il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 8 maggio 2008

Diagnosi omessa non fa reato



CASSAZIONE/ Annullata con rinvio la condanna penale di un ginecologo negligente Va provato che l’approfondimento diagnostico avrebbe evitato il decesso

Anche di fronte a un clamoroso errore diagnostico la colpevolezza del medico è tutta da dimostrare. Lo ha chiarito la quarta sezione penale della Cassazione (sentenza n. 10824, depositata l’11 marzo scorso), annullando con rinvio la condanna a sei mesi di reclusione per omicidio colposo e al risarcimento del danno in favore della parte civile inflitta a un ginecologo prima dal tribunale di Torre Annunziata e poi dalla Corte d’appello di Napoli.Allo specialista era stato rimproverato di aver concorso a provocare la morte di una sua paziente per mancata diagnosi: nonostante la avesse visitata quattro volte dal gennaio 1998 al luglio 1999 non aveva individuato il carcinoma ovarico da cui la donna era stata colpita, formulando sempre e solo la diagnosi di utero fibromatoso. A novembre del 1999, però, la paziente era stata ricoverata al Pascale di Napoli, dove una Tac e una risonanza avevano rilevato la massa tumorale, ormai metastatica. Due interventi e la chemioterapia non erano bastati a salvarla: era morta a ottobre del 2000.Per i giudici di merito, la responsabilità del medico era evidente: non aveva sottoposto la donna ad approfondimenti diagnostici più incisivi, per giunta comunemente utilizzati (ecografia, Tac e Rmn), a fronte di sintomi persistenti che non mutavano con le cure prescritte.«L’omissione del sanitario - affermava la Corte d’appello - aveva sicuramente anticipato il decorso letale della malattia».Il ginecologo ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che nei suoi confronti erano stati formulati solo «addebiti generici» senza dimostrare che fosse possibile individuare il tumore nel luglio del 1999 e che tale evenienza avrebbe potuto consentire un effettivo prolungamento del decorso della malattia.La Cassazione gli dà ora ragione, invitando ancora una volta all’applicazione rigorosa dei criteri per il corretto accertamento del nesso di causalità tra la condotta del medico e il danno causato al paziente, stabiliti dalla sentenza Franzese n. 30328/2002). Se infatti non c’è alcun dubbio sul comportamento colposo (gli esami non disposti «sicuramente avrebbero consentito di effettuare tempestivamente la diagnosi del tumore ovarico sofferto dalla donna»), ve ne sono sul nesso causale.Perché la sentenza impugnata «non risulta avere adeguatamente approfondito e accertato, secondo princìpi contrassegnati da elevato e persuasivo grado di credibilità razionale» la ricorrenza del nesso tra la tempestiva formulazione della diagnosi e un «ipotizzabile conseguente prolungamento significativo della vita» della donna, «ovvero una minore intensità lesiva della malattia con una migliore qualità della vita». Toccherà adesso a un’altra sezione della Corte d’appello di Napoli riesaminare la vicenda approfondendo il punto di diritto “debole”.

07.05.2008
http://www.medpress.it/rass_stampa/rstampa.php?id=891

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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