Martedì 8 Aprile 2014, 19:25 ATTUALITÀ
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“Insieme ai miei colleghi del 118 ho vissuto attimi terribili, effettuando un soccorso con il cuore in gola: il neonato al nostro arrivo era in arresto cardiocircolatorio, è vivo per miracolo”.
Lo afferma Paolo Caltagirone, autista- soccorritore della Seus (società cogestore del servizio di emergenza- urgenza 118 in Sicilia) raccontando le fasi concitate dell’intervento in soccorso del neonato abbandonato all’alba di oggi dalla madre a Bagheria, in via Giovan Battista Marini.
“La centrale operativa del 118 ci ha contattati poco dopo le sette di mattina, segnalandoci un bimbo che piangeva.
Insieme all’infermiera Francesca Bono e al medico Angela Lentini siamo subito partiti con l’ambulanza della postazione di Santa Flavia. Pochi minuti dopo siamo arrivati sul posto, dove abbiamo trovato alcuni residenti della zona e la polizia.
Subito siamo saliti nell’appartamento al primo piano e nel balcone c’era il neonato, che non dava alcun segnale di vita. Lo abbiamo preso, avvolto in una coperta per riscaldarlo e adagiato sul tavolo della cucina perché era urgente intervenire immediatamente”.
Paolo Caltagirone continua a parlare delle fasi concitate: “il medico del 118 ha misurato i parametri vitali, purtroppo il piccolo era in ipotermia e in arresto cardiocircolatorio. Insieme all’infermiera gli abbiamo praticato la rianimazione cardiopolmonare, mentre la dottoressa Lentini ha effettuato l’aspirazione nasogastrica per agevolarne la respirazione.
Come per miracolo dopo un paio di minuti il neonato ha dato i primi segnali di vita, allora ci siamo subito precipitati in ambulanza e lo abbiamo trasportato al Buccheri La Ferla, dove è giunto grave ma ancora vivo e in fase di ripresa.”
L’uomo conclude con una riflessione personale: “successivamente i medici dell’Ospedale ci hanno detto che le sue condizioni sono migliorate. Al mio ritorno a casa, essendo padre mi sono immedesimato e ho pianto. Qui al 118 facciamo tutti il tifo per lui, speriamo proprio che riesca a superare questa prima grande prova della sua vita”.
Lo afferma Paolo Caltagirone, autista- soccorritore della Seus (società cogestore del servizio di emergenza- urgenza 118 in Sicilia) raccontando le fasi concitate dell’intervento in soccorso del neonato abbandonato all’alba di oggi dalla madre a Bagheria, in via Giovan Battista Marini.
“La centrale operativa del 118 ci ha contattati poco dopo le sette di mattina, segnalandoci un bimbo che piangeva.
Insieme all’infermiera Francesca Bono e al medico Angela Lentini siamo subito partiti con l’ambulanza della postazione di Santa Flavia. Pochi minuti dopo siamo arrivati sul posto, dove abbiamo trovato alcuni residenti della zona e la polizia.
Subito siamo saliti nell’appartamento al primo piano e nel balcone c’era il neonato, che non dava alcun segnale di vita. Lo abbiamo preso, avvolto in una coperta per riscaldarlo e adagiato sul tavolo della cucina perché era urgente intervenire immediatamente”.
Paolo Caltagirone continua a parlare delle fasi concitate: “il medico del 118 ha misurato i parametri vitali, purtroppo il piccolo era in ipotermia e in arresto cardiocircolatorio. Insieme all’infermiera gli abbiamo praticato la rianimazione cardiopolmonare, mentre la dottoressa Lentini ha effettuato l’aspirazione nasogastrica per agevolarne la respirazione.
Come per miracolo dopo un paio di minuti il neonato ha dato i primi segnali di vita, allora ci siamo subito precipitati in ambulanza e lo abbiamo trasportato al Buccheri La Ferla, dove è giunto grave ma ancora vivo e in fase di ripresa.”
L’uomo conclude con una riflessione personale: “successivamente i medici dell’Ospedale ci hanno detto che le sue condizioni sono migliorate. Al mio ritorno a casa, essendo padre mi sono immedesimato e ho pianto. Qui al 118 facciamo tutti il tifo per lui, speriamo proprio che riesca a superare questa prima grande prova della sua vita”.
http://www.lavocedibagheria.it/2014/04/bagheria-parla-uno-dei-soccorritori-del-neonato-e-vivo-per-miracolo-era-in-arresto-cardiaco/
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