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MAZZARINO. Sgomento e rabbia dopo aver appreso i risultati dell'ispezione disposta dalla Regione al «Sant'Elia»
«Nostro figlio ucciso dalla negligenza». L'urlo di dolore dei genitori di Li Gambi
Gaetana Mangiameli e Giovanni Li Gambi con la foto del figlio morto. «Mi diceva papà non ti preoccupare, dì alla mamma che ce la farò. E invece, a Caltanissetta, Filippo è morto». Appello al presidente Napolitano.
MAZZARINO. «Chiediamo che venga fatta giustizia e che non ci siano più casi di morte come quello di nostro figlio Filippo. Se prima avevamo la sensazione che nostro figlio era stato ammazzato dai medici, ora, dopo quello che hanno detto gli ispettori dell'assessore Russo ne abbiamo la certezza». Parlano Giovanni Li Gambi e Gaetana Mangiameli i genitori del giovane centauro mazzarinese che nella notte fra il 20 e il 21 agosto, dopo un incidente con la sua moto, avvenuto all'interno del centro abitato, veniva trasportato al "Santo Stefano" di Mazzarino prima e al "Sant'Elia" di Caltanissetta dopo, dove attorno alle 2,40, per dissanguamento, se ne constatava la morte.
I genitori di Filippo tanto duramente provati da questa immane tragedia, hanno fatto sentire le loro voci dopo avere appreso la notizia che a causare la morte del loro figlio sarebbe stata "un'inquietante sequenza di condotte professionali valutate come inammissibili, gravemente carenti e inadeguate commesse all'ospedale "Sant'Elia" di Caltanissetta" come ha affermato l'assessore regionale alla sanità Massimo Russo. Lo sfogo di Giovanni e Gaetana Li Gambi è dolore misto a rabbia, tanta rabbia, perché ora loro sanno del risultato relativo alle ispezioni disposte dall'assessore Russo sul "comportamento deontologicamente scorretto ed ai limiti della negligenza" da parte di alcuni medici del "Sant'Elia" di Caltanissetta, considerato che "risulterebbe adeguata sia la sequenza delle azioni adottate dai sanitari del "Santo Stefano" di Mazzarino sia il trasporto all'ospedale di Caltanissetta".
«Filippo, quella notte, nonostante perdeva sangue dalla gamba, al pronto soccorso di Mazzarino, mi ha parlato - aggiunge il padre straziato dal dolore - Mi diceva papà non ti preoccupare, dillo alla mamma che ce la farò. E invece - aggiunge la mamma Gaetana in lacrime - a Caltanissetta mio figlio è morto. Ma che dottori ci sono?». Giovanni Li Gambi conclude con un accorato appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Signor Presidente ci aiuti a non fare chiudere l'ospedale di Mazzarino, perché mio figlio Filippo, a soli 23 anni, all'ospedale di Caltanissetta ha trovato la morte».
I genitori di Filippo tanto duramente provati da questa immane tragedia, hanno fatto sentire le loro voci dopo avere appreso la notizia che a causare la morte del loro figlio sarebbe stata "un'inquietante sequenza di condotte professionali valutate come inammissibili, gravemente carenti e inadeguate commesse all'ospedale "Sant'Elia" di Caltanissetta" come ha affermato l'assessore regionale alla sanità Massimo Russo. Lo sfogo di Giovanni e Gaetana Li Gambi è dolore misto a rabbia, tanta rabbia, perché ora loro sanno del risultato relativo alle ispezioni disposte dall'assessore Russo sul "comportamento deontologicamente scorretto ed ai limiti della negligenza" da parte di alcuni medici del "Sant'Elia" di Caltanissetta, considerato che "risulterebbe adeguata sia la sequenza delle azioni adottate dai sanitari del "Santo Stefano" di Mazzarino sia il trasporto all'ospedale di Caltanissetta".
«Filippo, quella notte, nonostante perdeva sangue dalla gamba, al pronto soccorso di Mazzarino, mi ha parlato - aggiunge il padre straziato dal dolore - Mi diceva papà non ti preoccupare, dillo alla mamma che ce la farò. E invece - aggiunge la mamma Gaetana in lacrime - a Caltanissetta mio figlio è morto. Ma che dottori ci sono?». Giovanni Li Gambi conclude con un accorato appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Signor Presidente ci aiuti a non fare chiudere l'ospedale di Mazzarino, perché mio figlio Filippo, a soli 23 anni, all'ospedale di Caltanissetta ha trovato la morte».
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