il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 9 aprile 2013

Regione, cala la scure sulle partecipate


Emergenza per i circa 6 mila dipendenti delle 30 aziende in via di accorpamento o liquidazione. Un piano, quello messo a punto dal vecchio governo Lombardo, che prevede di scendere da 30 a 12 società e che adesso la giunta Crocetta è costretta a rivedere in tutta fretta per via di una legge nazionale che rivoluziona il settore


di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. L’ultimo campanello d’allarme ha suonato qualche giorno fa, quando Sviluppo Italia Sicilia ha risposto «no, grazie» alla nota con cui l’assessorato all’Economia invitava ad assumere subito 15 dipendenti del Ciem, società partecipata in liquidazione. E così quel personale, per dirla con le parole del presidente della commissione Bilancio dell’Ars Nino Dina «resta in attesa di collocamento». Cioè al Ciem senza incarichi.
Mentre Sviluppo Italia Sicilia, guidata da Cleo Li Calzi, si tiene stretti i suoi 82 dipendenti pur mettendo a verbale i timori «per l’incerto quadro che oggi registra il settore delle partecipate e l’assenza di una programmazione di lungo raggio che assicuri continuità alle commesse della Regione».
È il prologo di un’emergenza che sta per scattare coinvolgendo tutti i circa 6 mila dipendenti delle 30 società partecipate che la Regione sta accorpando o liquidando. Un piano, quello messo a punto dal vecchio governo Lombardo, che prevede di scendere da 30 a 12 società e che adesso la giunta Crocetta è costretta a rivedere in tutta fretta per via di una legge nazionale che rivoluziona il settore. «L’articolo 4 della legge 135/2012 - spiega Dina - impone entro fine anno la liquidazione di quasi tutte le partecipate. Anche le 12 che il vecchio governo prevedeva di tenere in vita sono per lo più spacciate perchè la norma permette di salvare solo quelle che ricavano almeno il 10% del volume d’affari da commesse private. Per tutte le altre, o si trova un socio privato o si chiude o si chiede una improbabile deroga all’Antitrust».
Dina ha convocato nei giorni scorsi in commissione Bilancio all’Ars tutti i vertici delle attuali partecipate e ha preparato una relazione da cui si evince che «a parte Irfis, Riscossione Sicilia e Sicilia&Servizi, nessuna delle attuali società della Regione ha i requisiti per salvarsi». Per questo motivo Dina ha convocato per mercoledì il governo in commissione: «Se pensiamo che la Sas, nata dalla fusione di Multiservizi e Beni culturali spa, ha 2 mila dipendenti, è facile capire l’emergenza che sta per scoppiare». In realtà la società con più personale è la Seus, che gestisce il 118: «Lì lavorano oltre tremila persone - prosegue Dina - e malgrado sia facile prevedere che possano essere assorbite da Asp e ospedali che sono i committenti del servizio, vorremmo capire come avverrà il salvataggio di queste persone».
L’urgenza è data dal fatto che, prosegue Dina, «se il governo decidesse di tentare la ricerca di un socio privato e dunque di aprire le società al mercato, dovrebbe attivare le procedure entro giugno. Altrimenti entro fine anno va ugualmente messa la società in liquidazione». Lo spirito della legge è quello di aprire i servizi pubblici al mercato, abbassando di conseguenza i costi per il settore pubblico: «I dubbi nascono proprio da questo principio - conclude Dina -. Visto che la Sas ha un costo del lavoro che difficilmente può essere accettato da un privato, ci chiediamo cosa sta progettando il governo».
L’assessore all’Economia, Luca Bianchi, porterà mercoledì in commissione un disegno di legge già approvato dalla giunta che ridisegna la geografia delle partecipate riducendole dalle 12 che stanno per nascere per effetto degli accorpamenti in corso fino a 6. Irfis, Riscossione Sicilia e Sicilia&Servizi resteranno autonome. Tutte le altre verranno accorpate in aree tematiche: la stessa Sas, spiegano dall’assessorato, malgrado sia appena nata verrà inglobata insieme a tutte le altre che si occupano di servizi pubblici (pulizie negli assessorati e negli ospedali, sorveglianza nei beni culturali). In assessorato si dicono certi che così verranno rispettati i paletti della legge nazionale, grazie anche a nuovi compiti che verranno garantiti a queste società. Bianchi illustrerà in commissione anche il piano che riguarda il personale: «La giunta - fa sapere l’assessore - ha già garantito che i livelli occupazionali non verranno ridotti. E questo grazie anche a delibere già in vigore che impediscono, per esempio, che personale delle partecipate guadagni più di un pari grado della Regione. Inoltre abbiamo imposto un taglio del 20% per i compensi dei dirigenti».
Di tutto ciò si inizierà a ragionare da oggi, perchè inizia il cammino all’Ars della Finanziaria in un clima di grande tensione. I 141 ex precari di Multiservizi che non sono stati assorbiti dalla Sas hanno annunciato nuove proteste dopo l’occupazione della sede della società, la scorsa settimana. Oggi e mercoledì scenderanno in strada invece i precari degli enti locali, 18.500 persone che per effetto di un’altra norma nazionale rischiano di non vedere rinnovato il loro contratto dopo luglio. 

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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