Sole 24Ore - Sanità - 04.06.2008
Anno XI - n. 22 del 3 - 9 giugno 2008 - Dal Governo (pag. 4)Mauro Marin
RICETTA ANTI-FANNULLONI DEI MMG
Niente attestazioni sottoscritte in base all’indicazione del paziente. Oltre al carico di lavoro si rischia anche il danno di falso ideologico.
Contro i fannulloni il “trucco” è l’autocertificazione che salva il medico non in grado di controllare malattie brevi e responsabilizza direttamente il cittadino e il suo datore di lavoro.Un paziente che dice al medico di essere rimasto a casa per una cefalea non può non essere creduto dal suo “medico di fiducia” che però non può verifcare.Altro sarebbe se il paziente autocertificasse la malattia per i primi tre giorni, cosa che avviene in tutto il mondo. Dal medico si ricorrerebbe dal quarto giorno in poi, per problemi seri di salute.Ma per far questo non bastano le intenzioni, bisogna a questo punto intervenire per aggirare gli intoppi.Nel 2006 l’Inps con una sua circolare aveva precisato che il lavoratore ha l’obbligo di trasmettere il certificato di malattia all’Istituto, oltre che al proprio datore di lavoro, anche se la malattia abbia durata inferiore ai quattro giorni, pur essendo i primi 3 giorni il periodo in cui il trattamento economico è interamente a carico del datore di lavoro.In questo modo si è riaffermato l’obbligo del certificato medico per assenza dal lavoro dipendente dovuta a malattia breve.In realtà, le richieste di questo certificato per malattia fino a 3 giorni per patologie minori, perlopiù a risoluzione spontanea, comportano un carico di lavoro costoso e inutile poiché costringono il medico curante a numerose visite non necessarie, spesso concluse con attestazioni di riferite sintomatologie non obiettivabili che, in quanto tali, di fatto non sono poi neppure escludibili e contestabili dal medico fiscale.continua visualizza:http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=971
Brunetta «punisce» i medici
Sole 24Ore - Sanità - 04.06.2008
Anno XI - n. 22 del 3 - 9 giugno 2008 - Dal Governo (pag. 4)Paolo del Bufalo
Sindacati all’attacco sulla proposta di licenziare chi attesta la malattia senza verifiche Al bando i certificati di favore - Straordinari: detassarli anche nel Ssn
Le assenze per malattia sono la vera arma dell’assenteista. E visto che a permetterle è un certificato medico, nel disegno di legge con cui si riformerà la pubblica amminsitarzione il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, è pronto ai licenziamento.Nella bozza si dà anche il via al cambio di rotta sui contratti che dovrebbero diventare triennali anche con una revisione dei compiti dell’Aran.Per i medici che favoriscono le assenze invece è in pista un inasprimento delle sanzioni col risarcimento del danno patrimoniale e previsione del licenziamento se non effettuano corretti controlli sui dipendenti in malattia o falsificano i documenti per attestare il loro stato. Poi nella riforma c’è un’accelerazione alla privatizzazione e l’obiettivo di un recupero di efficienza del 10% nella Pa che farebbe guadagnare 2 punti di Pil: un recupero di risorse per 40 miliardi in 3-5 anni. Ma per questo serve un recupero di managerialità ed efficienza che presuppone la “lotta ai fannulloni”, anche con sanzioni pesanti per i medici dal certificato facile.«Nessuno si tira indietro dalle proprie responsabilità, ma attenzione a come si affronta il problema: i medici per loro missione non possono essere i guardiani dell’efficienza dell’organizzazione», ha subito replicato il presidente della FnomCeo, Amedeo Bianco.E gli altolà non finiscono qui Secondo l’ex sottosegretario alla Salute Serafino Zucchelli, medico ospedaliero e per anni leader dell’Anaao, non servono annunci propagandistici che sono «aria fritta», ma la ricetta è una sola: aumentare il numero di medici fiscali. «Ben venga questo provvedimento - sottolinea - a patto che risulti applicabile. La questione è capire chi dovrà stabilire se si tratti di bronchite o influenza. L’unica soluzione è aumentare il numero dei medici controllori».continua..visualizza:http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=970
Una società per l’emergenza
Sole 24Ore - Sanità - 04.06.2008
Anno XI - n. 22 del 3 - 9 giugno 2008 - Lavoro & Professione (pag. 27)n.d.
NASCE LA COMES
È nata una nuova società scientifica costituita da medici provenienti dall’emergenza territoriale di diverse Regioni. È l’associazione Coordinamento medici emergenza sanitaria (Comes), che intende rappresentare, a livello nazionale, i medici che prestano la loro opera professionale all’interno dei servizi di emergenza sanitaria 118 e dei pronto soccorso ospedalieri.Comes, che raccoglie le tradizioni di altre associazioni scientifiche, punta a partecipare al dibattito sui modelli organizzativi dell’emergenza sanitaria.
04.06.2008
n.d.
fonte:http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=972
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