|
FIMEUC. Il presidente: «In ospedale solo in caso di febbre alta da 4 giorni».
I medici: niente allarme per il virus. Chi non ha malattie si curi a casa.
«Affollare i pronto soccorso non serve, crea solo disfunzioni».
ROMA. Andare al pronto soccorso «solo in caso di vera necessità». La Federazione italiana medici emergenza-urgenza e delle catastrofi (Fimeuc) lancia l'allarme per il «sovraffollamento» delle strutture d'emergenza: sovraffollamento «pericoloso per gli altri malati e non utile». La Fimeuc lancia quindi un appello per «evitare la situazione di sovraffollamento dei pronto soccorso, dove numerosi cittadini con sintomi influenzali si recano per escludere o confermare la diagnosi di infezione da virus A. «In tale situazione, infatti, si rischia di ritardare l'assistenza a pazienti che ne hanno invece realmente bisogno - spiega Cinzia Barletta, presidente Fimeuc - e negli ultimi giorni in molti pronto soccorso si è assistito ad un incremento di pazienti che dopo lunghe attese si allontanano senza aver ricevuto le prestazioni attese».
I cittadini, afferma Barletta, «devono sapere che in pronto soccorso i test per la conferma dell'infezione sono effettuati esclusiva mente ai pazienti in gravi condizioni che necessitano di ricovero. È pertanto inutile rivolgersi ai pronto soccorso per ricevere questo tipo di prestazione». Allo stato attuale della pandemia, ricorda la Federazione, l'indicazione fondamentale per limitare la diffusione della malattia è la gestione a domicilio dei pazienti. Pertanto, in caso di influenza le indicazioni sono di rimanere a riposo a casa, se necessario consultare telefonicamente il proprio medico di famiglia e limitare i contatti con altre persone per evitare di Infettarle. Il ricovero in ospedale e, quindi, il ricorso alle cure del pronto soccorso, rileva Barletta, sono utili solo in presenza di gravi difficoltà respiratorie, stati confusionali, convulsioni che si accornpagnano a febbre alta che persista da oltre 4 giorni e tosse: situazioni che saranno facilmente individuate dai medici di famiglia, che provvederanno a richiedere il ricovero se necessario».
Le terapie con farmaci antivirali, sottolinea inoltre la Fimeuc, sono riservate esclusivamente a categone di pazienti a rischio. Tutti gli altri pazienti in buone condizioni cliniche, la grande maggioranza, «guariscono facilmente e qualora occorra potranno essere curati a domicilio dal proprio medico con terapie sintomatiche come nella comune influenza».
«In ogni caso - conclude Barletta - nella generalità del casi l'influenza pandemica è una malattia meno pericolosa, per chi è in buona salute, della comune influenza stagionale, per la quale è consigliabile vaccinarsi in questi giorni; quindi, non è necessana, sopratutto all'insorgenza dei sintomi, una immediata visita medica. Piuttosto, favoriscono la guarigione il riposo, una corretta alimentazione ed idratazione ed eventualmente una terapia di supporto per ridurre la febbre».
I cittadini, afferma Barletta, «devono sapere che in pronto soccorso i test per la conferma dell'infezione sono effettuati esclusiva mente ai pazienti in gravi condizioni che necessitano di ricovero. È pertanto inutile rivolgersi ai pronto soccorso per ricevere questo tipo di prestazione». Allo stato attuale della pandemia, ricorda la Federazione, l'indicazione fondamentale per limitare la diffusione della malattia è la gestione a domicilio dei pazienti. Pertanto, in caso di influenza le indicazioni sono di rimanere a riposo a casa, se necessario consultare telefonicamente il proprio medico di famiglia e limitare i contatti con altre persone per evitare di Infettarle. Il ricovero in ospedale e, quindi, il ricorso alle cure del pronto soccorso, rileva Barletta, sono utili solo in presenza di gravi difficoltà respiratorie, stati confusionali, convulsioni che si accornpagnano a febbre alta che persista da oltre 4 giorni e tosse: situazioni che saranno facilmente individuate dai medici di famiglia, che provvederanno a richiedere il ricovero se necessario».
Le terapie con farmaci antivirali, sottolinea inoltre la Fimeuc, sono riservate esclusivamente a categone di pazienti a rischio. Tutti gli altri pazienti in buone condizioni cliniche, la grande maggioranza, «guariscono facilmente e qualora occorra potranno essere curati a domicilio dal proprio medico con terapie sintomatiche come nella comune influenza».
«In ogni caso - conclude Barletta - nella generalità del casi l'influenza pandemica è una malattia meno pericolosa, per chi è in buona salute, della comune influenza stagionale, per la quale è consigliabile vaccinarsi in questi giorni; quindi, non è necessana, sopratutto all'insorgenza dei sintomi, una immediata visita medica. Piuttosto, favoriscono la guarigione il riposo, una corretta alimentazione ed idratazione ed eventualmente una terapia di supporto per ridurre la febbre».
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti