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REGIONE. Per l'Avvocatura dello Stato «l'assessorato deve rimborsare le somme e non esporsi a un difficile contenzioso».
Straordinari non pagati agli autisti. Sanità, spunta un buco di 37 milioni
Riguarda tremila lavoratori del «118». Russo: «Pesante eredità del passato, vedremo»
Una soluzione potrebbe essere il passaggio dalla Sise a un ente pubblico: la riassunzione del personale non è obbligatoria. Russo: «Confido nel buon senso dei lavoratori».
PALERMO. Un'altra tegola sulla Regione. L'assessorato alla Sanità dovrà versare 37 milioni alla Sise per il pagamento degli straordinari svolti dai 3 mila autisti soccorritori negli ultimi tre anni. A suggerirlo è stata l'Avvocatura dello Stato a cui il governo si era rivolto chiedendo di scaricare il costo sulla società che gestisce le ambulanze: ma il parere emesso è stato di segno opposto. Il governo sta tentando di resistere ugualmente, perchè il pagamento dei 37 milioni sarebbe un colpo micidiale per le disastrate casse pubbliche e perfino per l'equilibrio dei conti faticosamente raggiunto col piani di rientro.
La vicenda parte dal 2006. Da quando cioè la Sise avviò piani di lavoro che, per assicurare il servizio 24 ore su 24, prevedeva un robusto ricorso allo straordinario soprattutto perchè dopo le assunzioni sono aumentate in modo esponenziale le assenze per malattie, infortuni e maternità.
Il rapporto fra la Sise (società in house della Croce Rossa) e la Regione è regolato da una convenzione che prevede un finanziamento fisso di circa 100 milioni comprensivo del costo degli stipendi. Sulla base di questa premessa, la Regione ha tentato di dimostrare che lo straordinario non rientra fra le previsioni della convenzione. Ma l'Avvocatura dello Stato si è mostrata di avviso diverso: «Non sembra che il rimborso degli straordinari possa essere negato alla Sise». Di più, l'Avvocatura ha messo in guardia il governo: «Negando il riconoscimento dello straordinario si espone l'amministrazione a un contenzioso del quale non possono sfuggire gli enormi rischi in termini economici e di continuità del servizio».
Russo ammette che «siamo davanti a una pesante eredità dei precedenti governi. E non è la sola. A ogni piè sospinto, scoppia una grana. Ci muoviamo in un campo minato». L'assessore rileva che «se si fanno assunzioni non per dare efficienza ma per cercare consenso, poi spuntano le grane. Sono stati fatti contratti da 30 ore invece che 36 per ottenere un numero sovrabbondante di personale che però è costretto a fare gli straordinari per garantire il servizio». La vicenda è già finita in una interrogazione all'Ars di Salvino Caputo (Pdl): «Ancora una volta, nonostante i proclami, la sanità continua a essere la voragine dei Conti pubblici. C'è di nuovo il rischio di commissariamento».
In assessorato si stanno valutando le soluzioni. Il pagamento immediato degli straordinari non è al primo punto: «Il parere dell'Avvocatura, per quanto autorevole, non è vincolante» spiega Russo. Ma il Sales, sindacato autonomo guidato da Michele Salamone, annuncia che sono pronti i ricorsi dei dipendenti, a cui in media potrebbero andare 12 mila euro lordi. Russo però si dice certo che il problema sarà risolto prima: «Affronteremo questa grana, perchè abbiamo a cuore la Sicilia e non vogliamo lasciare pesanti eredità come quelle che noi abbiamo ricevuto. Confido però nel buon senso dei lavoratori e del personale». Uno spunto potrebbe essere l'imminente passaggio dalla gestione della Sise a un ente pubblico nuovo (non è più sicuro che sarà una fondazione). A quel punto bisognerà discutere con i sindacati gli aspetti legati alla riassunzione del personale, non obbligatoria ma finora garantita dal governo, e i margini di trattativa si amplierebbero: magari fino alla previsione di una rinuncia ai ricorsi in cambio dell'aumento delle ore di lavoro da 30 a 36. E il dialogo ritrovato fra la Regione e i nuovi vertici della Croce Rossa potrebbe dare un aiuto in più.
PALERMO. Un'altra tegola sulla Regione. L'assessorato alla Sanità dovrà versare 37 milioni alla Sise per il pagamento degli straordinari svolti dai 3 mila autisti soccorritori negli ultimi tre anni. A suggerirlo è stata l'Avvocatura dello Stato a cui il governo si era rivolto chiedendo di scaricare il costo sulla società che gestisce le ambulanze: ma il parere emesso è stato di segno opposto. Il governo sta tentando di resistere ugualmente, perchè il pagamento dei 37 milioni sarebbe un colpo micidiale per le disastrate casse pubbliche e perfino per l'equilibrio dei conti faticosamente raggiunto col piani di rientro.
La vicenda parte dal 2006. Da quando cioè la Sise avviò piani di lavoro che, per assicurare il servizio 24 ore su 24, prevedeva un robusto ricorso allo straordinario soprattutto perchè dopo le assunzioni sono aumentate in modo esponenziale le assenze per malattie, infortuni e maternità.
Il rapporto fra la Sise (società in house della Croce Rossa) e la Regione è regolato da una convenzione che prevede un finanziamento fisso di circa 100 milioni comprensivo del costo degli stipendi. Sulla base di questa premessa, la Regione ha tentato di dimostrare che lo straordinario non rientra fra le previsioni della convenzione. Ma l'Avvocatura dello Stato si è mostrata di avviso diverso: «Non sembra che il rimborso degli straordinari possa essere negato alla Sise». Di più, l'Avvocatura ha messo in guardia il governo: «Negando il riconoscimento dello straordinario si espone l'amministrazione a un contenzioso del quale non possono sfuggire gli enormi rischi in termini economici e di continuità del servizio».
Russo ammette che «siamo davanti a una pesante eredità dei precedenti governi. E non è la sola. A ogni piè sospinto, scoppia una grana. Ci muoviamo in un campo minato». L'assessore rileva che «se si fanno assunzioni non per dare efficienza ma per cercare consenso, poi spuntano le grane. Sono stati fatti contratti da 30 ore invece che 36 per ottenere un numero sovrabbondante di personale che però è costretto a fare gli straordinari per garantire il servizio». La vicenda è già finita in una interrogazione all'Ars di Salvino Caputo (Pdl): «Ancora una volta, nonostante i proclami, la sanità continua a essere la voragine dei Conti pubblici. C'è di nuovo il rischio di commissariamento».
In assessorato si stanno valutando le soluzioni. Il pagamento immediato degli straordinari non è al primo punto: «Il parere dell'Avvocatura, per quanto autorevole, non è vincolante» spiega Russo. Ma il Sales, sindacato autonomo guidato da Michele Salamone, annuncia che sono pronti i ricorsi dei dipendenti, a cui in media potrebbero andare 12 mila euro lordi. Russo però si dice certo che il problema sarà risolto prima: «Affronteremo questa grana, perchè abbiamo a cuore la Sicilia e non vogliamo lasciare pesanti eredità come quelle che noi abbiamo ricevuto. Confido però nel buon senso dei lavoratori e del personale». Uno spunto potrebbe essere l'imminente passaggio dalla gestione della Sise a un ente pubblico nuovo (non è più sicuro che sarà una fondazione). A quel punto bisognerà discutere con i sindacati gli aspetti legati alla riassunzione del personale, non obbligatoria ma finora garantita dal governo, e i margini di trattativa si amplierebbero: magari fino alla previsione di una rinuncia ai ricorsi in cambio dell'aumento delle ore di lavoro da 30 a 36. E il dialogo ritrovato fra la Regione e i nuovi vertici della Croce Rossa potrebbe dare un aiuto in più.
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