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LA TRAGEDIA DI MAZZARINO. Per il deputato regionale Giuseppe Limoli «ci sono discordanze tra la relazione degli ispettori e ciò che dice il primario di chirurgia»
«Si è inceppata la rete sanitaria»
Visita istituzionale di una delegazione di deputati del Pdl al sindaco Vincenzo D’Asaro e alla famiglia Li Gambi
MAZZARINO. Una delegazione del Partito delle Libertà ha voluto rendere solidarietà al sindaco Vincenzo D’Asaro ed ai familiari del giovane Filippo Li Gambi e per tale ragione ieri mattina è stata ricevuta dal primo cittadino presso il suo ufficio di gabinetto. La delegazione era composta dal sen. Pino Firrarello e dall’on. Vincenzo Gibiino, deputati nazionali, e dagli onorevoli Fabio Mancuso, Giuseppe Limoli, Edoardo Leanza e Nino D’Asero, deputati regionali.
“Abbiamo voluto rispondere all’appello del vostro sindaco, che ha detto al Presidente della Repubblica – ha affermato l’on. Fabio Mancuso- di sentirsi solo, di sentirsi abbandonato quale sindaco della Repubblica. La tragedia di Mazzarino ha colpito tutti noi: prima di essere politici, siamo degli uomini, siamo padri di famiglia. La legge regionale di riforma del sistema sanitario prevede, in una norma, che i posti per acuti devono esistere nei piccoli Presidi Ospedalieri. E’ un decreto che può stare in piedi? Gli atti che hai richiesto all’Asl, caro sindaco, ti devono essere consegnati immediatamente.
Non abbiamo ben capito come è avvenuta la distribuzione degli acuti tra pubblico e privato in questa provincia. Mazzarino è la punta di un iceberg, basta guardare cosa sta succedendo a Giarre, Biancavilla, Marsala. Questi fatti devono far riflettere. Un presidente della Regione si sostiene quanto quest’ultimo sostiene i cittadini siciliani”.
“Non ho condiviso questa riforma – ha ribadito il sen. Pino Firrarello – perché tutto deve essere concentrato nelle grandi città, penalizzando la rete ospedaliera dei piccoli comuni. Abbiamo ritenuto che così non poteva andare e ci stupisce questa fretta a chiudere la sanità pubblica ( meno 2500 posti letto), senza tenere conto dei disagi concreti e la sanità privata (meno 426 posti letto) viene prorogata di un anno. In Sicilia qualcuno pensa che sono entrati in assoluta impunità. Ribadisco che il servizio sanitario non può passare solamente dalle grandi città”.
L’on. Giuseppe Limoli, componente della commissione sanità all’Ars, ha affermato: “Abbiamo chiesto la convocazione straordinaria della commissione sanità, per martedì 1 a Palermo. Assistiamo, su questa tragica vicenda, ad un tentativo tendenzioso e non veritiero di riportare alcuni fatti, come se nulla poteva essere evitato. Il primario della chirurgia, dott. Tirrò, ha detto a chiare lettere che la sala operatoria era aperta per i parti ma non per il reparto di chirurgia, causa la cronica carenza di medici-chirurghi. Ho chiesto di tenere i lavori di questa commissione simbolicamente a Mazzarino, ma il Presidente Laccoto ha preferito Palermo. In quella sede saranno sentiti il sindaco Vincenzo D’Asaro, il primario della chirurgia, dott. Antonino Tirrò, l’ex direttore generale Corrado Failla e l’assessore regionale della sanità, Massimo Russo. Non è possibile leggere sulla stampa delle dichiarazioni contrastanti. Siamo rimasti sconcertati.
Siamo qui per capire cosa è successo dalla gente di questa città. Vogliamo sapere qual è la verità? E’ vergognoso ciò che dice il primario e ciò che afferma l’ispezione. Prima di smontare un sistema, bisogna realizzare tutto ciò che è necessario per arrivare alla sua dismissione. L’anello tra il territorio e l’ospedale non c’è. Non può essere accettato nessun tipo di rientro, la legge di riforma prevede che in tutte le strutture periferiche deve essere garantita l’assistenza per acuti. Si è inceppato un anello della rete sanitaria. Nascondersi non serve a niente”.
L’on. Vincenzo Gibiino ha informato che presenterà una interrogazione al Ministro Sacconi e che sarà inviata una ispezione per far luce su questi fatti: “i cittadini hanno il dubbio che si possa morire di malgoverno”. Subito dopo la delegazione dei deputati ha fatto visita alla famiglia Li Gambi. A loro, mamma Gaetana, ha detto una sola cosa: “Me lo hanno ammazzato”.
“Abbiamo voluto rispondere all’appello del vostro sindaco, che ha detto al Presidente della Repubblica – ha affermato l’on. Fabio Mancuso- di sentirsi solo, di sentirsi abbandonato quale sindaco della Repubblica. La tragedia di Mazzarino ha colpito tutti noi: prima di essere politici, siamo degli uomini, siamo padri di famiglia. La legge regionale di riforma del sistema sanitario prevede, in una norma, che i posti per acuti devono esistere nei piccoli Presidi Ospedalieri. E’ un decreto che può stare in piedi? Gli atti che hai richiesto all’Asl, caro sindaco, ti devono essere consegnati immediatamente.
Non abbiamo ben capito come è avvenuta la distribuzione degli acuti tra pubblico e privato in questa provincia. Mazzarino è la punta di un iceberg, basta guardare cosa sta succedendo a Giarre, Biancavilla, Marsala. Questi fatti devono far riflettere. Un presidente della Regione si sostiene quanto quest’ultimo sostiene i cittadini siciliani”.
“Non ho condiviso questa riforma – ha ribadito il sen. Pino Firrarello – perché tutto deve essere concentrato nelle grandi città, penalizzando la rete ospedaliera dei piccoli comuni. Abbiamo ritenuto che così non poteva andare e ci stupisce questa fretta a chiudere la sanità pubblica ( meno 2500 posti letto), senza tenere conto dei disagi concreti e la sanità privata (meno 426 posti letto) viene prorogata di un anno. In Sicilia qualcuno pensa che sono entrati in assoluta impunità. Ribadisco che il servizio sanitario non può passare solamente dalle grandi città”.
L’on. Giuseppe Limoli, componente della commissione sanità all’Ars, ha affermato: “Abbiamo chiesto la convocazione straordinaria della commissione sanità, per martedì 1 a Palermo. Assistiamo, su questa tragica vicenda, ad un tentativo tendenzioso e non veritiero di riportare alcuni fatti, come se nulla poteva essere evitato. Il primario della chirurgia, dott. Tirrò, ha detto a chiare lettere che la sala operatoria era aperta per i parti ma non per il reparto di chirurgia, causa la cronica carenza di medici-chirurghi. Ho chiesto di tenere i lavori di questa commissione simbolicamente a Mazzarino, ma il Presidente Laccoto ha preferito Palermo. In quella sede saranno sentiti il sindaco Vincenzo D’Asaro, il primario della chirurgia, dott. Antonino Tirrò, l’ex direttore generale Corrado Failla e l’assessore regionale della sanità, Massimo Russo. Non è possibile leggere sulla stampa delle dichiarazioni contrastanti. Siamo rimasti sconcertati.
Siamo qui per capire cosa è successo dalla gente di questa città. Vogliamo sapere qual è la verità? E’ vergognoso ciò che dice il primario e ciò che afferma l’ispezione. Prima di smontare un sistema, bisogna realizzare tutto ciò che è necessario per arrivare alla sua dismissione. L’anello tra il territorio e l’ospedale non c’è. Non può essere accettato nessun tipo di rientro, la legge di riforma prevede che in tutte le strutture periferiche deve essere garantita l’assistenza per acuti. Si è inceppato un anello della rete sanitaria. Nascondersi non serve a niente”.
L’on. Vincenzo Gibiino ha informato che presenterà una interrogazione al Ministro Sacconi e che sarà inviata una ispezione per far luce su questi fatti: “i cittadini hanno il dubbio che si possa morire di malgoverno”. Subito dopo la delegazione dei deputati ha fatto visita alla famiglia Li Gambi. A loro, mamma Gaetana, ha detto una sola cosa: “Me lo hanno ammazzato”.
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