|
DALLA RICERCA condotta sul territorio dalla prof.ssa Bartholini e dalla dott.ssa Rondello emergono ancora molte e gravi carenze.
Le tante debolezze della Sanità locale
«Si evidenziano ancora limiti culturali e strutturali relativi a logiche di favoritismo e tornaconto personale».
Una radiografia dello stato di sanità emerge da una ricerca condotta sul territorio dalla prof.sa Ignazia Bartholini e dalla dott. Caterina Rondello. Dalle interviste sono stati individuati otto quadri relativi alla salute e alla malattia e ai punti di forza e di debolezza che il contesto presenta, in relazione alle politiche. Da quanto rilevato spicca che, «in presenza di una malattia grave, il paziente trapanese senta come fondamentale la correttezza delle informazioni sull’evoluzione della malattia e riterrebbe opportuno un sostegno oltre che medico, psicologico, per sé e la famiglia che lo assiste.
Inoltre è maturata una maggiore consapevolezza dei diritti dei pazienti nel pretendere chiarimenti e nel partecipare alle modalità di cura, nonché si sottolinea l’opportunità di una cultura improntata alla prevenzione e alla promozione della salute nella prevenzione delle patologie croniche e rendendo il cittadino soggetto attivo per la tutela della propria salute e di quella collettiva».
«Si evidenziano tuttavia - affermano le studiose - ancora limiti culturali e strutturali relativi a logiche di favoritismo e tornaconto personale, e che influiscono negativamente sullo sviluppo dei servizi nel territorio e sulle modalità di approccio del cittadino al comparto sanitario ». I servizi e le strutture presenti nel territorio trapanese per i malati oncologici risultano, infatti, ancora carenti rispetto alla domanda socio-sanitaria ed ancora scarsamente predisposti al lavoro di rete».
Emerge un valore significativo che, a giudizio della Bartholini, «costituisce il vero capitale sociale che accompagna il paziente e va considerato come una risorsa fondamentale di supporto pratico e morale» e questo è la famiglia che, a causa della carenza di servizi e strutture e della loro disomogenea collocazione, segue il malato. Un ruolo fondamentale è dato dall’assistenza fornito dalle Associazioni, in particolare dalla Antigone, che svolge consulenze psicologiche al paziente, ai familiari, nonché all’equipe medica coinvolta nel processo di cura, e dal consorzio Sisifo che eroga assistenza domiciliare e su cui ricadono tutte le funzioni di cura, assistenza e supporto psicologico e sociale per il paziente terminale.
Sono stati individuati punti di debolezza: l’esiguità dei servizi operanti per i malati oncologici e la loro effettiva dislocazione a macchia di leopardo, così come disomogenea è a tutt’oggi la sistemazione delle oncologie sul territorio.
Inoltre è maturata una maggiore consapevolezza dei diritti dei pazienti nel pretendere chiarimenti e nel partecipare alle modalità di cura, nonché si sottolinea l’opportunità di una cultura improntata alla prevenzione e alla promozione della salute nella prevenzione delle patologie croniche e rendendo il cittadino soggetto attivo per la tutela della propria salute e di quella collettiva».
«Si evidenziano tuttavia - affermano le studiose - ancora limiti culturali e strutturali relativi a logiche di favoritismo e tornaconto personale, e che influiscono negativamente sullo sviluppo dei servizi nel territorio e sulle modalità di approccio del cittadino al comparto sanitario ». I servizi e le strutture presenti nel territorio trapanese per i malati oncologici risultano, infatti, ancora carenti rispetto alla domanda socio-sanitaria ed ancora scarsamente predisposti al lavoro di rete».
Emerge un valore significativo che, a giudizio della Bartholini, «costituisce il vero capitale sociale che accompagna il paziente e va considerato come una risorsa fondamentale di supporto pratico e morale» e questo è la famiglia che, a causa della carenza di servizi e strutture e della loro disomogenea collocazione, segue il malato. Un ruolo fondamentale è dato dall’assistenza fornito dalle Associazioni, in particolare dalla Antigone, che svolge consulenze psicologiche al paziente, ai familiari, nonché all’equipe medica coinvolta nel processo di cura, e dal consorzio Sisifo che eroga assistenza domiciliare e su cui ricadono tutte le funzioni di cura, assistenza e supporto psicologico e sociale per il paziente terminale.
Sono stati individuati punti di debolezza: l’esiguità dei servizi operanti per i malati oncologici e la loro effettiva dislocazione a macchia di leopardo, così come disomogenea è a tutt’oggi la sistemazione delle oncologie sul territorio.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti