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INCHIESTA. Tre indagati, perquisizioni in Calabria e in altre regioni, sequestrato uno studio.
Facevano i medici ma non erano laureati falsificati attestati dell’ateneo di Messina
Da Vibo in tutta Italia. Per iscriversi all’Ordine, avevano presentato documenti taroccati.
CATANZARO. Si iscrivevano all’Ordine provinciale dei medici di Vibo Valentia indicando tutti lo stesso domicilio, ma esercitavano la loro professione in altre regioni. Sono questi gli elementi che hanno portato l’Ordine dei medici a chiedere l’intervento della Procura della Repubblica per riscontrare eventuali anomalie.
Ed in poco tempo è stata avviata una inchiesta nella quale sono indagati un professionista di San Costantino Calabro (Vibo Valentia), un odontoiatra di Matera ed un medico chirurgo proprietario di due studi di riabilitazione motoria e medicina olistica a Genova ed Acqui Terme (Alessandria).
I tre, che ieri hanno subìto perquisizioni e ai quali i carabinieri hanno notificato avvisi di garanzia, sono accusati, a vario titolo, di truffa, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed esercizio abusivo della professione medica.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno compiuto una serie di verifiche, attraverso la collaborazione dell’università di Messina e dell’Ordine dei medici ed odontoiatri di Vibo Valentia, ed hanno scoperto che il dentista di Matera ed il medico chirurgo con studi a Genova ed Acqui Terme, al momento della richiesta di iscrizione all’Ordine dei medici avevano presentato un falso certificato di laurea ed una falsa documentazione attestante la loro residenza.
L’attività di contraffazione delle false lauree, secondo gli investigatori, sarebbe stata realizzata da un professionista di San Costantino Calabro. L’uomo è anche il proprietario dell’immobile in cui i due falsi medici indagati avevano dichiarato di essere domiciliati nel momento dell’iscrizione all’Ordine. Secondo i carabinieri, l’uomo sarebbe al centro di un giro di certificati di laurea e residenza falsi che, dal Vibonese, venivano inviati a clienti in tutta Italia.
Nell’abitazione del professionista gli investigatori hanno trovato un laboratorio per la produzione di certificati di residenza, lauree e piani di studio e pergamene dell’università di Messina e attestati di partecipazione a corsi di specializzazione per diversi settori della medicina. Durante le perquisizioni i carabinieri hanno anche sequestrato le false lauree dei due medici indagati e lo studio ad Acqui Terme.
Ed in poco tempo è stata avviata una inchiesta nella quale sono indagati un professionista di San Costantino Calabro (Vibo Valentia), un odontoiatra di Matera ed un medico chirurgo proprietario di due studi di riabilitazione motoria e medicina olistica a Genova ed Acqui Terme (Alessandria).
I tre, che ieri hanno subìto perquisizioni e ai quali i carabinieri hanno notificato avvisi di garanzia, sono accusati, a vario titolo, di truffa, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed esercizio abusivo della professione medica.
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno compiuto una serie di verifiche, attraverso la collaborazione dell’università di Messina e dell’Ordine dei medici ed odontoiatri di Vibo Valentia, ed hanno scoperto che il dentista di Matera ed il medico chirurgo con studi a Genova ed Acqui Terme, al momento della richiesta di iscrizione all’Ordine dei medici avevano presentato un falso certificato di laurea ed una falsa documentazione attestante la loro residenza.
L’attività di contraffazione delle false lauree, secondo gli investigatori, sarebbe stata realizzata da un professionista di San Costantino Calabro. L’uomo è anche il proprietario dell’immobile in cui i due falsi medici indagati avevano dichiarato di essere domiciliati nel momento dell’iscrizione all’Ordine. Secondo i carabinieri, l’uomo sarebbe al centro di un giro di certificati di laurea e residenza falsi che, dal Vibonese, venivano inviati a clienti in tutta Italia.
Nell’abitazione del professionista gli investigatori hanno trovato un laboratorio per la produzione di certificati di residenza, lauree e piani di studio e pergamene dell’università di Messina e attestati di partecipazione a corsi di specializzazione per diversi settori della medicina. Durante le perquisizioni i carabinieri hanno anche sequestrato le false lauree dei due medici indagati e lo studio ad Acqui Terme.
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