il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 27 luglio 2009

Sanità sotto controllo per combattere gli sprechi

La Sicilia - 26.07.2009
Ed. del 26.07.2009 - Ieri e Oggi - pag. 2
Enrico Cisnetto

Il commissariamento della sanità in Campania e Molise non è solo un atto sacrosanto compiuto dal ministro del Welfare Sacconi. E non è nemmeno la cronaca di un allarme annunciato, visto che 6 regioni su 20 hanno accumulato un deficit di 3,5 miliardi - su oltre 100 miliardi di spesa complessiva - che rischia di far esplodere l’intero impianto sanitario nazionale. No, l’allarme sanità è il termometro che segna la cattiva salute di un sistema, quello del decentramento, nato negli anni Settanta con le Regioni - peraltro senza cancellare le Province, come chiedeva Ugo La Malfa - e oggi finito fuori controllo. Anzi, nel frattempo abbiamo assistito alla moltiplicazione delle Province e dei Comuni, per arrivare al "monstrum" istituzionale e finanziario di fronte al quale ci troviamo oggi con 20 Regioni, 109 Province e 8.100 Comuni, cui si aggiunge una pletora di istituzioni di secondo e terzo grado. Su questo "monstrum" si è poi inserito il processo di devoluzione, partito con le modifiche al titolo V della Costituzione votate dal centro-sinistra e proseguito col federalismo tanto caro al centrodestra.
Risultato? Una moltiplicazione di competenze e centri di spesa che non ha portato solo al default della sanità regionale ma anche all’esplosione della spesa pubblica e della pressione fiscale (dal 1995 al 2006, mentre le tasse nazionali al netto dell’inflazione sono aumentate del 12%, quelle locali hanno subito un incremento del 111%, arrivando a rappresentare l’11% del totale). Se questa è l’insostenibile situazione attuale, è chiaro che a questo punto la scelta è tra due opzioni: proseguire sulla via della devoluzione, dando attuazione al federalismo fiscale, o attuare un dietrofront. Nel primo caso, i rischi sono molto alti. Infatti, pur tenendo in grande considerazione il vero plus della proposta leghista - il passaggio dal concetto di spesa storica a quello di "costo standard", finalizzato a introdurre una meritocrazia tra i fornitori di servizi nelle varie aree del Paese - la scommessa sul futuro è viziata dai risultati del passato. Chi ci garantirà, per esempio, che il percorso dei prossimi anni sarà diverso dagli ultimi 15? La stessa Lega, che ha ampiamente governato nella Seconda Repubblica, sebbene idealmente guidata da principi meritocratici, non si può certo tirare fuori dal risultato di dissesto che abbiamo oggi davanti. Siamo dunque pronti a prenderci questo rischio? In alternativa, occorre rivedere un sistema che moltiplica i centri di (in)decisione, che mira ad aumentare il "size" degli enti politici per competere meglio nella globalizzazione, e non a sbriciolare le già fragili basi di uno stato di recente formazione come il nostro, esasperandone localismi e sprechi. Per compiere questo dietrofront virtuoso, si dovrebbe partire proprio dalla sanità. Riportandola nell’alveo nazionale, tornando a un principio mutualistico, rendendola dunque nuovamente controllabile.
Un’operazione che consentirebbe non solo di risparmiare decine di miliardi, ma anche di sottrarre un aspetto strategico del sistema-paese a un abuso di controllo politico che col decentramento si è sviluppato a livelli patologici. In questo senso, più che commissariare le regioni, andrebbe commissariato il federalismo. Almeno quello praticato fin qui.
26.07.2009
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2468
Enrico Cisnetto

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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