». I 2.680 dipendenti Sise-118, 470 a Catania, avanzano circa 57 milioni di euro, circa 8-10 mila euro a testa, maturati dal luglio 2006 al 2009. «Ci sono state diverse sentenze in favore dei lavoratori che hanno condannato la Sise a pagare lo straordinario. Il diritto a pagare le ore di eccedenza è insindacabile», spiega Giuseppe «l' azienda deve versare questi soldi al momento della liquidazione».
Ma a sfavore c'è il fatto che la Sise non ha mai inviato all'Ispettorato regionale del lavoro, un resoconto delle ore in eccedenza, proprio per questo potrebbe essere liquidato solo il 5-10% delle spettanze.
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