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Regione. Braccio di ferro.
Sanità, il governatore tenta la quadratura del cerchio
Oggi all'esame la nomina dei direttori generali, ma si rischia il rinvio
Il nodo. Russo punta all'azzeramento, ma Leontini vuole che si valuti la situazione di manager che hanno ben operato.
PALERMO. I più ottimisti sostengono che oggi la giunta varerà la nomina dei direttori generali della sanità. Ma non è escluso il rinvio ancora di qualche settimana. E, però, i tempi ormai sono stretti: la riforma sanitaria entra in vigore il primo settembre. Che lista presenterà l'assessore Russo? Tornerà dall'estero questa mattina, frattanto il presidente della Regione Lombardo ha avviato gli incontri per una verifica che possa far quadrare il cerchio.
L'assessore Russo ha sempre sostenuto l'azzeramento degli attuali direttori. Il capogruppo del Pdl Leontini, che ha in programma incontri con il presidente Lombardo e in mattinata con l'assessore Russo, sostiene che sarebbe opportuno valutare situazioni di manager che hanno bene operato. L'esponente del Pdl non farà le barricate sul rinnovo totale oparziale, ma cerca l'equilibrio politico.
In ogni caso, la tesi dell'assessore Russo di procedere a nomine sulla base di scelte non inquinate dal manuale Cencelli sarebbe una svolta epocale. Libererebbe la gestione della sanità dalla lottizzazione dei partiti di maggioranza e sottobanco di qualche favore all'opposizione. Ma sarà difficile. Che la gestione della sanità abbia il marchio delle scelte politiche sembra ovvio; continuare ad essere appannaggio di potere dei partiti sarebbe la ripetizione degli errori del passato.
Se dovesse prevalere il criterio della lattizzazione, il caso più difficile da risolvere sarebbe Palermo. Secondo indiscrezioni sarebbero due i candidati: Dario Allegra in quota Miccichè o Mario La Rocca in quota Alfano-Schifani-Cascio. Ma questa nomina sarebbe condizionata anche dall'eventuale rimpasto della giunta comunale di Palermo. Se, come sostiene il sindaco Cammarata, in sede di rimpasto lascerà fuori la componente Miccichè, questi nella sua città sarebbe tagliato fuori da tutti i settori amministrativi. Da qui l'ipotesi che punterà sull'amicizia di Lombardo per avere dalla sua parte il direttore generale dell'Asp. Se viceversa l'assessore Russo decide di andare avanti per al sua strada, senza lottizzazione, potrebbe presentare in giunta la lista di 17 nomi, scelti tra i 50 manager selezionati sui 600 che hanno presentato domanda. Sarebbe la svolta, ma si aprirebbe un nuovo fronte di polemiche, specie se dagli immancabili Dna dovessero risultare "appartenenze" sospette.
Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati del Pdl alla Camera, mette i puntini sulle "i" precisando: «Il cambio al vertice delle aziende nella sanità richiede alla politica di assumersi la piena responsabilità delle scelte perché è alla politica che i cittadini e gli elettori chiederanno il conto dei risultati in un settore dove è in gioco un bene comune qual è la salute che tocca diritti e sofferenze di tutte le famiglie siciliane. Il nuovo governo della Regione, sorretto dalla coalizione che lo sostiene, quella vera e non solo nominale, scelga persone oneste, competenti e non compromesse, ma in una visione politica nella quale la responsabilità delle decisioni sia trasparente».
E Saverio Romano, segretario regionale del l'Udc, mentre sono in corso trattative per il rientro del suo partito in giunta, precisa: «L'Udc, forza di opposizione, non partecipa ad alcuna trattativa in merito alla nomina dei manager della sanità regionale. Attendiamo che il governo vari le nomine che giudicheremo sulla base dei parametri della competenza edella professionalità dal momento che non comprenderemmo e non condivideremmo l'eventuale adozione di metodi clientelari. Siamo dell'idea che il governo debba procedere con la massima urgenza a tali nomine perché il sistema della sanità non può permettersi il lusso di carenze decisionali ed organizzative a danno della salute dei cittadini».
PALERMO. I più ottimisti sostengono che oggi la giunta varerà la nomina dei direttori generali della sanità. Ma non è escluso il rinvio ancora di qualche settimana. E, però, i tempi ormai sono stretti: la riforma sanitaria entra in vigore il primo settembre. Che lista presenterà l'assessore Russo? Tornerà dall'estero questa mattina, frattanto il presidente della Regione Lombardo ha avviato gli incontri per una verifica che possa far quadrare il cerchio.
L'assessore Russo ha sempre sostenuto l'azzeramento degli attuali direttori. Il capogruppo del Pdl Leontini, che ha in programma incontri con il presidente Lombardo e in mattinata con l'assessore Russo, sostiene che sarebbe opportuno valutare situazioni di manager che hanno bene operato. L'esponente del Pdl non farà le barricate sul rinnovo totale oparziale, ma cerca l'equilibrio politico.
In ogni caso, la tesi dell'assessore Russo di procedere a nomine sulla base di scelte non inquinate dal manuale Cencelli sarebbe una svolta epocale. Libererebbe la gestione della sanità dalla lottizzazione dei partiti di maggioranza e sottobanco di qualche favore all'opposizione. Ma sarà difficile. Che la gestione della sanità abbia il marchio delle scelte politiche sembra ovvio; continuare ad essere appannaggio di potere dei partiti sarebbe la ripetizione degli errori del passato.
Se dovesse prevalere il criterio della lattizzazione, il caso più difficile da risolvere sarebbe Palermo. Secondo indiscrezioni sarebbero due i candidati: Dario Allegra in quota Miccichè o Mario La Rocca in quota Alfano-Schifani-Cascio. Ma questa nomina sarebbe condizionata anche dall'eventuale rimpasto della giunta comunale di Palermo. Se, come sostiene il sindaco Cammarata, in sede di rimpasto lascerà fuori la componente Miccichè, questi nella sua città sarebbe tagliato fuori da tutti i settori amministrativi. Da qui l'ipotesi che punterà sull'amicizia di Lombardo per avere dalla sua parte il direttore generale dell'Asp. Se viceversa l'assessore Russo decide di andare avanti per al sua strada, senza lottizzazione, potrebbe presentare in giunta la lista di 17 nomi, scelti tra i 50 manager selezionati sui 600 che hanno presentato domanda. Sarebbe la svolta, ma si aprirebbe un nuovo fronte di polemiche, specie se dagli immancabili Dna dovessero risultare "appartenenze" sospette.
Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati del Pdl alla Camera, mette i puntini sulle "i" precisando: «Il cambio al vertice delle aziende nella sanità richiede alla politica di assumersi la piena responsabilità delle scelte perché è alla politica che i cittadini e gli elettori chiederanno il conto dei risultati in un settore dove è in gioco un bene comune qual è la salute che tocca diritti e sofferenze di tutte le famiglie siciliane. Il nuovo governo della Regione, sorretto dalla coalizione che lo sostiene, quella vera e non solo nominale, scelga persone oneste, competenti e non compromesse, ma in una visione politica nella quale la responsabilità delle decisioni sia trasparente».
E Saverio Romano, segretario regionale del l'Udc, mentre sono in corso trattative per il rientro del suo partito in giunta, precisa: «L'Udc, forza di opposizione, non partecipa ad alcuna trattativa in merito alla nomina dei manager della sanità regionale. Attendiamo che il governo vari le nomine che giudicheremo sulla base dei parametri della competenza edella professionalità dal momento che non comprenderemmo e non condivideremmo l'eventuale adozione di metodi clientelari. Siamo dell'idea che il governo debba procedere con la massima urgenza a tali nomine perché il sistema della sanità non può permettersi il lusso di carenze decisionali ed organizzative a danno della salute dei cittadini».
18.08.2009 http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2518 | Giovanni Ciancimino |
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