Croce Rossa batte cassa: a fine ottobre scadono convenzioni 118. Ad oggi la Regione ha un debito di 4,5 milioni
ROMA (21 ottobre) - «Il governo ha richiamato il commissario Marrazzo a varare il piano sanitario in cui deve esserci un piano di razionalizzazione della rete ospedaliera. Il tavolo tecnico Stato-Regioni dovrà esaminare questa nuova proposta e se non sarà ancora una volta condivisa, verranno purtroppo bloccate alcune delle risorse che sono collegate al percorso virtuoso del piano». Lo ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, rispondendo al question time ad una interrogazione sul piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Lazio.
Questo, ha sottolineato Sacconi, «con il pericolo di un collasso finanziario della sanità laziale». «Nel 2008 si è registrato un disavanzo rispetto alle risorse del Fondo sanitario nazionale di oltre 1,5 miliardi. Risorse che sono state solo in parte coperte dal bilancio regionale per 264 milioni di euro, da un aumento dell'Irpef e dell'Irap per 903 milioni e da un fondo transitorio di accompagnamento, cioè risorse aggiuntive date in relazione al piano di rientro, al piano virtuoso se c'è, per 321 milioni».
Nel 2009, ha detto ancora il ministro, «si stima, oltre ad un residuo di 75 milioni non coperti nel 2008, un fabbisogno di 332 milioni euro al netto delle risorse regionali e da quelle provenienti dall'aumento delle imposte e dal fondo aggiuntivo» Sacconi ha quindi parlato della «qualità del servizio socio-sanitario nella regione che non è delle migliori», sottolineando la caratteristica del servizio «tutto concentrato sulla funzione ospedaliero» con «una debolissima presenza dei servizi di carattere territoriale e soprattutto domiciliare rivolti alle persone non autosufficienti». Nel Lazio, ha concluso, «si spende di più, ma si dà di meno».
Anche la Croce Rossa batte cassa con la Regione. «A fine ottobre scadono le convenzioni 118 con la Regione Lazio e il futuro è assolutamente incerto». Lo denuncia la Croce Rossa Italiana, spiegando in una nota che «alcuni mesi fa, in accordo con il vicepresidente della Regione Montino, avevamo già concesso una proroga fino al 31 ottobre.
Ad oggi l'unico segnale che ci è arrivato è una ennesima richiesta di proroga di altri tre mesi». «Vogliamo ricordare - afferma la Cri - che la Regione Lazio non paga le convenzioni da diverso tempo e che il debito adesso è arrivato a quasi 4 milioni e mezzo di euro. Inoltre le vecchie convenzioni non coprono più le spese correnti, i comitati della Croce Rossa Italiana nel Lazio, Roma e Latina in particolare, sono in crisi e i volontari non riescono più ad andare avanti nelle attività quotidiane».
«Siamo sinceramente preoccupati dal clima di incertezza sul rinnovo delle convenzioni, visto che in gioco ci sono le vite di tanti dipendenti precari e di dare forti motivazioni al volontariato che nel Lazio vede impegnati migliaia di volontari. Chiediamo un intervento immediato al governo regionale: non siamo più disponibili a nuove proroghe, ma ci aspettiamo un'assunzione chiara e concreta delle responsabilità da parte delle Istituzioni», conclude la Cri.
Questo, ha sottolineato Sacconi, «con il pericolo di un collasso finanziario della sanità laziale». «Nel 2008 si è registrato un disavanzo rispetto alle risorse del Fondo sanitario nazionale di oltre 1,5 miliardi. Risorse che sono state solo in parte coperte dal bilancio regionale per 264 milioni di euro, da un aumento dell'Irpef e dell'Irap per 903 milioni e da un fondo transitorio di accompagnamento, cioè risorse aggiuntive date in relazione al piano di rientro, al piano virtuoso se c'è, per 321 milioni».
Nel 2009, ha detto ancora il ministro, «si stima, oltre ad un residuo di 75 milioni non coperti nel 2008, un fabbisogno di 332 milioni euro al netto delle risorse regionali e da quelle provenienti dall'aumento delle imposte e dal fondo aggiuntivo» Sacconi ha quindi parlato della «qualità del servizio socio-sanitario nella regione che non è delle migliori», sottolineando la caratteristica del servizio «tutto concentrato sulla funzione ospedaliero» con «una debolissima presenza dei servizi di carattere territoriale e soprattutto domiciliare rivolti alle persone non autosufficienti». Nel Lazio, ha concluso, «si spende di più, ma si dà di meno».
Anche la Croce Rossa batte cassa con la Regione. «A fine ottobre scadono le convenzioni 118 con la Regione Lazio e il futuro è assolutamente incerto». Lo denuncia la Croce Rossa Italiana, spiegando in una nota che «alcuni mesi fa, in accordo con il vicepresidente della Regione Montino, avevamo già concesso una proroga fino al 31 ottobre.
Ad oggi l'unico segnale che ci è arrivato è una ennesima richiesta di proroga di altri tre mesi». «Vogliamo ricordare - afferma la Cri - che la Regione Lazio non paga le convenzioni da diverso tempo e che il debito adesso è arrivato a quasi 4 milioni e mezzo di euro. Inoltre le vecchie convenzioni non coprono più le spese correnti, i comitati della Croce Rossa Italiana nel Lazio, Roma e Latina in particolare, sono in crisi e i volontari non riescono più ad andare avanti nelle attività quotidiane».
«Siamo sinceramente preoccupati dal clima di incertezza sul rinnovo delle convenzioni, visto che in gioco ci sono le vite di tanti dipendenti precari e di dare forti motivazioni al volontariato che nel Lazio vede impegnati migliaia di volontari. Chiediamo un intervento immediato al governo regionale: non siamo più disponibili a nuove proroghe, ma ci aspettiamo un'assunzione chiara e concreta delle responsabilità da parte delle Istituzioni», conclude la Cri.
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