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IL SOCCORSO Il servizio che comprende pure la gestione di quattro elicotteri ha un costo annuo di 170 milioni
«Il 118? Un milione e 300 mila chiamate»
Alagna: «Sono 256 le ambulanze che operano nell’Isola, coordinate dalle centrali di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta»
I tagli. «L’obiettivo è di scendere nel 2011 a una spesa di 135 mln l’anno».
Elisoccorso. «I costi saranno a carico della Protezione civile».
PALERMO. La vicenda del ragazzo di Mazzarino morto dissanguato dopo il ricovero all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, coinvolge indirettamente anche il servizio di emergenza-urgenza «118» che in Sicilia ha una rete di ambulanze (256) in grado di assicurare 24 ore su 24 l’assistenza sul territorio, anche in quelle zone impervie e dove non esistono Punti territoriali di emergenza, pronto soccorso e ospedali.
Eppure, il «118» che opera nell’Isola non è identico a quello che opera in Piemonte, in Lombardia, in Emilia, per citare alcune delle regioni dove la sanità territoriale è al primo posto del pianeta dei «camici bianchi». La conferma arriva direttamente dal responsabile regionale che opera all’assessorato alla Sanità in materia di emergenza-urgenza, Dino Alagna: «Smentisco categoricamente i dati che sono stati diffusi sul costo del servizio in Sicilia. Non è di 230 milioni l’anno, bensì di 170. Basti pensare che in Piemonte il costo è di 90 milioni l’anno perchè operano sul territorio le Misericordie e le associazioni di volontariato di pubblica assistenza incaricate per il soccorso. Da noi non è così. Nel 2008 abbiamo chiuso con un milione e 300 chiamate nelle quattro centrali operative (Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta, ndr) e compiuto 299.500 prestazioni di soccorso in tutta la Sicilia. Questi dati la dicono lunga sulla nostra attività svolta da 256 ambulanze sia da trasporto sia da rianimazione. Trentatré di queste lavoravano a basso regime, e quindi abbiamo optato una riduzione degli orari d’intervento». Alagna va oltre e aggiunge come l’assessorato alla Sanità nel quadro più complesso del cosiddetto «Piano di rientro» ha inserito anche il «118».
«Il nostro obiettivo – aggiunge – è quello che nel 2011 il costo del servizio, comprensivo di tutto, personale, elicotteri, ambulanze e attrezzature, si attesti su 135 milioni di euro. Un parametro in linea con le altre regioni. Nei prossimi mesi sposteremo i costi dell’Elisoccorso (in Sicilia operano 4 eliambulanze rispettivamente nelle quattro basi operative, ndr) alla Protezione civile che probabilmente se ne farà carico e questo porterà a un risparmio consistente di quasi 18 milioni di euro all’anno. Dunque, puntiamo al risparmio attraverso il "Piano di rientro"».
Non a caso, le nuove linee guida del «118» sono state inviate di recente al ministero della Salute. Lo ha fatto alla fine di giugno con un apposito decreto l’assessore alla Sanità, Massimo Russo. Un decreto che fissa le nuove linee guida per il servizio di emergenza-urgenza con l’obiettivo di una riorganizzazione che assicuri ai cittadini l’erogazione di prestazioni d’emergenza in linea con gli standard nazionali in termini di qualità, efficacia, efficienza ed economicità.
Il decreto prevede che la gestione del trasporto sanitario terrestre sia affidata a un organismo pubblico (una fondazione) costituito tra la Regione e la Croce Rossa Italiana che assicurerà il livello occupazionale dei lavoratori impiegati presso la Sise alla data del luglio 2008.
La principale novità consisterà nella articolazione su due soli livelli – di base ed avanzato – dei mezzi di soccorso su gomma. Delle 256 ambulanze complessive, 177 saranno quelle di base, da trasporto e 79 i mezzi di soccorso avanzato cioè medicalizzate con rianimatore a bordo (mediamente uno ogni 60.000 abitanti). Sedici dei 79 mezzi di soccorso avanzato saranno costituiti non da ambulanze ma da auto mediche che saranno dislocate solamente nei capoluoghi di provincia: quattro a Palermo e a Catania, due a Messina e una ciascuna nelle altre città. A bordo dei 79 mezzi di soccorso avanzato, vi sarà un autista-soccorritore per turno, oltre al medico ed all’infermiere. Nel decreto viene previsto che entro dicembre del 2009 sarà già operativo il progetto di informatizzazione delle centrali operative 118 di Palermo e Catania, con il collegamento in rete di tutte le strutture sanitarie ospedaliere: ciò consentirà di verificare, attraverso indicatori di qualità, l’efficienza e l’efficacia del sistema 118.
Elisoccorso. «I costi saranno a carico della Protezione civile».
PALERMO. La vicenda del ragazzo di Mazzarino morto dissanguato dopo il ricovero all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, coinvolge indirettamente anche il servizio di emergenza-urgenza «118» che in Sicilia ha una rete di ambulanze (256) in grado di assicurare 24 ore su 24 l’assistenza sul territorio, anche in quelle zone impervie e dove non esistono Punti territoriali di emergenza, pronto soccorso e ospedali.
Eppure, il «118» che opera nell’Isola non è identico a quello che opera in Piemonte, in Lombardia, in Emilia, per citare alcune delle regioni dove la sanità territoriale è al primo posto del pianeta dei «camici bianchi». La conferma arriva direttamente dal responsabile regionale che opera all’assessorato alla Sanità in materia di emergenza-urgenza, Dino Alagna: «Smentisco categoricamente i dati che sono stati diffusi sul costo del servizio in Sicilia. Non è di 230 milioni l’anno, bensì di 170. Basti pensare che in Piemonte il costo è di 90 milioni l’anno perchè operano sul territorio le Misericordie e le associazioni di volontariato di pubblica assistenza incaricate per il soccorso. Da noi non è così. Nel 2008 abbiamo chiuso con un milione e 300 chiamate nelle quattro centrali operative (Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta, ndr) e compiuto 299.500 prestazioni di soccorso in tutta la Sicilia. Questi dati la dicono lunga sulla nostra attività svolta da 256 ambulanze sia da trasporto sia da rianimazione. Trentatré di queste lavoravano a basso regime, e quindi abbiamo optato una riduzione degli orari d’intervento». Alagna va oltre e aggiunge come l’assessorato alla Sanità nel quadro più complesso del cosiddetto «Piano di rientro» ha inserito anche il «118».
«Il nostro obiettivo – aggiunge – è quello che nel 2011 il costo del servizio, comprensivo di tutto, personale, elicotteri, ambulanze e attrezzature, si attesti su 135 milioni di euro. Un parametro in linea con le altre regioni. Nei prossimi mesi sposteremo i costi dell’Elisoccorso (in Sicilia operano 4 eliambulanze rispettivamente nelle quattro basi operative, ndr) alla Protezione civile che probabilmente se ne farà carico e questo porterà a un risparmio consistente di quasi 18 milioni di euro all’anno. Dunque, puntiamo al risparmio attraverso il "Piano di rientro"».
Non a caso, le nuove linee guida del «118» sono state inviate di recente al ministero della Salute. Lo ha fatto alla fine di giugno con un apposito decreto l’assessore alla Sanità, Massimo Russo. Un decreto che fissa le nuove linee guida per il servizio di emergenza-urgenza con l’obiettivo di una riorganizzazione che assicuri ai cittadini l’erogazione di prestazioni d’emergenza in linea con gli standard nazionali in termini di qualità, efficacia, efficienza ed economicità.
Il decreto prevede che la gestione del trasporto sanitario terrestre sia affidata a un organismo pubblico (una fondazione) costituito tra la Regione e la Croce Rossa Italiana che assicurerà il livello occupazionale dei lavoratori impiegati presso la Sise alla data del luglio 2008.
La principale novità consisterà nella articolazione su due soli livelli – di base ed avanzato – dei mezzi di soccorso su gomma. Delle 256 ambulanze complessive, 177 saranno quelle di base, da trasporto e 79 i mezzi di soccorso avanzato cioè medicalizzate con rianimatore a bordo (mediamente uno ogni 60.000 abitanti). Sedici dei 79 mezzi di soccorso avanzato saranno costituiti non da ambulanze ma da auto mediche che saranno dislocate solamente nei capoluoghi di provincia: quattro a Palermo e a Catania, due a Messina e una ciascuna nelle altre città. A bordo dei 79 mezzi di soccorso avanzato, vi sarà un autista-soccorritore per turno, oltre al medico ed all’infermiere. Nel decreto viene previsto che entro dicembre del 2009 sarà già operativo il progetto di informatizzazione delle centrali operative 118 di Palermo e Catania, con il collegamento in rete di tutte le strutture sanitarie ospedaliere: ciò consentirà di verificare, attraverso indicatori di qualità, l’efficienza e l’efficacia del sistema 118.
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