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Sarà costituita oggi la società che gestirà il servizio. Il nodo dei ponti radio.
Emergenza, cambia il 118 ma il debito da 80 milioni mette a rischio il piano-sanità.
OGGI nascerà la nuova società che dal primo gennaio gestirà il servizio di 118 in Sicilia. Davanti al notaio l'assessore alla Sanità Massimo Russo costituirà la Sues, partecipata al 51 per cento dalla Regione e al 49 dalle Asp. Ma continua il braccio di ferro con la Croce rossa, che a sua volta oggi metterà il liquidazione la Sise e che continua a ribadire che «prima di trasferire alla nuova società regionale le attrezzature, dai ponti radio ad alcune ambulanze, la Regione deve pagare i crediti vantati, 80 milioni di euro». Soldi, questi, che secondo i tecnici dell'assessorato alla Sanità «farebbero sforare il piano di rientro», e in questo senso sarebbero già arrivate indicazioni chiare dal ministero dell'Economia.
Tra meno di 10 giorni la nuova società di gestione del 118 dovrà essere operativa, ma sul tavolo dell'assessore Russo rimangono diversi nodi da sciogliere. Su tutti quello delle ambulanze, attualmente affittate dalla Sise, e dei ponti radio delle sale operative di proprietà della Croce rossa. Il commissario nazionale della Cri, Francesco Rocca, non usa giri di parole: «La Regione deve pagare alla Sise i soldi spesi dalla nostra società per far funzionare il 118 - dice Rocca - Mi dispiace che l'assessore Russo pensi che si tratti di un ricatto: il mio è un problema da codice civile. Domani (oggi, ndr) sarà messa in liquidazione la Sise e il buco da 80 milioni, di cui 51 milioni per straordinari dei lavoratori, rischia di travolgere le casse della Cri». Russo però non sembra per nulla intenzionato a coprire spese aggiuntive fatte dalla Sise oltre alla convenzione che già è costata oltre 90 milioni di euro all'anno.
Anche perché una spesa ulteriore di 80 milioni di euro farebbe saltare il piano di rientro, con rischio commissariamento della sanità in Sicilia.
Dal ministero dell'Economia hanno già avvertito Russo. Tanto che l'assessore si è detto pronto ad «attivare le autorità per garantire la continuazione del servizio».
Tra meno di 10 giorni la nuova società di gestione del 118 dovrà essere operativa, ma sul tavolo dell'assessore Russo rimangono diversi nodi da sciogliere. Su tutti quello delle ambulanze, attualmente affittate dalla Sise, e dei ponti radio delle sale operative di proprietà della Croce rossa. Il commissario nazionale della Cri, Francesco Rocca, non usa giri di parole: «La Regione deve pagare alla Sise i soldi spesi dalla nostra società per far funzionare il 118 - dice Rocca - Mi dispiace che l'assessore Russo pensi che si tratti di un ricatto: il mio è un problema da codice civile. Domani (oggi, ndr) sarà messa in liquidazione la Sise e il buco da 80 milioni, di cui 51 milioni per straordinari dei lavoratori, rischia di travolgere le casse della Cri». Russo però non sembra per nulla intenzionato a coprire spese aggiuntive fatte dalla Sise oltre alla convenzione che già è costata oltre 90 milioni di euro all'anno.
Anche perché una spesa ulteriore di 80 milioni di euro farebbe saltare il piano di rientro, con rischio commissariamento della sanità in Sicilia.
Dal ministero dell'Economia hanno già avvertito Russo. Tanto che l'assessore si è detto pronto ad «attivare le autorità per garantire la continuazione del servizio».
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