|
L’A/H1N1 IN SICILIA. Divieto di visita ai malati per evitare affollamento e rischio di ulteriore contagio
Reparti vietati a bimbi e donne incinte
Oggi la consegna della terza tranche di vaccino. Pediatri ancora divisi
PALERMO. Si fa sempre più serrata la lotta all’influenza A/H1N1. Oggi la Croce Rossa Italiana consegnerà all’Istituto Zooprofilattico di Palermo la terza trance di vaccino. Si tratta di 92.210 dosi (80 mila decadose e 12.210 monodose) che saranno nelle ore successive al loro arrivo distribuite una parte all’azienda ospedaliera «Cannizzaro» per il bacino (Catania,. Messina, Siracusa e Ragusa) e l’altra parte per il bacino (Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta). Con questo «carico», dall’inizio della diffusione dell’antidoto, sono stati distribuiti in Sicilia 208.776 dosi (37.100 nella prima metà di ottobre, 79.466 alla fine di ottobre e 92.100 quelli di oggi). Complessivamente nell’Isola per riuscire a vaccinare il 40 per cento della popolazione, sono necessarie 710 mila dosi così come ripartite dal ministero della Salute.
Negli ospedali, nel frattempo, è scattato una disposizione in «autotutela». In tutti i reparti, nessuno escluso, non sarà consentito l’accesso per la visita ai parenti, nelle ore disposte dalle direzioni sanitarie, né ai bambini né a donne in gravidanza. Il tutto per evitare il sovraffollamento che si registra nei nostri ospedali durante gli orari di visita. Altro provvedimento, che è già stato messo in atto ieri negli ospedali di competenza dell’Asp 6, è quello di consentire l’ingresso di un familiare alla volta dentro la corsia e, se c’è un paziente a rischio, di «tutelarsi» con maschere e camici protettivi. Nei 365 centri vaccinali di tutta l’Isola, intanto prosegue la vaccinazione a favore dei bambini con o senza patologie gravi e per le donne incinte. Già nei centri dell’Asp 6 di Palermo il vaccino è stato somministrato ad oltre 1700 abitanti. Ma la situazione si sta facendo davvero critica negli studi dei medici di medicina generale ed in particolare in quelli di pediatria, dove la psicosi dei genitori e soprattutto la diffidenza alla vaccinazione è sempre più in «agguato».
Non tutti i pediatri, infatti, sono disposti a dire «sì» alla vaccinazione. Non tutti sono d’accordo con le raccomandazioni diffuse dal ministero della Salute e dall’assessorato alla Sanità. Nell’ospedale pediatrico «Di Cristina» di Palermo che offre assistenza a quasi tutta la Sicilia occidentale e alle volte vi si rivolgono anche le province dell’altro versante sembra che la situazione sia sotto controllo. «Non abbiamo accusato finora alcuna anomalia – sottolinea Antonino Nascè, direttore sanitario della struttura – non abbiamo avuto alcun problema legato alla psicosi delle mamme o alla poca informazione anche distorta che circola in queste ore ed in questi giorni. Abbiamo già provveduto alla vaccinazione di quasi tutti i medici in prima linea al pronto soccorso e di quelli che operano nel reparto di Malattie infettive ».
Intanto, è stata dimessa la donna di 34 anni che nei giorni scorsi è stata ricoverata all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo perché colpita dal virus dell’influenza A/H1N1. La donna, che era arrivata in ospedale per partorire, è stata ricoverata nel reparto di cardiologia perché sofferente di patologie, dopo aver dato alla luce il bambino. Rimane, invece, in rianimazione l’uomo di 38 anni, F.L. ricoverato in coma, dopo essere stato trasportato a fine ottobre al pronto soccorso con un’ambulanza del 118. Mentre rimane ancora in terapia intensiva la paziente ricoverata all’Ismett di Palermo a causa di complicanze respiratorie di influenza causata dal virus A/H1N1. Si tratta di una donna di 38 anni, alla ventisettesima settimana di gestazione. La paziente è stata trasferita nella terapia intensiva di Ismett lo scorso 25 ottobre dalla terapia intensiva dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dove era stata ricoverata il 21 di ottobre e sottoposta a ventilazione meccanica in seguito alle complicanze respiratorie di influenza causata dal virus H1N1.
Negli ospedali, nel frattempo, è scattato una disposizione in «autotutela». In tutti i reparti, nessuno escluso, non sarà consentito l’accesso per la visita ai parenti, nelle ore disposte dalle direzioni sanitarie, né ai bambini né a donne in gravidanza. Il tutto per evitare il sovraffollamento che si registra nei nostri ospedali durante gli orari di visita. Altro provvedimento, che è già stato messo in atto ieri negli ospedali di competenza dell’Asp 6, è quello di consentire l’ingresso di un familiare alla volta dentro la corsia e, se c’è un paziente a rischio, di «tutelarsi» con maschere e camici protettivi. Nei 365 centri vaccinali di tutta l’Isola, intanto prosegue la vaccinazione a favore dei bambini con o senza patologie gravi e per le donne incinte. Già nei centri dell’Asp 6 di Palermo il vaccino è stato somministrato ad oltre 1700 abitanti. Ma la situazione si sta facendo davvero critica negli studi dei medici di medicina generale ed in particolare in quelli di pediatria, dove la psicosi dei genitori e soprattutto la diffidenza alla vaccinazione è sempre più in «agguato».
Non tutti i pediatri, infatti, sono disposti a dire «sì» alla vaccinazione. Non tutti sono d’accordo con le raccomandazioni diffuse dal ministero della Salute e dall’assessorato alla Sanità. Nell’ospedale pediatrico «Di Cristina» di Palermo che offre assistenza a quasi tutta la Sicilia occidentale e alle volte vi si rivolgono anche le province dell’altro versante sembra che la situazione sia sotto controllo. «Non abbiamo accusato finora alcuna anomalia – sottolinea Antonino Nascè, direttore sanitario della struttura – non abbiamo avuto alcun problema legato alla psicosi delle mamme o alla poca informazione anche distorta che circola in queste ore ed in questi giorni. Abbiamo già provveduto alla vaccinazione di quasi tutti i medici in prima linea al pronto soccorso e di quelli che operano nel reparto di Malattie infettive ».
Intanto, è stata dimessa la donna di 34 anni che nei giorni scorsi è stata ricoverata all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo perché colpita dal virus dell’influenza A/H1N1. La donna, che era arrivata in ospedale per partorire, è stata ricoverata nel reparto di cardiologia perché sofferente di patologie, dopo aver dato alla luce il bambino. Rimane, invece, in rianimazione l’uomo di 38 anni, F.L. ricoverato in coma, dopo essere stato trasportato a fine ottobre al pronto soccorso con un’ambulanza del 118. Mentre rimane ancora in terapia intensiva la paziente ricoverata all’Ismett di Palermo a causa di complicanze respiratorie di influenza causata dal virus A/H1N1. Si tratta di una donna di 38 anni, alla ventisettesima settimana di gestazione. La paziente è stata trasferita nella terapia intensiva di Ismett lo scorso 25 ottobre dalla terapia intensiva dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dove era stata ricoverata il 21 di ottobre e sottoposta a ventilazione meccanica in seguito alle complicanze respiratorie di influenza causata dal virus H1N1.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti