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EMERGENZA. La Regione dovrà sborsare altri 37 milioni di euro
Servizio 118, e io pago
Dovranno uscire dalle casse pubbliche i soldi per gli straordinari dei tremila autisti della Sise. L'allarme dell'assessore Russo: «Con quest'altra spesa si rischia il commissariamento».
PALERMO. L'ultimo frutto avvelenato di 37 milioni di euro maturato all'albero del 118 siciliano targato Croce rossa italiana lo deve ingoiare la Regione Sicilia. L'assessore alla Sanità Massimo Russo, quando chiese un parere all'Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, era convinto che l'esito non poteva che essere favorevole per le casse pubbliche. «A chi spetta pagare i 37 milioni di euro di straordinario che i 3mila autisti soccorritori dipendenti della Sise spa, la società in house della Croce rossa, vantano? Alla società di cui sono dipendenti o alla Regione sicilia, al cui 118 la Sise fornisce gli autisti e le ambulanze?», domandò l'assessore all'organo di consulenza e tutela legale della pubblica amministrazione nella scorsa primavera.
«Nella convenzione tra la Regione e la Sise spa non è previsto alcun onere per il lavoro straordinario", disse Dino Alagna, il responsabile del servizio di Emergenza della Sicilia, dinanzi ai deputati regionali della Commissione Sanità, per sottolineare quella che era la convinzione diffusa in assessorato. Giovanni Caparezza, il capo dell'Ufficio di gabinetto dell'assessorato, ha sempre sostenuto: «Lo straordinario rientra nel rischio di impresa». I legali dell'organo di tutela e consulenza della pubblica amministrazione, invece, l'hanno pensata in maniera completamente diversa: «Convenzione e carteggio tra la Regione e la Sise spa alla mano, deve essere l'amministrazione pubblica a pagare quanto dovuto per lo straordinario», hanno sancito i legali dell'Avvocatura. «La convenzione ha natura particolare: era la Regione, infatti, a stabilire nel dettaglio il tipo di servizio che richiedeva», scrive nel parere l'Avvocatura. Che non ha mancato di mettere il dito nella piaga nei rapporti tra Sise spa e gli assessori regionali. «I vertici della Sise spa, avevano già segnalato che per tenere attive 24 ore al giorno le 260 ambulanze fosse necessario ricorrere allo straordinario. L'assessore pro tempore ha sempre risposto di procedere", ha sottolineato l'Avvocatura. L'assessore non ha pensato di suggerire la soluzione più vantaggiosa per tutti: aumentare l'orario di lavoro "ordinario" meno costoso dello straordinario. Tutti gli autisti soccorritori della Sise spa, infatti, sono stati assunti part time.
COMPLICAZIONI. Il parere dell'Avvocatura di Palermo ha mandato a gambe all'aria la strategia di Massimo Russo: «La Sicilia è ancora impegnata nel piano di rientro. Se paga 37 milioni di euro verrà commissariata dal Governo nazionale», aveva spiegato nel corso di una riunione sindacale. E aveva tirato fuori dal cilindro una soluzione che aveva il sapore del ricatto: «L'orientamento è quello di assorbire nel nuovo sistema di emergenza che stiamo mettendo a punto tutto il personale con contestuale rinuncia allo straordinario», ha detto l'ex magistrato Massimo Russo in commissione Sanità. Michele Salamone, segretario regionale della Fials 118, sindacato che raggruppa un numero alto di lavoratori Sise spa, spiega: «Questo parere per noi è fondamentale. Non c'è più alcun dubbio che i soldi ci tocchino. Chiederemo un incontro perchè l'assessore ci dia rassicurazioni sul nostro futuro».
DALLA FONDAZIONE AL CONSORZIO. Il futuro dei lavoratori della Sise spa passa dalla riorganizzazione del servizio di urgenza emergenza siciliana a cui sin dal suo insediamento sta lavorando Massimo Russo, costretto a prorogare di mese in mese la convenzione con la Sise spa: l'ultima di tre mesi è del primo ottobre. E dallo strumento giuridico che ci si inventerà per aggirare la regola secondo cui nella pubblica amministrazione o in società di cui è parte un ente pubblico si accede per concorso: a cui mai gli autisti soccorritori si sono sottoposti. Il magistrato prestato alla sanità l'8 luglio del 2009, in commissione, all'Ars, aveva annunciato: «Questo Governo è convinto che non si possa prescindere dalla Croce Rossa nella gestione del 118»: una Fondazione i cui soci fossero Regione e Croce Rossa fu lo strumento indicato per la gestione del 118. La decisione di Massimo Russo era stata suggellata da un rivoluzionario cambio ai vertici prima della Sise spa e poi della stessa Croce Rossa siciliana: il commissario nazionale Francesco Rocca ha posto fine all'era di Guglielmo Stagno D'alcontres, il presidentissimo di Croce Rossa siciliana e Sise spa.
«Esprimo il vivo apprezzamento per il rinnovo dei vertici della Croce rossa», ha esultato Russo. E tutti pensarono che la Fondazione fosse cosa fatta. Ma non avevano fatto i conti con i tecnici del ministero del Bilancio e del Welfare con cui l'assessore deve sempre rapportarsi: l'ipotesi della Fondazione con la Croce Rossa, a Roma non convince.
L'assessore così nelle ultime settimane è stato costretto a smettere di parlare di Fondazione. E ha dato incarico al suo capo di gabinetto di studiare un'altra soluzione: la costituzione di un Consorzio tra le aziende provinciali territoriali (Asp) di nuova costituzione che si faccia carico del servizio di emergenza urgenza. Nel giro di un anno e mezzo per la gestione del 118 sono state avanzate tre soluzioni: pubblica, l'ultima; mista pubblica privata (la Fondazione); e interamente privata, la prima. Massimo Russo nell'estate 2008 aveva dato incarico ad una commissione di elaborasse un bando per affidare il servizio, svolto dalla Sise spa, in base ad una gara ad evidenza pubblica di livello comunitario. Il sistema del 118 è fondato su un decreto del 2001 che prevedeva che in Sicilia dovessero operare 150 ambulanze, tutte con personale sanitario a bordo (un medico o un infermiere o entrambi). Nel giro di 5 anni le ambulanze sono diventate quasi il doppio, 280 a cui vanno aggiunti 6 elicotteri, per un costo totale di 240 milioni di euro, il doppio del Piemonte. Delle 280 ambulanze solo un centinaio arrivava sui luoghi dove prestare soccorso con un sanitario a bordo. La Joint commission, ente di accreditamento internazionale, nel 2007 non ha avuto esitazioni ad etichettare il 118 siciliano come uno dei più costosi ed inefficienti d'Italia. Gli autisti soccorritori, 12 per ogni ambulanza, sono così arrivati a 3 mila. Alla vigilia di ogni tornata elettorale è arrivato puntuale l'aumento del numero delle ambulanze. E nuove assunzioni. A tempo indeterminato (ma part time), anche se la convenzione tra Croce Rossa e Regione era annuale.
«Nella convenzione tra la Regione e la Sise spa non è previsto alcun onere per il lavoro straordinario", disse Dino Alagna, il responsabile del servizio di Emergenza della Sicilia, dinanzi ai deputati regionali della Commissione Sanità, per sottolineare quella che era la convinzione diffusa in assessorato. Giovanni Caparezza, il capo dell'Ufficio di gabinetto dell'assessorato, ha sempre sostenuto: «Lo straordinario rientra nel rischio di impresa». I legali dell'organo di tutela e consulenza della pubblica amministrazione, invece, l'hanno pensata in maniera completamente diversa: «Convenzione e carteggio tra la Regione e la Sise spa alla mano, deve essere l'amministrazione pubblica a pagare quanto dovuto per lo straordinario», hanno sancito i legali dell'Avvocatura. «La convenzione ha natura particolare: era la Regione, infatti, a stabilire nel dettaglio il tipo di servizio che richiedeva», scrive nel parere l'Avvocatura. Che non ha mancato di mettere il dito nella piaga nei rapporti tra Sise spa e gli assessori regionali. «I vertici della Sise spa, avevano già segnalato che per tenere attive 24 ore al giorno le 260 ambulanze fosse necessario ricorrere allo straordinario. L'assessore pro tempore ha sempre risposto di procedere", ha sottolineato l'Avvocatura. L'assessore non ha pensato di suggerire la soluzione più vantaggiosa per tutti: aumentare l'orario di lavoro "ordinario" meno costoso dello straordinario. Tutti gli autisti soccorritori della Sise spa, infatti, sono stati assunti part time.
COMPLICAZIONI. Il parere dell'Avvocatura di Palermo ha mandato a gambe all'aria la strategia di Massimo Russo: «La Sicilia è ancora impegnata nel piano di rientro. Se paga 37 milioni di euro verrà commissariata dal Governo nazionale», aveva spiegato nel corso di una riunione sindacale. E aveva tirato fuori dal cilindro una soluzione che aveva il sapore del ricatto: «L'orientamento è quello di assorbire nel nuovo sistema di emergenza che stiamo mettendo a punto tutto il personale con contestuale rinuncia allo straordinario», ha detto l'ex magistrato Massimo Russo in commissione Sanità. Michele Salamone, segretario regionale della Fials 118, sindacato che raggruppa un numero alto di lavoratori Sise spa, spiega: «Questo parere per noi è fondamentale. Non c'è più alcun dubbio che i soldi ci tocchino. Chiederemo un incontro perchè l'assessore ci dia rassicurazioni sul nostro futuro».
DALLA FONDAZIONE AL CONSORZIO. Il futuro dei lavoratori della Sise spa passa dalla riorganizzazione del servizio di urgenza emergenza siciliana a cui sin dal suo insediamento sta lavorando Massimo Russo, costretto a prorogare di mese in mese la convenzione con la Sise spa: l'ultima di tre mesi è del primo ottobre. E dallo strumento giuridico che ci si inventerà per aggirare la regola secondo cui nella pubblica amministrazione o in società di cui è parte un ente pubblico si accede per concorso: a cui mai gli autisti soccorritori si sono sottoposti. Il magistrato prestato alla sanità l'8 luglio del 2009, in commissione, all'Ars, aveva annunciato: «Questo Governo è convinto che non si possa prescindere dalla Croce Rossa nella gestione del 118»: una Fondazione i cui soci fossero Regione e Croce Rossa fu lo strumento indicato per la gestione del 118. La decisione di Massimo Russo era stata suggellata da un rivoluzionario cambio ai vertici prima della Sise spa e poi della stessa Croce Rossa siciliana: il commissario nazionale Francesco Rocca ha posto fine all'era di Guglielmo Stagno D'alcontres, il presidentissimo di Croce Rossa siciliana e Sise spa.
«Esprimo il vivo apprezzamento per il rinnovo dei vertici della Croce rossa», ha esultato Russo. E tutti pensarono che la Fondazione fosse cosa fatta. Ma non avevano fatto i conti con i tecnici del ministero del Bilancio e del Welfare con cui l'assessore deve sempre rapportarsi: l'ipotesi della Fondazione con la Croce Rossa, a Roma non convince.
L'assessore così nelle ultime settimane è stato costretto a smettere di parlare di Fondazione. E ha dato incarico al suo capo di gabinetto di studiare un'altra soluzione: la costituzione di un Consorzio tra le aziende provinciali territoriali (Asp) di nuova costituzione che si faccia carico del servizio di emergenza urgenza. Nel giro di un anno e mezzo per la gestione del 118 sono state avanzate tre soluzioni: pubblica, l'ultima; mista pubblica privata (la Fondazione); e interamente privata, la prima. Massimo Russo nell'estate 2008 aveva dato incarico ad una commissione di elaborasse un bando per affidare il servizio, svolto dalla Sise spa, in base ad una gara ad evidenza pubblica di livello comunitario. Il sistema del 118 è fondato su un decreto del 2001 che prevedeva che in Sicilia dovessero operare 150 ambulanze, tutte con personale sanitario a bordo (un medico o un infermiere o entrambi). Nel giro di 5 anni le ambulanze sono diventate quasi il doppio, 280 a cui vanno aggiunti 6 elicotteri, per un costo totale di 240 milioni di euro, il doppio del Piemonte. Delle 280 ambulanze solo un centinaio arrivava sui luoghi dove prestare soccorso con un sanitario a bordo. La Joint commission, ente di accreditamento internazionale, nel 2007 non ha avuto esitazioni ad etichettare il 118 siciliano come uno dei più costosi ed inefficienti d'Italia. Gli autisti soccorritori, 12 per ogni ambulanza, sono così arrivati a 3 mila. Alla vigilia di ogni tornata elettorale è arrivato puntuale l'aumento del numero delle ambulanze. E nuove assunzioni. A tempo indeterminato (ma part time), anche se la convenzione tra Croce Rossa e Regione era annuale.
non è vero che gli autisti soccorritori del sues 118 non hanno sostenuto nessun concorso,la maggioranza ha fatto un corso concorso ed è stato sottoposto a esami sia pratici che teorici,quindi è ora di smetterla di dire fesserie
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