problemi ed i motivi del disservizio del 118 in una relazione – denuncia a cura della Fials 118 regionale. E’ Michele Salamone, responsabile regionale del sindacato degli operatori del 118, ad elaborare il dettagliato dossier di 11 pagine, inviato anche al Parlamento Europeo, ed alla Corte dei Conti Europea.
Salamone spiega quali sono i reali motivi dei reiterati «fermo tecnici» delle ambulanze, a causa dei quali molto più spesso interi comuni si ritrovano senza il servizio di pronto soccorso creando così problemi e allungamento di tempi di intervento alle ambulanze in servizio che, da un comune, si devono spostare in un altro comune.
Secondo il rappresentante sindacale, per circa 3 anni e mezzo gli operatori del 118, pur di garantire un servizio h24 ai cittadini, hanno lavorato per un numero di ore superiore a quelle previste dal contratto di assunzione. Nei fatti, il contratto regionale prevede 120 ore mensili di servizio per ciascun operatore, ma essendo state aperte più postazioni, le ore di ciascuno sono diventate 180, di cui 60, considerate straordinario.
«Benedetto Alagna, responsabile del servizio 118 presso l’ Assessorato regionale alla Sanità – si legge nella relazione di Salamone - ha affermato che lo straordinario non è previsto nella convenzione con la Croce Rossa che, ad oggi, gestisce il 118». In breve, i circa tremila autisti soccorritori del 118 di tutta la Sicilia, vantano, individualmente, un credito di 12 mila euro, per un totale di 37 milioni di euro.
Dal canto loro, gli operatori tramite sindacato, hanno presentato un modulo con il quale dichiarano di non volere più effettuare straordinari non retribuiti. Da qui, come scritto nella denuncia, sono scattati in tutta la Sicilia le ferie forzate, i recuperi degli straordinari e tutto ciò che ancora sta causando il fermo tecnico delle ambulanze.
Una situazione che rischia l’implosione se, entro ottobre del 2009, non verrà istituita la nuova Fondazione regionale, organismo pubblico come previsto dal comma 10 dell’articolo 24 della legge di riforma sanitaria, che dovrebbe gestire direttamente il servizio del 118. Non resta che verificare se l’assessorato regionale alla Sanità ha registrato l’atto statutario e nominato i responsabili della nuova fondazione.
Salamone spiega quali sono i reali motivi dei reiterati «fermo tecnici» delle ambulanze, a causa dei quali molto più spesso interi comuni si ritrovano senza il servizio di pronto soccorso creando così problemi e allungamento di tempi di intervento alle ambulanze in servizio che, da un comune, si devono spostare in un altro comune.
Secondo il rappresentante sindacale, per circa 3 anni e mezzo gli operatori del 118, pur di garantire un servizio h24 ai cittadini, hanno lavorato per un numero di ore superiore a quelle previste dal contratto di assunzione. Nei fatti, il contratto regionale prevede 120 ore mensili di servizio per ciascun operatore, ma essendo state aperte più postazioni, le ore di ciascuno sono diventate 180, di cui 60, considerate straordinario.
«Benedetto Alagna, responsabile del servizio 118 presso l’ Assessorato regionale alla Sanità – si legge nella relazione di Salamone - ha affermato che lo straordinario non è previsto nella convenzione con la Croce Rossa che, ad oggi, gestisce il 118». In breve, i circa tremila autisti soccorritori del 118 di tutta la Sicilia, vantano, individualmente, un credito di 12 mila euro, per un totale di 37 milioni di euro.
Dal canto loro, gli operatori tramite sindacato, hanno presentato un modulo con il quale dichiarano di non volere più effettuare straordinari non retribuiti. Da qui, come scritto nella denuncia, sono scattati in tutta la Sicilia le ferie forzate, i recuperi degli straordinari e tutto ciò che ancora sta causando il fermo tecnico delle ambulanze.
Una situazione che rischia l’implosione se, entro ottobre del 2009, non verrà istituita la nuova Fondazione regionale, organismo pubblico come previsto dal comma 10 dell’articolo 24 della legge di riforma sanitaria, che dovrebbe gestire direttamente il servizio del 118. Non resta che verificare se l’assessorato regionale alla Sanità ha registrato l’atto statutario e nominato i responsabili della nuova fondazione.
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