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LA PANDEMIA. Le trasformazioni emerse nella penisola scandinava, in USA e Cina finora restano «eventi e circoscritti geograficamente».
Influenza A, due morti in Liguria e Calabria. Gli esperti: virus mutato meno contagioso.
«La metamorfosi registrata in Norvegia non deve suscitare allarme. Nel nostro Paese non è ancora giunta».
Ambedue le vittime di ieri, un uomo di 44 anni di Vibo Valentia e un cinquantenne di Genova, soffrivano di altre gravi patologie.
ROMA. In Italia altri due morti per l'influenza A. Intanto gli esperti rassicurano: la mutazione del virus, verificatasi in tre pazienti in Norvegia, non lo rende più pericoloso. Un uomo di 44 anni originario di Vibo Valentia è stato trovato positivo al virus A/H1N1 ed è morto nella notte all'ospedale di Catanzaro. Era stato ricoverato un mese fa circa nel reparto di malattie infettive, ma poi le sue condizioni sono peggiorate al punto da rendere necessario il trasferimento nel reparto di rianimazione. Lì è morto la notte scorsa. In calabria sale così a quattro il numero delle vittime dell'influenza A, tra cui una bambina di 15 mesi.
All'ospedale San Martino di Genova è deceduto ieri mattina un uomo di 50 anni ricoverato giorni fa per le complicazioni seguite all'affezione influenzale di tipo A. Si tratta di Pasquale Savarese, di Savona. Era affetto da gravi problemi cardiaci precedenti all'influenza ed era dializzato. Era stato inizialmente ricoverato al San Paolo di Savona e successivamente trasferito al San Martino. Secondo i sanitari il paziente aveva reagito molto bene alla cure dal punto di vista respiratorio, ma la grave insufficienza cardiaca ne ha causato la morte.
In Italia il virus A/H1N1 non ha cambiato la sua carta d'identità. È rimasto stabile e «non ha registrato nessuna mutazione» come invece avvenuto in Norvegia e in altri Paesi. Ad assicurarlo è Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, uno degli esperti in prima linea nella lotta italiana alla pandemia.
La metamorfosì registrata in Norvegia e quelle emerse in altri Paesi come Stati Uniti e Cina «sono sporadiche, si tratta per ora di eventi molto isolati e circoscritti geograficamente». Il virus mutato fotografato dai ricercatori norvegesi «risulta più aggressivo a livello polmonare, nel senso che - spiega Rezza - sembra causare polmoniti più gravi. Ma è meno contagioso - assicura - per questo non dovrebbe diventare il virus dominante. Comunque in Italia - ribadisce l'esperto - non si sono registrate mutazioni», Inoltre anche la nuova versione del virus registrata in Norvegia e resa nota dall'Organizzazione mondiale della sanità «non ha interessato proteine legate alla resistenza ai vaccini o agli antivirali. Ciò significa conclude l'esperto dell'Iss che non va ad intaccare l'efficacia» delle armi in campo per combattere la nuova influenza.
ROMA. In Italia altri due morti per l'influenza A. Intanto gli esperti rassicurano: la mutazione del virus, verificatasi in tre pazienti in Norvegia, non lo rende più pericoloso. Un uomo di 44 anni originario di Vibo Valentia è stato trovato positivo al virus A/H1N1 ed è morto nella notte all'ospedale di Catanzaro. Era stato ricoverato un mese fa circa nel reparto di malattie infettive, ma poi le sue condizioni sono peggiorate al punto da rendere necessario il trasferimento nel reparto di rianimazione. Lì è morto la notte scorsa. In calabria sale così a quattro il numero delle vittime dell'influenza A, tra cui una bambina di 15 mesi.
All'ospedale San Martino di Genova è deceduto ieri mattina un uomo di 50 anni ricoverato giorni fa per le complicazioni seguite all'affezione influenzale di tipo A. Si tratta di Pasquale Savarese, di Savona. Era affetto da gravi problemi cardiaci precedenti all'influenza ed era dializzato. Era stato inizialmente ricoverato al San Paolo di Savona e successivamente trasferito al San Martino. Secondo i sanitari il paziente aveva reagito molto bene alla cure dal punto di vista respiratorio, ma la grave insufficienza cardiaca ne ha causato la morte.
In Italia il virus A/H1N1 non ha cambiato la sua carta d'identità. È rimasto stabile e «non ha registrato nessuna mutazione» come invece avvenuto in Norvegia e in altri Paesi. Ad assicurarlo è Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, uno degli esperti in prima linea nella lotta italiana alla pandemia.
La metamorfosì registrata in Norvegia e quelle emerse in altri Paesi come Stati Uniti e Cina «sono sporadiche, si tratta per ora di eventi molto isolati e circoscritti geograficamente». Il virus mutato fotografato dai ricercatori norvegesi «risulta più aggressivo a livello polmonare, nel senso che - spiega Rezza - sembra causare polmoniti più gravi. Ma è meno contagioso - assicura - per questo non dovrebbe diventare il virus dominante. Comunque in Italia - ribadisce l'esperto - non si sono registrate mutazioni», Inoltre anche la nuova versione del virus registrata in Norvegia e resa nota dall'Organizzazione mondiale della sanità «non ha interessato proteine legate alla resistenza ai vaccini o agli antivirali. Ciò significa conclude l'esperto dell'Iss che non va ad intaccare l'efficacia» delle armi in campo per combattere la nuova influenza.
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