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INFLUENZA A. La situazione nel Paese: ieri altre due vittime
«Anche in Italia mutazioni ma non sono rilevanti»
«Il rischio è il riassortimento con l’aviaria»
PALERMO. È guardia alta nel mondo e anche in Italia dopo l’annuncio da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che mutazioni del virus A/H1N1 dell’influenza A sono state rilevate in tre casi in Norvegia ed in alcuni altri casi sporadici in vari Paesi.
ALTRE DUE VITTIME IN ITALIA. Un uomo di 44 anni, risultato positivo al test dell’influenza, è morto nell’ospedale di Catanzaro, dove era stato ricoverato un mese fa nel reparto di malattie infettive. E all’ospedale San Martino di Genova è deceduto un uomo di 50 anni ricoverato giorni fa per le complicazioni seguite all’affezione influenzale di tipo A.
IN SICILIA. Arriveranno domani all’Istituto Zooprofilattico di Palermo altri 63.200 dosi di cui 30.251 destinate alla Sicilia Occidentale (15.624 Asp 6 Palermo, 5.724 Asp 1 Agrigento, 3.425 Asp 2 Caltanissetta e 5.478 Asp 9 Trapani), altre 32.949 per la Sicilia Orientale destinate all’ospedale Cannizzaro (13.595 Asp 3 Catania, 8.218 Asp 5 Messina, 5.036 Asp 7 Siracusa, 3.918 Asp 8 Ragusa, 2183 Asp 4 Enna). Con la quinta distribuzione sono saliti a 326.746 le dosi finora assegnate dal ministero della Salute alla Sicilia che, com’è noto, riceverà in totale entro la fine di dicembre 701.000 dosi. Così come annunciato dal viceministro della Salute, Ferruccio Fazio a Cefalù, giovedì scorso, quello che preoccupa è la mutazione del virus: «Se dovesse "sposarsi" con l’aviaria o con altri virus particolari che sono diffusi in ambito asiatico – ha detto Fazio – c’è davvero da preoccuparsi e soprattutto per le categorie dei soggetti più giovani. Ecco perché tra una decina di giorni provvederemo a dare il via libera in tutte le stazioni vaccinali del Paese alla vaccinazione di massa per i soggetti di età compresa tra i 6 mesi ed i 27 anni di età che non presentano patologie. Cioè soggetti sani». Intanto, sono migliorate anche se rimane la prognosi riservata le condizioni della mamma di Caltagirone ricoverata all’Ismett e sottoposta ad Ecmo (assistenza di ossigenazione extracorporea). Miglioramenti anche per la giovane donna Trapani e dell’uomo di Modica entrambi in terapia antivirale. Gravi invece, le condizioni dell’altra mamma, quella di Siracusa ancora in Ecmo e di Salvatore Cuzzocrea, medico messinese e figlio di Diego ex rettore della città dello Stretto.
«ANCHE DA NOI MUTAZIONI». Anche in Italia sono state rilevate alcune mutazioni del virus A/H1N1, ma non si tratta di mutazioni «rilevanti» in quanto non inficiano né l’efficacia del vaccino antipandemico disponibile né indicano una acquisita maggiore virulenza del virus. A spiegarlo è la responsabile del Centro nazionale influenza dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e coordinatrice della rete dei laboratori Influnet, Isabella Donatelli. L’andamento del virus H1N1, ha detto, è in ogni caso sotto i riflettori della rete nazionale dei laboratori-sentinella Influnet (23 in tutta Italia), e se altri tipi di mutazioni dovessero verificarsi, sarebbero rilevate dai laboratori entro i tempi tecnici necessari per le analisi, ovvero 2-3 giorni.
SEMPRE VALIDI VACCINO E FARMACI. Si tratta di una mutazione «sporadica e spontanea», ha confermato oggi il direttore generale Prevenzione e sanità del ministero del Welfare, Fabrizio Oleari. «Abbiamo verificato con l’Oms - ha aggiunto - che anche il virus nella forma modificata mantiene sostanzialmente la sua sensibilità ai farmaci antivirali e il vaccino mantiene la sua efficacia».
REBUS AVIARIA. La mutazione del virus «non è necessariamente associata al fatto che il virus possa essere diventato più aggressivo o pericoloso », tant’è che essa è stata osservata sia in casi lievi che gravi. Dunque, per ora non ci sarebbero pericoli, ma la guardia resta «alta», ha confermato anche la virologa Ilaria Capua, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro (Padova). Il monitoraggio, ha aggiunto, è «fondamentale, perché non si può escludere il verificarsi di nuove mutazioni del virus eventualmente più pericolose». Un altro rischio, ha inoltre sottolineato, è quello di un «riassortimento del virus A/H1N1 con il virus H5N1 dell’influenza aviaria, perché in questo caso si determinerebbe un nuovo virus con ogni probabilità molto aggressivo, data l’alta aggressività di H5N1».
ALTRE DUE VITTIME IN ITALIA. Un uomo di 44 anni, risultato positivo al test dell’influenza, è morto nell’ospedale di Catanzaro, dove era stato ricoverato un mese fa nel reparto di malattie infettive. E all’ospedale San Martino di Genova è deceduto un uomo di 50 anni ricoverato giorni fa per le complicazioni seguite all’affezione influenzale di tipo A.
IN SICILIA. Arriveranno domani all’Istituto Zooprofilattico di Palermo altri 63.200 dosi di cui 30.251 destinate alla Sicilia Occidentale (15.624 Asp 6 Palermo, 5.724 Asp 1 Agrigento, 3.425 Asp 2 Caltanissetta e 5.478 Asp 9 Trapani), altre 32.949 per la Sicilia Orientale destinate all’ospedale Cannizzaro (13.595 Asp 3 Catania, 8.218 Asp 5 Messina, 5.036 Asp 7 Siracusa, 3.918 Asp 8 Ragusa, 2183 Asp 4 Enna). Con la quinta distribuzione sono saliti a 326.746 le dosi finora assegnate dal ministero della Salute alla Sicilia che, com’è noto, riceverà in totale entro la fine di dicembre 701.000 dosi. Così come annunciato dal viceministro della Salute, Ferruccio Fazio a Cefalù, giovedì scorso, quello che preoccupa è la mutazione del virus: «Se dovesse "sposarsi" con l’aviaria o con altri virus particolari che sono diffusi in ambito asiatico – ha detto Fazio – c’è davvero da preoccuparsi e soprattutto per le categorie dei soggetti più giovani. Ecco perché tra una decina di giorni provvederemo a dare il via libera in tutte le stazioni vaccinali del Paese alla vaccinazione di massa per i soggetti di età compresa tra i 6 mesi ed i 27 anni di età che non presentano patologie. Cioè soggetti sani». Intanto, sono migliorate anche se rimane la prognosi riservata le condizioni della mamma di Caltagirone ricoverata all’Ismett e sottoposta ad Ecmo (assistenza di ossigenazione extracorporea). Miglioramenti anche per la giovane donna Trapani e dell’uomo di Modica entrambi in terapia antivirale. Gravi invece, le condizioni dell’altra mamma, quella di Siracusa ancora in Ecmo e di Salvatore Cuzzocrea, medico messinese e figlio di Diego ex rettore della città dello Stretto.
«ANCHE DA NOI MUTAZIONI». Anche in Italia sono state rilevate alcune mutazioni del virus A/H1N1, ma non si tratta di mutazioni «rilevanti» in quanto non inficiano né l’efficacia del vaccino antipandemico disponibile né indicano una acquisita maggiore virulenza del virus. A spiegarlo è la responsabile del Centro nazionale influenza dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e coordinatrice della rete dei laboratori Influnet, Isabella Donatelli. L’andamento del virus H1N1, ha detto, è in ogni caso sotto i riflettori della rete nazionale dei laboratori-sentinella Influnet (23 in tutta Italia), e se altri tipi di mutazioni dovessero verificarsi, sarebbero rilevate dai laboratori entro i tempi tecnici necessari per le analisi, ovvero 2-3 giorni.
SEMPRE VALIDI VACCINO E FARMACI. Si tratta di una mutazione «sporadica e spontanea», ha confermato oggi il direttore generale Prevenzione e sanità del ministero del Welfare, Fabrizio Oleari. «Abbiamo verificato con l’Oms - ha aggiunto - che anche il virus nella forma modificata mantiene sostanzialmente la sua sensibilità ai farmaci antivirali e il vaccino mantiene la sua efficacia».
REBUS AVIARIA. La mutazione del virus «non è necessariamente associata al fatto che il virus possa essere diventato più aggressivo o pericoloso », tant’è che essa è stata osservata sia in casi lievi che gravi. Dunque, per ora non ci sarebbero pericoli, ma la guardia resta «alta», ha confermato anche la virologa Ilaria Capua, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie di Legnaro (Padova). Il monitoraggio, ha aggiunto, è «fondamentale, perché non si può escludere il verificarsi di nuove mutazioni del virus eventualmente più pericolose». Un altro rischio, ha inoltre sottolineato, è quello di un «riassortimento del virus A/H1N1 con il virus H5N1 dell’influenza aviaria, perché in questo caso si determinerebbe un nuovo virus con ogni probabilità molto aggressivo, data l’alta aggressività di H5N1».
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