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SANITÀ. Il caso del paziente morto al nosocomio di Mazzarino
L'ospedale al centro dello scontro fra due istituzioni
PALERMO. Scoppia un caso istituzionale intorno alla vicenda del giovane Filippo Li Gambi, morto nella notte del 20 agosto dopo un incidente a Mazzarino. La sala operatoria del piccolo ospedale locale era chiusa e dopo il trasporto a Caltanissetta l'intervento non lo strappò alla morte. Il presidente del Senato, Renato Schifani, aveva riaperto il caso sabato durante un convegno a Palermo citando la relazione preliminare della relatrice del Pdl, Melania Rizzoli, in commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari. Secondo questa analisi le colpe non sono da attribuire ai medici di Caltanissetta (come ha invece concluso l'indagine interna della Regione) ma molto hanno influito i tagli alla sanità imposti dalla cura Russo.
La commissione sugli errori sanitari è un organo della Camera, presieduto da Leoluca Orlando. E ciò ha provocato la reazione di Mpae Italia dei Valori. Gli autonomisti, col capogruppo Carmelo Lo Monte, hanno scritto una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, ritenendo «una irrituale interferenza» l'intervento di Schifani. Lo Monte ha chiesto a Fini di accertare se ciò «non abbia determinato un pesante condizionamento politico che rischia di minare il lavoro della commissione». Lo Monte si è chiesto anche come facesse Schifani a conoscere in anticipo il contenuto della relazione e ha invitato Fini a «segnalare che la prassi istituzionale del nostro Paese non prevede interventi della più alta carica di uno dei rami del Parlamento relativamente ai lavori di una commissione dell'altro ramo».
Ieri la commissione d'inchiesta ha ascoltato l'assessore Russo. Gli atti dell'audizipne sono stati secretati, ma al termine dei lavori Orlando ha sferrato un nuovo attacco a Schifani: «Esprimo il mio disappunto per una iniziativa di strumentalizzazione estranea alle regole parlamentari e le delicate competenze di una commissione di inchiesta». Anche Orlando ha aggiunto che eleverà il caso a un livello istituzionale: «Ritengo doveroso informare FinÌ». Sempre ieri è emersa in commissione una lettera ufficiale con la quale anche l'assessore Massimo Russo e quindi la Regione esprimono a Orlando «il profondo stupore per aver appreso dalle irrituali anticipazioni del presidente del Senato, che la commissione avrebbe già maturato un preciso convincimento sul caso Mazzarino». Attacchi che hanno costretto il ministro della Giustizia a dettare una nota ufficiale in difesa del presidente del Senato «che è intervenuto nell'interesse di tutti i siciliani».
Ma Russo poi ha aggiunto che «dai lavori della commissione è invece emerso che la vicenda di Mazzarino non ha nulla a che vedere con il piano di rientro e la politica sanitaria della Regione». Infine, l'assessore si è detto d'accordo con Orlando e ha invitato «ad avere maggiore prudenza nelle dichiarazioni, considerando anche l'aspetto umano dena vicenda. È bene attendere l'esito delle indagini della magistratura».
La commissione sugli errori sanitari è un organo della Camera, presieduto da Leoluca Orlando. E ciò ha provocato la reazione di Mpae Italia dei Valori. Gli autonomisti, col capogruppo Carmelo Lo Monte, hanno scritto una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, ritenendo «una irrituale interferenza» l'intervento di Schifani. Lo Monte ha chiesto a Fini di accertare se ciò «non abbia determinato un pesante condizionamento politico che rischia di minare il lavoro della commissione». Lo Monte si è chiesto anche come facesse Schifani a conoscere in anticipo il contenuto della relazione e ha invitato Fini a «segnalare che la prassi istituzionale del nostro Paese non prevede interventi della più alta carica di uno dei rami del Parlamento relativamente ai lavori di una commissione dell'altro ramo».
Ieri la commissione d'inchiesta ha ascoltato l'assessore Russo. Gli atti dell'audizipne sono stati secretati, ma al termine dei lavori Orlando ha sferrato un nuovo attacco a Schifani: «Esprimo il mio disappunto per una iniziativa di strumentalizzazione estranea alle regole parlamentari e le delicate competenze di una commissione di inchiesta». Anche Orlando ha aggiunto che eleverà il caso a un livello istituzionale: «Ritengo doveroso informare FinÌ». Sempre ieri è emersa in commissione una lettera ufficiale con la quale anche l'assessore Massimo Russo e quindi la Regione esprimono a Orlando «il profondo stupore per aver appreso dalle irrituali anticipazioni del presidente del Senato, che la commissione avrebbe già maturato un preciso convincimento sul caso Mazzarino». Attacchi che hanno costretto il ministro della Giustizia a dettare una nota ufficiale in difesa del presidente del Senato «che è intervenuto nell'interesse di tutti i siciliani».
Ma Russo poi ha aggiunto che «dai lavori della commissione è invece emerso che la vicenda di Mazzarino non ha nulla a che vedere con il piano di rientro e la politica sanitaria della Regione». Infine, l'assessore si è detto d'accordo con Orlando e ha invitato «ad avere maggiore prudenza nelle dichiarazioni, considerando anche l'aspetto umano dena vicenda. È bene attendere l'esito delle indagini della magistratura».
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