|
PERSONALE. Sindacati e Caputo del Pdl: «Ci costano 3.5 milioni di euro». Russo: «Sto solo applicando una vecchia legge».
Medici e dirigenti in assessorato. Sanità, scoppia la polemica.
PALERMO. Scoppia la polemica sul «comando» di dirigenti dagli ospedali all'assessorato alla Sanità: «Una scelta dal sapore clientelare, che costa 3,5 milioni ed è stata assunta senza verificare all'interno della Regione la presenza delle professionalità richieste», accusano i Cobas-Codir, sottolineando che «evidentemente 2000 dirigenti regionali non sembrano sufficienti». All'attacco pure Salvino Caputo (Pdl), il quale annuncia un'interrogazione all'Ars. Secondo i Cobas-Codir «l'amministrazione regionale continua ad avvalersi di una norma varata dal governo Cuffaro che in caso di carenza degli organici consente il distacco di personale presso l'assessorato alla Sanità: si tratta finora di 19 dirigenti medici e 7 non dirigenti, per un costo totale aggiuntivo di 3,5 milioni di euro. Medici internisti e di pronto soccorso, farmacisti, radiologi, cardiologi, immuno-ematologi, esperti in trasfusioni e medici del lavoro, ma anche personale amministrativo, hanno abbandonato bisturi e camici per venire a rimpolpare gli organici dell'Assessorato alla Sanità secondo l'unico criterio della segnalazione dall'ufficio di gabinetto. Nel caso in cui dovesse permanere l'attuale stato ci troveremo costretti a rivolgerei alla Corte dei Conti».
La replica di Massimo Russo, assessore alla Salute. «È singolare che oggi venga criticato anche per avere correttamente applicato una norma di legge voluta e già applicata da altri. Si tratta di uno strumento legislativo che permette una proficua interazione tra l'assessorato e le aziende sanitarie da cui proviene il personale «comandato». Per altro questa legge non comporta nessun aggravio economico per la pubblica amministrazione, semmai potremmo parlare di partita di giro. Ai sindacalisti del Cobas Codir e all'onorevole Caputo vorrei chiedere dov'erano quando i precedenti governi applicavano questa legge e comunque li rassicuro: in qualunque momento spiegherò i criteri seguiti, i nomi e i curricula delle persone che ho scelto io e di quelle che ho trovato». Infine secondo Nino Dina (Udc) «Russo ha aggirato la legge, applicandola per ruoli normali e non legati al contenimento della spesa».
La replica di Massimo Russo, assessore alla Salute. «È singolare che oggi venga criticato anche per avere correttamente applicato una norma di legge voluta e già applicata da altri. Si tratta di uno strumento legislativo che permette una proficua interazione tra l'assessorato e le aziende sanitarie da cui proviene il personale «comandato». Per altro questa legge non comporta nessun aggravio economico per la pubblica amministrazione, semmai potremmo parlare di partita di giro. Ai sindacalisti del Cobas Codir e all'onorevole Caputo vorrei chiedere dov'erano quando i precedenti governi applicavano questa legge e comunque li rassicuro: in qualunque momento spiegherò i criteri seguiti, i nomi e i curricula delle persone che ho scelto io e di quelle che ho trovato». Infine secondo Nino Dina (Udc) «Russo ha aggirato la legge, applicandola per ruoli normali e non legati al contenimento della spesa».
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti