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INFLUENZA A. Ieri altre sei vittime in Italia, tutte con patologie pregresse
La puerpera di Caltagirone contagiata dal figlio più grande
L’esperto: «Vaccinate i bambini per interrompere questa catena»
Ancora in gravi condizioni la calatina ricoverata all’Ismett di Palermo. Sebbene fosse incinta, aveva accudito il primogenito influenzato.
PALERMO. Continua ad essere sottoposta ad ossigenazione extracorporea la puerpera calatina di 30 anni affetta da influenza A, ricoverata con prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’Ismett di Palermo, dopo avere partorito una coppia di gemelli. Le sue condizioni – a causa di una broncopolmonite bilaterale e di una pleurite – sono definite «molto gravi» dai medici, anche se sembra rispondere al trattamento di respirazione assistita con il polmone artificiale. Una settimana prima di ammalarsi, la signora aveva assistito il primo figlio, che ha cinque anni, alle prese con febbre e tosse. Nonostante si trovasse all’ottavo mese di gravidanza, si è comportata come qualsiasi altra mamma e lo ha assistito senza pensare ai rischi. Secondo i medici, sarebbe stata contagiata durante le cure prestate al piccolo, confermando così quanto già accertato dai ricercatori e cioè che circa il 50 per cento dei casi di influenza A negli adulti sono dovuti a contagio da bambini.
Dopo cinque giorni trascorsi a casa per curare una broncopolmonite, la donna, mercoledì scorso, era stata ricoverata nel reparto Malattie infettive del «Gravina». Il quadro clinico si è poi aggravato per una grave insufficienza respiratoria e i medici hanno deciso di farla partorire in anticipo. I due bambini, che pesano 2,2 e 1,8 chilogrammi, stanno bene ma per precauzione sono stati trasferiti nel reparto di terapia intensiva della Neonatologia dell’ospedale di Ragusa. La loro mamma è stata trasferita, invece, d’urgenza e in elisoccorso a Palermo dove il tampone faringeo per accertare la presenza del virus A/H1N1 ha dato esito positivo. L’esame è stato eseguito nei laboratori del Policlinico di Palermo, centro unico di riferimento regionale per gli ospedali siciliani. «Su circa mille tamponi che finora sono stati analizzati – spiega Francesco Vitale, membro del Comitato pandemico regionale – circa 400 sono risultati positivi al virus H1N1 dell’influenza A. Una percentuale inferiore alla media registrata nelle altre regioni».
Ieri, in Italia, sono state sei le vittime dell’influenza A: 5 in Campania, una in Umbria e un’altra in Piemonte, tutte con patologie pregresse. Il totale dei decessi sale così a 53. «Dei 400 tamponi positivi – continua Vitale – molti sono i casi di mamme contagiate dai loro bambini non ancora vaccinati e che sono "portatori sani" del virus. Per interrompere questa catena, è necessario immunizzare i bambini in modo da non essere veicoli dell’influenza A». Purtroppo, aggiunge Vitale, «quello che si dice in giro sulla pericolosità del vaccino ha giocato negativamente. Ma è sicuro e fondamentale per arginare l’influenza».
PALERMO. Continua ad essere sottoposta ad ossigenazione extracorporea la puerpera calatina di 30 anni affetta da influenza A, ricoverata con prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’Ismett di Palermo, dopo avere partorito una coppia di gemelli. Le sue condizioni – a causa di una broncopolmonite bilaterale e di una pleurite – sono definite «molto gravi» dai medici, anche se sembra rispondere al trattamento di respirazione assistita con il polmone artificiale. Una settimana prima di ammalarsi, la signora aveva assistito il primo figlio, che ha cinque anni, alle prese con febbre e tosse. Nonostante si trovasse all’ottavo mese di gravidanza, si è comportata come qualsiasi altra mamma e lo ha assistito senza pensare ai rischi. Secondo i medici, sarebbe stata contagiata durante le cure prestate al piccolo, confermando così quanto già accertato dai ricercatori e cioè che circa il 50 per cento dei casi di influenza A negli adulti sono dovuti a contagio da bambini.
Dopo cinque giorni trascorsi a casa per curare una broncopolmonite, la donna, mercoledì scorso, era stata ricoverata nel reparto Malattie infettive del «Gravina». Il quadro clinico si è poi aggravato per una grave insufficienza respiratoria e i medici hanno deciso di farla partorire in anticipo. I due bambini, che pesano 2,2 e 1,8 chilogrammi, stanno bene ma per precauzione sono stati trasferiti nel reparto di terapia intensiva della Neonatologia dell’ospedale di Ragusa. La loro mamma è stata trasferita, invece, d’urgenza e in elisoccorso a Palermo dove il tampone faringeo per accertare la presenza del virus A/H1N1 ha dato esito positivo. L’esame è stato eseguito nei laboratori del Policlinico di Palermo, centro unico di riferimento regionale per gli ospedali siciliani. «Su circa mille tamponi che finora sono stati analizzati – spiega Francesco Vitale, membro del Comitato pandemico regionale – circa 400 sono risultati positivi al virus H1N1 dell’influenza A. Una percentuale inferiore alla media registrata nelle altre regioni».
Ieri, in Italia, sono state sei le vittime dell’influenza A: 5 in Campania, una in Umbria e un’altra in Piemonte, tutte con patologie pregresse. Il totale dei decessi sale così a 53. «Dei 400 tamponi positivi – continua Vitale – molti sono i casi di mamme contagiate dai loro bambini non ancora vaccinati e che sono "portatori sani" del virus. Per interrompere questa catena, è necessario immunizzare i bambini in modo da non essere veicoli dell’influenza A». Purtroppo, aggiunge Vitale, «quello che si dice in giro sulla pericolosità del vaccino ha giocato negativamente. Ma è sicuro e fondamentale per arginare l’influenza».
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