Secondo le nuove linee guida regionali due soli sono i livelli dei mezzi di soccorso su gomma: di base e soccorso avanzato.
PALERMO. Lo scorso 1° agosto l'assessore alla sanità della regione Sicilia, Massimo Russo, ha firmato uno schema di decreto per fissare le nuove linee guida per la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza 118 nel territorio siciliano. L'obiettivo - come si leggeva in una nota dell'ufficio stampa dell'assessorato di allora - consisteva nella riorganizzazione del servizio per assicurare «ai cittadini l’erogazione di prestazioni d'emergenza in linea con gli standard nazionali in termini di qualità, efficacia, efficienza ed economicità».
La principale novità consisteva, secondo le nuove linee guida, «nella articolazione su due soli livelli (di base ed avanzato) dei mezzi di soccorso su gomma». In particolare delle 256 ambulanze complessive operanti sul territorio regionale, 177 saranno quelle di base e 79 andranno a costituire i mezzi di soccorso avanzato (con una media di 1 ogni 60.000 abitanti). Non vi è dunque traccia delle CMR per la semplice ragione che la dotazione è identica a quella dei mezzi di soccorso avanzato. Inoltre, secondo le direttive regionali 16 dei 79 mezzi di soccorso avanzato dovranno essere costituite non già da ambulanze ma da auto mediche che dovranno essere collocate solo nei capoluoghi di provincia e precisamente quattro a Palermo e a Catania, due a Messina e una ciascuna nelle altre città. A bordo di questi 79 mezzi, troveranno posto, oltre agli autisti-soccorritori, un medico e un infermiere.
Oltre alla necessità di dover aggiornare i sistemi di informatizzazione delle centrali operative (di cui quella di Trapani adotterà in via sperimentale il prossimo febbraio 2010 il nuovo numero unico per le emergenze che sarà il 112), il nuovo piano organizzativo «prevede inoltre - secondo quanto riferito allora dall'ufficio stampa regionale - di dotare di personale sanitario stabile e dedicato le quattro centrali operative siciliane, nella misura adeguata ai volumi di attività». Anche i trasporti secondari (trasporti sanitari assistiti) verranno attribuiti al 118 e «circa 25 ambulanze sulle 256 complessive, con relativa dotazione di autisti e soccorritori, saranno <...> destinate alle aree di emergenza ospedaliere per assolvere alle necessità dei trasporti intra ed interospedalieri ed al trasporto di organi e sangue».
In questi giorni dopo la costituzione del Comitato Regionale Permanente per l'emergenza sanitaria territoriale sono iniziati i lavori propedeutici per il riassetto del sistema di assistenza territoriale ed emergenza-urgenza. Sulla carta stampata trapelano già indiscrezioni, si fanno commenti e financo qualche polemica. Resta ovviamente la necessita di dover affrontare questioni spinose come la ricollocazione di postazioni prive di medico che eseguono un numero effettivamente troppo basso di prestazioni per giustificare - sul piano della economicità e della efficienza - la loro esistenza in aree dove fra l'altro esiste di già una buona copertura offerta da altre postazioni medicalizzate non particolarmente distanti. Ma al tempo stesso esiste il rischio, andando contro le direttive regionali, di praticare nuovi e inutili doppioni ovvero di perseverare nella logica di distinguere fra equipaggi dell'emergenza appartenenti a categorie o ordini differenti, senza dimenticare che la distrazione sul territorio di specialisti già di norma impiegati nei reparti ospedalieri (e quindi non dedicati alle attività distrettuali) per interventi non sempre proporzionati e correlati con il carattere della loro specialità possa costituire uno spreco ed un lusso che non possiamo più permetterci.
Il personale da utilizzare nell'emergenza dovrà dunque essere personale dedicato (economicità) e in particolare per quanto riguarda i medici dell'emergenza sanitaria territoriale bisognerà scommettere sulla loro ulteriore formazione e crescita professionale (qualità). Non va infatti dimenticato che risale proprio all'aprile di quest'anno l'uscita del decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che ha fissato l’assegnazione dei contratti di specializzazione per l’anno accademico 2008/2009 per la nuova scuola di specializzazione in emergenza. Dei posti disponibili una quota va attribuita ai medici già operanti nel SSN. Spetta invece alle Aziende il compito di dotare queste strutture (PTE, PTA, postazioni, ecc.) degli strumenti e dei percorsi organizzativi utili per conseguire gli altri due obiettivi per l’adeguamento agli standard nazionali: efficacia ed efficienza.
30.10.2009, MEDPress.it
http://www.medpress.it/news/articolo.php?id=469
il 118 in sicilia
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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti
Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.
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