MONTECATINI - IL GIOVANE, UBRIACO, ERA STATO FERMATO DOPO IL FURTO DEL PORTAFOGLIO ALL'EX FIDANZATA
Muore in caserma
dopo l'iniezione
Pietro Barchigiani
Romeno, 24 anni: il medico del "118" gli aveva dato un sedativoI carabinieri: era agitato e ha cominciato a sbattere la testa contro il muro
L'uomo è rimasto 2 ore senza alcuna assistenza
In mezzo la somministrazione di un sedativo dall'effetto letale.
Si chiamava Sorin Calin, il giovane romeno di 24 anni, senza fissa dimora, il cui cuore si è fermato per cause ancora ignote e sulle quali la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta.
Il fascicolo è sul tavolo del sostituto procuratore, Giuseppe Grieco che ha disposto l'autopsia in programma per stamani a Pistoia. L'incarico è stato affidato al dottor Edoardo Franchi dell'istituto di medicina legale di Firenze.
Le cause. Dall'esame autoptico il magistrato si attende di conoscere l'eventuale nesso causale tra l'iniezione del sedativo, il Midazolam, e l'arresto cardiocircolatorio sopraggiunto due ore dopo.
Altro elemento al vaglio della Procura riguarda le condizioni del giovane entrato in caserma, secondo il racconto dei militari completamente ubriaco. Andrà chiarita l'opportunità di trattarlo con un calmante nonostante l'abuso di alcol assunto nelle ore precedenti.
Da prendere in esame anche se sono state valutate le reazioni al farmaco o se il romeno avesse una sorta di forma allergica alla sostanza così grave da rivelarsi fatale.
Il fermo. Per Calin la serata che si conclude in tragedia inizia lunedì intorno alle 20. Doveva finire in cella per le sue intemperanze e, invece, la sua esistenza terrena si è esaurita su una lettiga di un'ambulanza che correva verso l'ospedale.
Il giovane, che ha precedenti per reati legati alla prostituzione, incontra in un bar del centro la sua ex, N.M. ventenne, romena. Con lei ci sono S.N. e C.V., due amiche connazionali che assistono a una colluttazione tra il 24enne e la ex.
Calin aveva bevuto e alla vista dell'ex fidanzata perde il controllo. La lite viene interrotta dall'intervento di due albanesi che prendono le difese della ragazza.
Sorin, però, riesce a sfilarle il portafogli e fugge. Nel frattempo vengono avvertiti i carabinieri del nucleo radiomobile che intercettano il romeno in un altro bar. Sono le 21,30. Addosso gli trovano il portafogli con i soldi della ex e lo invitano a seguirli in caserma.
Le manette. Il romeno dà segni di insofferenza. È molto scosso. Si divincola e, complice l'alcol, non riesce a stare fermo. Per evitare di essere colpiti e la fuga del fermato, i carabinieri lo ammanettano. In caserma la situazione degenera.
Dopo essere stato dichiarato in stato di fermo Calin comincia a urlare e battere la testa contro le pareti, il pavimento e la porta d'ingresso della stanza in cui si trova per il verbale.
Il 118. I militari decidono allora di chiamare il 118. Sono circa le 22.
L'automedica e un'ambulanza del Soccorso Pubblico entrano in caserma. La squadra è composta da un medico e un infermiere dell'Asl e tre volontari del Soccorso.
Una puntura di Midazolam e nel giro di qualche minuto Calin sprofonda in un sonno da cui non si risveglierà più. Nessuno è in grado di intuire quali effetti abbia potuto innescare il potente sedativo in quei minuti che restano gli unici attimi di lucidità del giovane. L'evidenza è quella di una persona addormentata. Dopo essersi sincerati che il romeno è nella condizione di non nuocere a sé o agli altri i soccorritori se ne vanno.
Non si sveglia. Poco prima di mezzanotte la situazione precipita.
I carabinieri chiamano per la seconda volta la centrale operativa del 118 pistoiese. Devono completare il verbale di arrestato ma Sorin non si sveglia.
Provano a scuoterlo, ma il giovane è avvolto in un torpore degenerato in uno stato di incoscienza. Il personale tenta una rianimazione con scarsi risultati; Sorin è grave e viene deciso il ricovero.
L'ambulanza sfreccia verso l'ospedale del Ceppo di Pistoia. Pochi minuti prima di arrivare al pronto soccorso il cuore di Calin cessa di battere.
(21 ottobre 2009)
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