Il primario della rianimazione: la piccola Maria Grazia
ha dovuto attendere l'elisoccorso quasi tre ore
ha dovuto attendere l'elisoccorso quasi tre ore
GELA (CALTANISSETTA), 27 DIC - «Basta ascoltare la registrazione delle conversazioni tra i piloti dei due elicotteri del 118 per capire cosa è accaduto e comprendere forse il motivo del ritardo di tre ore nei soccorsi prestati a Mariagrazia», la bimba di Gela, in coma post anossico, ,morta poche ore dopo l'arrivo all'ospedale palermitano per bambini «Giovanni Di Cristina». Lo ha dichiarato ai carabinieri Lucio Antona, il primario dell'unità operativa di rianimazione del nosocomio «Vittorio Emanuele» di Gela, interrogato, stamani, nell'ambito dell'indagine avviata sulla morte della piccola.
Il medico ha confermato che la piccola Maria Grazia ha dovuto attendere l'arrivo di un elicottero del 118 dalle 17,55 (ora programmata) del 23 dicembre, alle 20,45 (ora effettiva). La bimba ha aspettato in un'ambulanza, nell'eliporto dell'Eni di Gela, in contrada «Ponte Olivo».
Dopo il sequestro delle cartelle cliniche i carabinieri potrebbero acquisire agli atti anche i piani di volo dei due elicotteri del 118, il nastro magnetico con le conversazioni dei piloti e le procedure di intervento. I familiari intanto hanno precisato di avere chiesto l'apertura di un'inchiesta esponendo solo verbalmente ai carabinieri le loro lamentele, i loro sospetti e il desiderio di giustizia riservandosi di formalizzare per iscritto la denuncia.
I funerali sono stati celebrati il giorno di Natale, nella chiesa dei Padri Cappuccini, a Gela. Il parroco, Rocco Quattrocchi, nella sua omelia, ha detto: «Maria Grazia era una di noi, beveva latte e mangiava musica. Un angioletto che era diventata la nostra mascotte. Il dolore per la sua scomparsa è forte, ma forte deve essere anche la capacità di perdonare».
Inconcepibile parcheggiare una bimba in un hangar. «Nell'era della Tav è inconcepibile che una bimba così piccola muoia parcheggiata in un hangar in attesa di un elicottero». È quanto dichiara Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l'Infanzia, commentando il caso della bimba di 5 mesi di Gela morta il 24 dicembre dopo avere atteso per ore l'arrivo dell'elisoccorso del 118 che l'ha portata all'ospedale di Palermo. «Non è più accettabile che decessi del genere, riguardanti bambini e non, si ripetano con l'attuale alta frequenza statistica. - aggiunge - Il Sud è lontano anni luce dal sistema sanitario e dei trasporti del Settentrione, pertanto è auspicabile che all'inchiesta avviata dagli inquirenti faccia seguito una risposta concreta della classe politica dirigente ad ogni livello, volta a risolvere i problemi e non a produrre slogan ad effetto».
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