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CASO MAZZARINO. Richiesta di Leoluca Orlando alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari
«Malasanità, interverrà anche Fini»
Russo: questa vicenda non ha nulla a che vedere col piano di rientro
PALERMO. Sui presunti casi di malasanità che hanno «avvelenato» l’estate siciliana, interverrà in prima persona anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Lo ha ribadito ieri sera, al termine dell’audizione a Roma nella sede della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, il presidente dello stesso organismo, Leoluca Orlando. «Ho richiamato – ha detto Orlando – l’esigenza di un incontro con il presidente della Camera, Fini con l’intero ufficio di presidenza, al fine di ribadire la volontà della Commissione di agire per svolgere il proprio delicato compito istituzionale con serenità e obiettiva valutazione, manifestando disagio e dissenso per ogni valutazione o presa di posizione estranee ai compiti della Commissione ».
Evidentemente Orlando ha fatto riferimento a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal presidente del Senato, Renato Schifani, che aveva richiamato alle proprie responsabilità l’ospedale di Mazzarino nella morte del giovane Filippo Li Gambi.
Il confronto Russo-Orlando davanti agli «007» della Commissione parlamentare d’inchiesta è stato abbastanza sereno e si è dipanato in un clima distensivo. Cinque lunghe ore di colloquio, fatto di «botta e risposte» su vari argomenti. Dal piano di rientro, al contestatissimo «caso Mazzarino», alle altre realtà sanitarie dell’Isola, finite più o meno nell’occhio del ciclone. A conclusione dell’audizione, il presidente della Commissione, Leoluca Orlando è stato chiaro e allo stesso tempo schietto: «No alle strumentalizzazioni di parte sulle salute dei cittadini, lasciateci lavorare. Il lavoro svolto in Commissione, con riferimento al piano di rientro della Regione Siciliana – piano che è stato approfonditamente illustrato dall’assessore Russo ed esaminato dalla Commissione sotto il profilo finanziario e sotto il profilo funzionale – è stato estremamente proficuo».
Orlando va oltre ed spiega: «La Commissione ha sottoposto a confronto una serie numerosa di casi di errori sanitari e di disfunzioni funzionali ed organizzative, sulle quali ha acquisito e verbalizzato le risposte dell’assessore in molti casi e in altri l’impegno dello stesso a fornire dettagliate relazioni».
L’assessore Russo, da parte sua, ha dichiarato con serenità. «Abbiamo affrontato in modo approfondito tutti i temi connessi al "piano di rientro" della Regione Siciliana: entro dicembre potremo ricevere 1,15 miliardi di euro dallo Stato, che andranno a rimpinguare le casse della Regione. Ovviamente si è parlato anche della vicenda Mazzarino, analizzando i fatti e le responsabilità connesse alla morte di Filippo Li Gambi. E’ stato un confronto molto costruttivo, svoltosi in un clima di grande disponibilità e franchezza, che ritengo sia servito a fornire nuovi elementi di comprensione. Una cosa è emersa con indiscutibile chiarezza: la vicenda Mazzarino non ha nulla a che vedere con il "piano di rientro" e con la politica sanitaria siciliana ».
Russo ha altresì annunciato di avere preso impegno con Orlando sul fatto che «la bozza del decreto che riguarderà la rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero Santo Stefano di Mazzarino sarà oggetto di confronto con la Commissione parlamentare d’inchiesta, oltre che con la commissione Sanità dell’Ars, la conferenza dei sindaci e il comitato popolare per Mazzarino: è chiaro che fino ad allora la struttura ospedaliera dovrà funzionare al meglio delle proprie possibilità».
Evidentemente Orlando ha fatto riferimento a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal presidente del Senato, Renato Schifani, che aveva richiamato alle proprie responsabilità l’ospedale di Mazzarino nella morte del giovane Filippo Li Gambi.
Il confronto Russo-Orlando davanti agli «007» della Commissione parlamentare d’inchiesta è stato abbastanza sereno e si è dipanato in un clima distensivo. Cinque lunghe ore di colloquio, fatto di «botta e risposte» su vari argomenti. Dal piano di rientro, al contestatissimo «caso Mazzarino», alle altre realtà sanitarie dell’Isola, finite più o meno nell’occhio del ciclone. A conclusione dell’audizione, il presidente della Commissione, Leoluca Orlando è stato chiaro e allo stesso tempo schietto: «No alle strumentalizzazioni di parte sulle salute dei cittadini, lasciateci lavorare. Il lavoro svolto in Commissione, con riferimento al piano di rientro della Regione Siciliana – piano che è stato approfonditamente illustrato dall’assessore Russo ed esaminato dalla Commissione sotto il profilo finanziario e sotto il profilo funzionale – è stato estremamente proficuo».
Orlando va oltre ed spiega: «La Commissione ha sottoposto a confronto una serie numerosa di casi di errori sanitari e di disfunzioni funzionali ed organizzative, sulle quali ha acquisito e verbalizzato le risposte dell’assessore in molti casi e in altri l’impegno dello stesso a fornire dettagliate relazioni».
L’assessore Russo, da parte sua, ha dichiarato con serenità. «Abbiamo affrontato in modo approfondito tutti i temi connessi al "piano di rientro" della Regione Siciliana: entro dicembre potremo ricevere 1,15 miliardi di euro dallo Stato, che andranno a rimpinguare le casse della Regione. Ovviamente si è parlato anche della vicenda Mazzarino, analizzando i fatti e le responsabilità connesse alla morte di Filippo Li Gambi. E’ stato un confronto molto costruttivo, svoltosi in un clima di grande disponibilità e franchezza, che ritengo sia servito a fornire nuovi elementi di comprensione. Una cosa è emersa con indiscutibile chiarezza: la vicenda Mazzarino non ha nulla a che vedere con il "piano di rientro" e con la politica sanitaria siciliana ».
Russo ha altresì annunciato di avere preso impegno con Orlando sul fatto che «la bozza del decreto che riguarderà la rifunzionalizzazione del presidio ospedaliero Santo Stefano di Mazzarino sarà oggetto di confronto con la Commissione parlamentare d’inchiesta, oltre che con la commissione Sanità dell’Ars, la conferenza dei sindaci e il comitato popolare per Mazzarino: è chiaro che fino ad allora la struttura ospedaliera dovrà funzionare al meglio delle proprie possibilità».
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