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Diffusi dal ministero della Salute i dati sulla pandemia della «H1N1». Studio: per i bimbi basta una dose di vaccino.
Influenza, in Italia 182 morti. I contagiati quasi 4 milioni.
ROMA. Il totale di vittime in Italia correlate all'influenza A/H1N1 al 21 Dicembre è di 182, mentre il totale di casi stimati di influenza dall'inizio della pandemia è di 3.777.000. Lo rende noto il ministero della Salute nel bollettino quotidiano di aggiornamento sulla pandemia influenzale nel nostro Paese.
Il valore dell'incidenza totale delle sindromi influenzali nella 50/a settimana di osservazione è pari a 2,20 casi per mille assistiti, in flessione rispetto al valore osservato nella settimana precedente (3,78 casi per mille assistiti). Le Regioni dove nella settimana 50/a si è registrato il maggior numero di casi rispetto alla popolazione in osservazione sono la Sardegna con un'incidenza dell'1,1%, Marche (0,5%), Provincia Autonoma di Trento (0,3%). La fascia di età più colpita è sempre quella pediatrica (0-14 anni), con un'incidenza pari a 5,10 casi per mille assistiti (6,62 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e 4,32 per mille nella fascia 5-14anni).
Si osserva un calo dell'incidenza in ogni classe d'età, afferma il ministero, anche se più marcato nelle fasce pediatriche in cui l'incidenza si è quasi dimezzata. Quanto alle vaccinazioni, nella sola settimana (7-13 dicembre) sono state somministrate 35.305 dosi. Dall'inizio della campagna vaccinale, complessivamente sono state somministrate, per le categorie considerate prioritarie per la prima fase della vaccinazione, 749.842 prime dosi e 12.257 seconde dosi.
Gli operatori sanitarie sociosanitari che si sono vaccinati sono 156.309, pari al 15% del totale. Alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza sono state somministrate 21.376 dosi (pari al 11% del totale), alle persone di età compresa tra 6 mesi e 65 anni con condizioni di rischio sono state somministrate 470.514 dosi (11%), mentre ai bambini nati pretermine 1.378 dosi(7%).
Quanto ai criteri di vaccinazione, secondo uno studio australiano (pubblicato online su Jama in tutta fretta, proprio per le sue implicazioni per la salute pubblica. La ricerca sarà riportata anche sulla versione cartacea della rivista, il prossimo 6 gennaio) una dose di vaccino pandemico può bastare a proteggere bambini e neonati e a ridurre la trasmissione del virus A/H1N1 nella popolazione.
Attualmente «l'Advisory Committee on Immunization Practices raccomanda che neonati e bambini fino a 9 anni ricevano due dosi di vaccino pandemico antinfluenzale, sulla base dell'esperienza esistente con i vaccini contro l'influenza stagionale in questa fascia d'età», ricorda il team diretto da Terry Nolan dell'Università di Melbourne.
I ricercatori hanno monitorato l'efficacia e la sicurezza di due dosi del vaccino anti-H1N1 in 370 piccoli sani tra i 6 mesi e i 9 anni. I bambini sono stati randomizzati e divisi in gruppi che hanno ricevuto un regime di due iniezioni di vaccino in dosi da 15 microgrammi o da 30 microgrammi, a distanza di 21 giorni l'una dall'altra.
Il valore dell'incidenza totale delle sindromi influenzali nella 50/a settimana di osservazione è pari a 2,20 casi per mille assistiti, in flessione rispetto al valore osservato nella settimana precedente (3,78 casi per mille assistiti). Le Regioni dove nella settimana 50/a si è registrato il maggior numero di casi rispetto alla popolazione in osservazione sono la Sardegna con un'incidenza dell'1,1%, Marche (0,5%), Provincia Autonoma di Trento (0,3%). La fascia di età più colpita è sempre quella pediatrica (0-14 anni), con un'incidenza pari a 5,10 casi per mille assistiti (6,62 per mille nella fascia dei bambini più piccoli di 0-4 anni e 4,32 per mille nella fascia 5-14anni).
Si osserva un calo dell'incidenza in ogni classe d'età, afferma il ministero, anche se più marcato nelle fasce pediatriche in cui l'incidenza si è quasi dimezzata. Quanto alle vaccinazioni, nella sola settimana (7-13 dicembre) sono state somministrate 35.305 dosi. Dall'inizio della campagna vaccinale, complessivamente sono state somministrate, per le categorie considerate prioritarie per la prima fase della vaccinazione, 749.842 prime dosi e 12.257 seconde dosi.
Gli operatori sanitarie sociosanitari che si sono vaccinati sono 156.309, pari al 15% del totale. Alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza sono state somministrate 21.376 dosi (pari al 11% del totale), alle persone di età compresa tra 6 mesi e 65 anni con condizioni di rischio sono state somministrate 470.514 dosi (11%), mentre ai bambini nati pretermine 1.378 dosi(7%).
Quanto ai criteri di vaccinazione, secondo uno studio australiano (pubblicato online su Jama in tutta fretta, proprio per le sue implicazioni per la salute pubblica. La ricerca sarà riportata anche sulla versione cartacea della rivista, il prossimo 6 gennaio) una dose di vaccino pandemico può bastare a proteggere bambini e neonati e a ridurre la trasmissione del virus A/H1N1 nella popolazione.
Attualmente «l'Advisory Committee on Immunization Practices raccomanda che neonati e bambini fino a 9 anni ricevano due dosi di vaccino pandemico antinfluenzale, sulla base dell'esperienza esistente con i vaccini contro l'influenza stagionale in questa fascia d'età», ricorda il team diretto da Terry Nolan dell'Università di Melbourne.
I ricercatori hanno monitorato l'efficacia e la sicurezza di due dosi del vaccino anti-H1N1 in 370 piccoli sani tra i 6 mesi e i 9 anni. I bambini sono stati randomizzati e divisi in gruppi che hanno ricevuto un regime di due iniezioni di vaccino in dosi da 15 microgrammi o da 30 microgrammi, a distanza di 21 giorni l'una dall'altra.
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