Randazzo118

La Sicilia - 16.09.2009


Ed. del 16.09.2009 - Il Fatto - pag. 3

Antonio Fiasconaro


L’ASSESSORE. «E’ proprio in questi momenti che avverto l’esigenza di rimanere ancorato al mio posto»

La replica di Russo: «Faccio muro per evitare incursioni sui manager»

«Ho raccomandato soltanto di scegliere i direttori sanitari e amministrativi puntando sulla qualità. Ritenete che questa sia un’invasione di campo?»

PALERMO. Sul «ring» salgono Giuseppe Castiglione e Massimo Russo, attorno al «quadrato», invece, si forma un capannello di «tifosi» di schieramenti diversi che fanno sentire forte ed aspro l’eco delle polemiche. Il nodo del contendere, vedi caso, è la nomina dei 34 tra direttori sanitari e amministrativi della Sanità siciliana.

Il coordinatore regionale del Pdl invita l’ex magistrato della Dda a dimettersi. L’assessore alla Sanità ribatte e attacca con un preciso gancio: «Dimettermi?

E’ proprio in questi momenti che avverto l’esigenza di rimanere saldamente ancorato al mio posto, per esercitare responsabilmente fino in fondo il mio ruolo. Al di là delle solite stucchevoli strumentalizzazioni, sto presidiando il campo proprio per evitare incursioni sui direttori generali, affinché nella loro piena autonomia possano scegliere i direttori amministrativi e sanitari migliori. In questo modo voglio evitare pressioni e ingerenze che avrebbero il sapore di un ritorno al passato».

Russo è chiaro e preciso nella sua azione: «E’ vero, ho incontrato i manager con i quali mi sono confrontato sui criteri da seguire per le nomine. Con l’integrazione di un nuovo nominativo a seguito di un ricorso presentato, ho dato il via libera agli elenchi definitivi – consultabili sul sito dell’assessorato –, mettendo a disposizione dei manager i curricula di ciascuno: a loro ho solo raccomandato di operare scelte di qualità e questa non può certo essere considerata una invasione di campo. Purtroppo, ancora una volta dobbiamo fare i conti con il malvezzo molto diffuso che è quello di commentare scelte che non sono state ancora fatte, come già accaduto per la nomina dei manager. Abbiamo affrontato con i direttori generali anche alcuni aspetti tecnici di un certo rilievo per il buon funzionamento delle aziende. Ho la convinzione che si stia formando una squadra davvero affiatata, in grado di applicare in tempi rapidi le tante novità previste dalla riforma».

Apre la sequenza delle reazioni Roberto De Benedictis, rappresentante del Pd in commissione Sanità all’Ars: «E’ necessario che l’assessore Russo smentisca con i fatti un’ingerenza che lo vedrebbe parte attiva, volente o nolente poco importa, di un esercizio di pessima politica in nulla diversa dal passato».

Michele Palazzotto segretario generale della Fp-Cgil Sicilia: «Da quanto emerge da alcune indiscrezioni della stampa, apprendiamo che le nomine dei direttori sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie siciliane sono in netta contraddizione con quanto fin ora promesso e mantenuto dall’assessore Russo. La logica esclusivamente clientelare mortifica non soltanto la ricerca delle migliori professionalità ma ancora una volta privilegia le appartenenze politiche e non le competenze». Gli fa eco Renato Costa, segretario regionale della Cgil Medici: «Ricordiamo sommessamente all’assessore, che specie per quando concerne la delicata scelta dei direttori sanitari, perno centrale del governo clinico aziendale, non tenere conto delle indicazioni, generali e specifiche, degli operatori aziendali, significa mortificare competenze e porre le basi per un rapporto conflittuale e improduttivo per aziende che devono produrre salute».

Maurizio Bernava e Angelo Fullone, segretari della Cisl Sicilia e della Cisl regionale Sanità: «Se le affermazioni che girano dovessero essere confermate, sarebbe un fatto grave. Il rinnovamento del settore richiede infatti, semmai, una strategia di riorganizzazione che lasci la politica fuori da nomine e gestione, e metta nomine e gestione al riparo dal condizionamento di lobby».

Angelo Collodoro, segretario regionale dei medici parla di nomine attraverso il manuale Cencelli: «Così come sono andati via i vecchi direttori generali, dovevano andare via coloro che oggi si riciclano direttori amministrativi e sanitari».

La chiusura spetta a Rudy Maira capogruppo dell’Udc all’Ars:«Se tale modus operandi trovasse conferma non potrebbe che essere considerato come un fatto che getta un’ombra sulla reale terzietà dei manager e delle prerogative riconosciutegli dalla legge».

16.09.2009 Antonio Fiasconaro
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2587