
Operatori, autisti e soccorritori del 118 in Sicilia contestano la relazione della Corte dei Conti sulla gestione del servizio di prima emergenza. L’oggetto in questione è la denuncia dell’organo costituzionale sulle assunzioni facili e senza concorso e gli incarichi con stipendi d’oro al personale del 118. “Operatori, autisti e soccorritori - si legge in una nota diffusa dai Cobas del ramo della Sanità - guadagnano appena mille euro al mese ed hanno nella quasi totalità un contratto part-time di 120 ore, ma ne lavorano anche 150-160 al mese senza che venga loro retribuito lo straordinario dal giugno 2006 e tutte le indennità del settore”. Lo scenario quindi sarebbe questo: turni mai regolari con ore di straordinario spesso non pagati. I dipendenti hanno allora sollevato la voce per far luce su questi disagi. Ma nulla ancora è stato fatto. E adesso con l’indagine della sezione di controllo che ha messo sotto la lente d’ingrandimento gli atti compiuti dalla Sise, la società creata dalla Croce Rossa che si occupa della gestione del 118, i dipendenti non ci stanno. “Gli stessi operatori se fossero inquadrati full-time anziché part-time - sostiene ancora il Cobas -, costerebbero meno, in quanto le ore di lavoro effettivo sarebbero da considerare come lavoro ordinario e non come straordinario”. Gli sprechi del 118 per il comitato di base andrebbero eliminati gestendo il servizio in maniera efficiente e diretta da parte della Regione “così come auspicato – concludono - dall’onorevole Simona Vicari, della VI commissione Sanità, l’unica che ha sposato totalmente questo problema”.Federica Puglisi
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