il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 30 agosto 2009



IL SOCCORSO Il servizio che comprende pure la gestione di quattro elicotteri ha un costo annuo di 170 milioni
«Il 118? Un milione e 300 mila chiamate»
Alagna: «Sono 256 le ambulanze che operano nell’Isola, coordinate dalle centrali di Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta»
I tagli. «L’obiettivo è di scendere nel 2011 a una spesa di 135 mln l’anno».
Elisoccorso. «I costi saranno a carico della Protezione civile».

PALERMO. La vicenda del ragazzo di Mazzarino morto dissanguato dopo il ricovero all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, coinvolge indirettamente anche il servizio di emergenza-urgenza «118» che in Sicilia ha una rete di ambulanze (256) in grado di assicurare 24 ore su 24 l’assistenza sul territorio, anche in quelle zone impervie e dove non esistono Punti territoriali di emergenza, pronto soccorso e ospedali.
Eppure, il «118» che opera nell’Isola non è identico a quello che opera in Piemonte, in Lombardia, in Emilia, per citare alcune delle regioni dove la sanità territoriale è al primo posto del pianeta dei «camici bianchi». La conferma arriva direttamente dal responsabile regionale che opera all’assessorato alla Sanità in materia di emergenza-urgenza, Dino Alagna: «Smentisco categoricamente i dati che sono stati diffusi sul costo del servizio in Sicilia. Non è di 230 milioni l’anno, bensì di 170. Basti pensare che in Piemonte il costo è di 90 milioni l’anno perchè operano sul territorio le Misericordie e le associazioni di volontariato di pubblica assistenza incaricate per il soccorso. Da noi non è così. Nel 2008 abbiamo chiuso con un milione e 300 chiamate nelle quattro centrali operative (Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta, ndr) e compiuto 299.500 prestazioni di soccorso in tutta la Sicilia. Questi dati la dicono lunga sulla nostra attività svolta da 256 ambulanze sia da trasporto sia da rianimazione. Trentatré di queste lavoravano a basso regime, e quindi abbiamo optato una riduzione degli orari d’intervento». Alagna va oltre e aggiunge come l’assessorato alla Sanità nel quadro più complesso del cosiddetto «Piano di rientro» ha inserito anche il «118».
«Il nostro obiettivo – aggiunge – è quello che nel 2011 il costo del servizio, comprensivo di tutto, personale, elicotteri, ambulanze e attrezzature, si attesti su 135 milioni di euro. Un parametro in linea con le altre regioni. Nei prossimi mesi sposteremo i costi dell’Elisoccorso (in Sicilia operano 4 eliambulanze rispettivamente nelle quattro basi operative, ndr) alla Protezione civile che probabilmente se ne farà carico e questo porterà a un risparmio consistente di quasi 18 milioni di euro all’anno. Dunque, puntiamo al risparmio attraverso il "Piano di rientro"».
Non a caso, le nuove linee guida del «118» sono state inviate di recente al ministero della Salute. Lo ha fatto alla fine di giugno con un apposito decreto l’assessore alla Sanità, Massimo Russo. Un decreto che fissa le nuove linee guida per il servizio di emergenza-urgenza con l’obiettivo di una riorganizzazione che assicuri ai cittadini l’erogazione di prestazioni d’emergenza in linea con gli standard nazionali in termini di qualità, efficacia, efficienza ed economicità.
Il decreto prevede che la gestione del trasporto sanitario terrestre sia affidata a un organismo pubblico (una fondazione) costituito tra la Regione e la Croce Rossa Italiana che assicurerà il livello occupazionale dei lavoratori impiegati presso la Sise alla data del luglio 2008.
La principale novità consisterà nella articolazione su due soli livelli – di base ed avanzato – dei mezzi di soccorso su gomma. Delle 256 ambulanze complessive, 177 saranno quelle di base, da trasporto e 79 i mezzi di soccorso avanzato cioè medicalizzate con rianimatore a bordo (mediamente uno ogni 60.000 abitanti). Sedici dei 79 mezzi di soccorso avanzato saranno costituiti non da ambulanze ma da auto mediche che saranno dislocate solamente nei capoluoghi di provincia: quattro a Palermo e a Catania, due a Messina e una ciascuna nelle altre città. A bordo dei 79 mezzi di soccorso avanzato, vi sarà un autista-soccorritore per turno, oltre al medico ed all’infermiere. Nel decreto viene previsto che entro dicembre del 2009 sarà già operativo il progetto di informatizzazione delle centrali operative 118 di Palermo e Catania, con il collegamento in rete di tutte le strutture sanitarie ospedaliere: ciò consentirà di verificare, attraverso indicatori di qualità, l’efficienza e l’efficacia del sistema 118.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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