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IL CASO. Ospedale pediatrico «Di Cristina» nel caos a causa delle bronchioliti. In corsia si utilizza il «monouso».
Niente lenzuola, blitz dell’assessore Russo
Diremmo in questi casi, che si tratta della scoperta «dell’acqua calda». Da sempre, e non solo all’ospedale pediatrico «Di Cristina», i familiari dei pazienti a parte la sofferenza e il disagio per la malattia dei propri congiunti devono ricorrere al «fai da te» portandosi in corsia cuscini, federe e lenzuola da casa. Stavolta è basta una segnalazione di una mamma per mandare su tutte le furie nientemeno che l’assessore alla Salute, Massimo Russo che ha, a «tampuro battente», fatto ieri mattina un blitz, così come fanno di solito in carabinieri del Nas, al reparto di Malattie Infettive del nosocomio che appartiene all’azienda ospedaliera «Civico ». Mancano le lenzuola e la direzione dell’ospedale ha deciso di utilizzare quelli «monouso» che non sono graditi alle mamme dei piccoli ricoverati.
«Provo vergogna, indignazione e imbarazzo per quello che ho visto oggi (ieri per chi legge, ndr). Da assessore per la Salute non potevo non intervenire e pretendo adesso una relazione chiara sul perchè di certe disfunzioni che nulla hanno a che fare con le difficoltà del sistema sanitario regionale, ma soltanto con l’incuria, l’insensibilità e l’incapacità di chi riveste ruoli di responsabilità». Russo ha aggiunto: «Non volevo crederci e ho subito controllato personalmente, rendendomi conto, purtroppo, che era tutto vero. Una cosa che non è ammissibile in un paese civile. Non è nemmeno ammissibile che debba essere l’assessore a indignarsi per una condotta che getta discredito nei confronti di tutto il sistema sanitario».
L’assessore ha convocato il direttore generale dell’azienda Civico Dario Allegra, il direttore sanitario Renato Li Donni, il direttore amministrativo Carmelo Pullara e il direttore di presidio Antonino Nascè, ai quali ha detto: «Entro 48 ore voglio una relazione che individui le responsabilità per adottare, successivamente i relativi provvedimenti. Se qualcuno non è in grado di sopportare le responsabilità, anche quelle minime, come in questo caso, è meglio che si faccia da parte. Nei prossimi giorni farò personalmente altri controlli nelle varie strutture della Regione e spero di non trovarmi più di fronte a situazioni del genere».
Una situazione ben conosciuta e che si aggrava sempre più in occasione dell’esplodere dell’emergenza bronchioliti. Ieri, per esempio nei reparti vi erano circa una ventina di bambini fuori posto. «Abbiamo utilizzato lenzuola monouso – sottolinea il direttore medico di presidio Nino Nascè – perchè abbiamo difficoltà con quelle tradizionali. Proprio domenica abbiamo ricevuto 150 lenzuola di stoffa, mentre si verificano alle volte dei disguidi con la lavanderia. Avendo 160 posti letto occorrerebbero periodicamente non meno di 320 lenzuola».
«Provo vergogna, indignazione e imbarazzo per quello che ho visto oggi (ieri per chi legge, ndr). Da assessore per la Salute non potevo non intervenire e pretendo adesso una relazione chiara sul perchè di certe disfunzioni che nulla hanno a che fare con le difficoltà del sistema sanitario regionale, ma soltanto con l’incuria, l’insensibilità e l’incapacità di chi riveste ruoli di responsabilità». Russo ha aggiunto: «Non volevo crederci e ho subito controllato personalmente, rendendomi conto, purtroppo, che era tutto vero. Una cosa che non è ammissibile in un paese civile. Non è nemmeno ammissibile che debba essere l’assessore a indignarsi per una condotta che getta discredito nei confronti di tutto il sistema sanitario».
L’assessore ha convocato il direttore generale dell’azienda Civico Dario Allegra, il direttore sanitario Renato Li Donni, il direttore amministrativo Carmelo Pullara e il direttore di presidio Antonino Nascè, ai quali ha detto: «Entro 48 ore voglio una relazione che individui le responsabilità per adottare, successivamente i relativi provvedimenti. Se qualcuno non è in grado di sopportare le responsabilità, anche quelle minime, come in questo caso, è meglio che si faccia da parte. Nei prossimi giorni farò personalmente altri controlli nelle varie strutture della Regione e spero di non trovarmi più di fronte a situazioni del genere».
Una situazione ben conosciuta e che si aggrava sempre più in occasione dell’esplodere dell’emergenza bronchioliti. Ieri, per esempio nei reparti vi erano circa una ventina di bambini fuori posto. «Abbiamo utilizzato lenzuola monouso – sottolinea il direttore medico di presidio Nino Nascè – perchè abbiamo difficoltà con quelle tradizionali. Proprio domenica abbiamo ricevuto 150 lenzuola di stoffa, mentre si verificano alle volte dei disguidi con la lavanderia. Avendo 160 posti letto occorrerebbero periodicamente non meno di 320 lenzuola».
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