il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 27 luglio 2009

Russo,un anno tra tagli e polemiche. "Ho risanato la sanità nonostante Cuffaro" Il bilancio dell'assessore: ecco come abbiamo evitato il crac

La Repubblica - 26.07.2009
Ed. del 26.07.2009 - Ed. Palermo - pag. VI
Antonella Romano

"All'inizio a Roma non eravamo ritenuti affidabili. Lombardo? E' stato di parola".

ORA mi godo il mare, quello vero, dopo avere affrontato il mare aperto tutti i giorni». Il riposo del "guerriero" Massimo Russo, in pausa premio nel week-end in un lido nel messinese, non durerà assai. L'ex magistrato antimafia che ha rivoltato la sanità siciliana al collasso, riducendo in un anno la spesa di 380 milioni di euro, ed evitando alla Sicilia l'onta del commissariamento, prepara il suo secondo colpo per raddrizzare il disastrato sistema sanitario: l'opera di riconversione delle aziende, con un taglio da 29 a 17, rivoluzione che parte il primo settembre.
Assessore Russo, il suo piano di risanamento è riuscito a far rientrare il deficit e a evitare il conunissariamento, scattato invece in Campania e in Molise. Si sente più sollevato?
«Sono soddisfatto. È un riconoscimento per tutti i siciliani che hanno creduto in una politica di serietà, rigore, lealtà».
Da "tecnico" voluto da Lombardo ha trovato in eredità un buco che metteva a rischio il bilancio della Regione.
«La situazione era disastrosa. Mi sono mosso sapendo di dover dettare regole e farle rispettare. Regole che erano i comportamenti imposti dallo Stato per il piano di rientro».
Quanto ha contato il suo passato da Pm?
«Mi ha dato credibilità. È scomparsa la folla di clientes che veniva a bussare. Non potevano più farlo. Ho chiuso le porte col passato ma ho aperto le finestre per fare entrare aria nuova».
Quando si è insediato, il 7 giugno 2008, dicevano che avrebbe resistito un paio di mesi.
«Molti hanno brigato perché desistessi. Da quando ho iniziato a partecipare ai tavoli ministeriali il giudizio sul nostro sistema sanitario era più che negativo. Eravamo considerati inaffidabili, non rispettosi dei patti, con i provvedimenti che venivano invalidati. Ho subito capito come fare e con chi».
Ha dovuto rinnovare gli uomini dello staff?
«Sapevo benissimo di essere un assessore e non un Mandrake. Avevo bisogno di persone che condividessero progetti e obiettivi. La struttura era da cambiare. Non condividevo la metodologia di lavoro. Ho messo su un gabinetto straordinario di venti persone. Se oggi devo ringraziare qualcuno è questa squadra».
Il riordino del caos-sanità da dove è partito?
«Dal tetto di spesa per i privati. In un anno abbiamo tagliato 100 milioni di euro. Un successo che condivido con i sindacati. I privati alla fine hanno accettato il nuovo indirizzo. La linea di fermezza del ministero è stata un propellente per mutare atteggiamento: non era più il tempo di andare a Roma a elemosinare e a chiedere sconti per le nostre deficienze».
O tagli o commissariamento. È andata così?
«In parte. Perl'ospedalizzaZione spendiamo molto più di quanto si offre e mandiamo i pazienti a curarsi altrove. Lo sforzo è stato anche liberare risorse e energie professionali. Ho patito a volte la scarsa collaborazione delle strutture sanitarie. Ma tante persone perbene hanno creduto nel cambiamento».
Da magistrato, dall'altraparte della barricata, come ha lottato contro il malaffare?
«Mostrando i vantaggi economici della legalità, combattendo le criticità alla base del malaffare. Il risparmio con le gare per l'acquisto di farmaci è stato un esempio. Anche la riduzione dei ricoveri: non è pensabile che la gente porti in ospedale i suoi lenzuoli da casa. Non ho aperto processi, ho risposto con i fatti. La classe medica sta cambiando. Ma ancora medici e infermieri per non fare le notti accusano deficit e handicap di tutti i tipi».
I suoi rapporti con Lombardo?
«Pur in mezzo alla tempesta ha mantenuto fede con determinazione alla promessa di risanare i conti. Sono stato l'unico assessore subito riconfermato dopo l'azzeramento».
Da chi si è sentito ostacolato tra i politici?
«Dai deputati dell'Udc. Cuffaro diceva che io avrei potuto fare assessore alla Giustizia della Regione. Forse ho deluso le sue aspettative. Il senatore D'Alì, della maggioranza di cui fa parte Sacconi, ha presentato una interrogazione schizofrenica che andava contro la politica di bonifica chiesta dal ministro».
E il rapporto con l'opposizione?
«Col Pd c'è stato un rapporto costruttivo nel passaggio della legge di riforma».
Che ne pensa del partito del Sud?
«Dico assolutamente sì a un partito del Sud che abbia la lotta alla mafia alla base di ogni rivendicazione. E che trasversalmente pone l'esigenza di un'analisi sulle disparità tra Nord e Sud».
La sua toga è nell'armadio. Ma come guarda ai passi avanti nelle inchieste sulle stragi?
«Con l'occhio di chi capisce perfettamente e l'animo di chi partecipa emotivamente come magistrato e come cittadino».
In vista le nuove aziende e il cambio dei manager. Andrà via anche Iacolino, manager dell'Ausl 6, eletto eurodeputato?
«Sì. Al suo posto mi sarei già dimesso... I nuovi direttori verranno selezionati in base ai curriculum».
26.07.2009 Antonella Romano
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=2467

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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