il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 7 settembre 2009

Linea di confine


La Repubblica - 07.09.2009
Ed. del 07.09.2009 - pag. 27
Mario Pirani

Linea di confine
118, se funziona bene è il numero vincente
L'allarme lo ha lanciato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, nonché dell'Emilia, dopo l'infruttuoso incontro ai primi di agosto con Berlusconi. Che le cose si mettano male lo prova il fatto che un appuntamento di chiarificazione, fissato per il 4 settembre, sia stato rinviato a data incerta. La questione riguarda i prossimi finanziamenti della spesa sanitaria. In merito il governo ha annunciato per il triennio solo un ritocco minimo del Fondo sanitario nazionale che oggi sfiora i 100 miliardi annui di euro.
Poiché l'incremento medio annuo si attesta costantemente verso il 4% (cioè 2 e 1/2-3 miliardi l'anno) si prevede, secondo Errani, che «dal 2010 mancheranno nel biennio 7 miliardi, tenendo anche conto che è stato azzerato il fondo per la non autosufficienza. Si vuole o no prendere atto che tutte le Regioni italiane andranno in rosso, se non viene corretta la stima per il fabbisogno della Sanità? «Se ciò si verificasse non solo ne risentirebbero le prestazioni, ma gravi ripercussioni subirebbero il «federalismo solidale» e i rapporti fra Stato e Regioni.
Oggi solo alcune Regioni del Centro-Sud sono in disavanzo strutturale: Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia, impegnate in uno sforzo di risanamento, in base ai «piani di rientro». Si tratta di un programma di vasto respiro, di notevole difficoltà, di sacrifici non facili. Se pure in modo schematico è bene che l'opinione pubblica ne abbia una idea. Il primo Patto per la Salute risale al 2001. Con esso i debiti regionali, che riguardavano anche realtà del Settentrione, vennero azzerati, a carico del bilancio dello Stato. In cambio le Regioni si assunsero la responsabilità dei costi, così da non andare di nuovo in rosso, e di una serie di scelte che riguardavano il raggiungimento di determinati standard sulla qualità e appropriatezza delle prestazioni. Al centro della svolta si collocava e si colloca la cura del paziente «nel posto giusto e nel tempo giusto». Il che significa spostare sul territorio la terapia di tutte quelle patologie che non impongono il ricovero in ospedale, attivando day hospital, ambulatori, case salute con medici di base, laboratori, consultori, hospice per lungo degenti e post acuzie e, ad un tempo, qualificare, ammodernare e soprattutto concentrare gli ospedali veri e propri, riservandoli alle patologie gravi o acute. Ne conseguono due esigenze imprescindibili: 1) chiudere gli ospedali troppo piccoli o pletorici in rapporto al territorio, che per la loro stessa dimensione non sono in grado di offrire prestazioni a livello adeguato e implicano dispersione e spreco di risorse; 2) migliorare nettamente il servizio del 118, quel numero telefonico unico a cui deve corrispondere una rete attiva 24 ore su 24 in collegamento con le centrali operative per il soccorso di emergenza con ambulanze attrezzate, auto-mediche, eliambulanze, centri mobili di riabilitazione.
Con a bordo personale qualificato di decidere quale sia il nosocomio raggiungibile più adatto per la patologia in atto. Non, quindi, la vecchia rete di ospedali, ospedaloni e ospedaletti sovrapposti e per tutti gli usi ma una rete di presidi - mobili e no - con compiti e funzioni articolate ed integrate: punti di pronto intervento, pronto soccorso ospedaliero, Dea (Dipartimento emergenza accettazione) di primo e secondo livello. Attorno a questa scommessa si gioca requilibrio del Servizio sanitario nazionale. La maggioranza delle Regioni, guidate dal quadrilatero trainante (Lombardia, Emilia, Veneto, Toscana) è già avanti su questa strada. I piani triennali di rientro che vengono ora a scadenza e vanno rinnovati (non è pensabile che ciò che i più forfi hanno realizzato in una ventina d'anni, i più dissestati lo compiano in tre) hanno frattanto conseguito il blocco dell'incremento tendenziale della spesa. Non è poco. Sarebbe catastrofico se questa forte spinta alla qualificazione della spesa e al miglioramento delle prestazioni venisse ora vanificata.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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