il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 5 gennaio 2010


La Sicilia - 02.01.2010
Ed. del 02.01.2010 - Trapani - pag. 30
Rino Giacalone

EMERGENZA SANITÀ. Un esposto arrivato a Giacomo Tranchida è stato «girato» all’assessore regionale alla Sanità, al procuratore Bodero Maccabeo, al prefetto Trotta e al direttore Asp.
Muore d’infarto a 37 anni
E il sindaco denuncia: «A bordo dell’ambulanza del 118 non c’era il medico».
ERICE. La voce di un anonimo e la storia di una morte di un giovane che forse poteva essere evitata se l’ambulanza che lo ha soccorso avesse avuto a bordo un medico. L’esposto anonimo è arrivato al sindaco di Erice Giacomo Tranchida che lo ha reso noto e mandato (con lettera di accompagnamento) all’assessore regionale alla Sanità, al procuratore Giacomo Bodero Maccabeo, al prefetto Trotta, al direttore generale dell’Asp De Nicola. A perdere la vita è stato un uomo di 37 anni, Francesco D’Angelo, figlio del titolare di una agenzia di pompe funebri conosciuta in città. Un infarto lo ha colpito mentre si trovava nei pressi dell’esercizio del padre, subito è stata fatta arrivare una ambulanza del 118; a muoversi, indica Tranchida nella sua nota, quella della postazione 46 presso la vicina Cittadella della Salute, ma tra il personale assegnato non c’era il medico anestesista.
Una storia tragica conclusa con la morte che risale alla vigilia di Natale. «Come si può parlare di sanità efficiente, di razionalizzazione dei servizi se poi - dice Tranchida - si può morire perchè non si è prevista la presenza di un medico su di una ambulanza peraltro provvista delle attrezzature di rianimazione».
«Sono rimasto colpito – spiega Tranchida – rispetto a quello che ho appreso essere accaduto, sono preoccupato che nel mio territorio possano accadere simili disfunzioni che se mantenute possono causare ulteriori simili tragedie, provocando danni alla comunità cittadina. Ho ritenuto pertanto rassegnare ciò che ho appreso con l’esposto anonimo al prefetto e all’autorità giudiziaria, a fronte della ricevuta segnalazione di grave disservizio e per l’accertamento delle eventuali responsabilità in un comparto di vitale importanza quale la Sanità».
Francesco D’Angelo, 37 anni, era figlio di Vincenzo, titolare di una agenzia di pompe funebri, aveva un infarto in corso. Quando è giunto al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate ormai per lui non c’era più niente da fare. Il suo cuore, hanno certificato i medici dell’area di emergenza, aveva cessato di battere.
L’ambulanza era stata fatta intervenire la vigilia di Natale attorno alle 18 quando Francesco D’Angelo è colto da malore, avverte dolore al petto, ha conati di vomito, l’intervento dell’ambulanza non avviene con ritardo, il mezzo presto giunge sul posto provenendo dalla Cittadella della Salute, soccorso attivato dal 118. La corsa dell’ambulanza verso il Sant’Antonio Abate è veloce, ma sulla lettiga D’Angelo subisce un arresto cardiocircolatorio, secondo la ricostruzione che è stata fatta l’automezzo è provvisto delle attrezzature di emergenza per fronteggiare simili stati, c’è il defribillatore, ma lo può usare solo un medico e quell’ambulanza a bordo non ha sanitari in camice bianco. Forse è per questa ragione che nessuno è riuscito a salvargli la vita.
I familiari dell’uomo non hanno voluto commentare la notizia, si sono chiusi nel loro dolore il parenti affermano che ora si spera che una indagine così come sollecitata dal sindaco di Erice Giacomo Tranchida, possa fare luce su quello che è accaduto, se davvero è stata determinante l’assenza di un medico rianimatore su quell’ambulanza. L’assenza del sanitario pare sia comunque da ricondurre ai budget di spesa, insomma ci sarebbero momenti delle giornate in cui le ambulanze del 118 dotate di apparecchiature rianimatorie viaggiano senza medico perchè non ci sono fondi sufficienti. Ma questo è accaduto sino a ieri, perchè dal primo gennaio il 118 in Sicilia funziona con nuovi protocolli, dopo la scadenza della convenzione con il precedente gestore. È già partita poi l’informatizzazione del servizio. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo ha incaricato il presidente della Seus (Sicilia emergenza urgenza sanitaria), Michele Bonfiglio, «di occuparsi del servizio di trasporto per l’emergenza urgenza e di concordare con la Sise modalità e costi nel rispetto dei criteri di economicità, efficacia ed efficienza». In questo modo sarà garantita la fase transitoria che prevede, nel giro di tre - quattro mesi, il passaggio del personale e dei mezzi dalla Sise alla nuova società consortile a capitale interamente pubblico che assicurerà la nuova gestione del servizio di emergenza urgenza.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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