Quando si pensa ai medici del 118, la prima immagine che si affaccia alla mente è quella trasmessa da telefilm americani come ER o Squadra Emergenza. Un'idea romantica che però non corrisponde alla realtà: intanto perché il sistema sanitario italiano è strutturato diversamente da quello USA e poi perché ciò che è descritto in quelle serie riguarda chi lavora al Pronto Soccorso (ER) e figure che nel Belpaese non esistono oppure hanno incarichi diversi (Squadra Emergenza). Per chi fosse comunque interessato a intraprendere la strada 'delle ambulanze', ecco un breve guida su come lavorare nel 118 in qualità di medico.
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Diventare medico di 118: le cose da sapere
Come lavorare nel 118 in qualità di medico? Per chi sta ponderando l'iscrizione alla facoltà di Medicina e Chirurgia per intraprendere la professione di dottore in prima linea e per chi, invece, all'università è già scritto, la prima cosa da sapere è che il 118 non è il Pronto Soccorso, tantomeno quello di ER. Per lavorare (all'incirca) come i medici di Michael Crichton, infatti, dopo la laurea e l'abilitazione bisogna ottenere la specializzazione in Medicina d'Urgenza o in Anestesia e Rianimazione e seguire gli specifici step di frequenza/formazione previsti dall'iter istituzionale.
Diversamente, lavorare come medico in 118 significa essere operativi sul territorio, nelle sedi chiamate Centrali Operative (dunque non in ospedale), e per prestare servizio è sufficiente (si fa per dire) avere conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e l'abilitazione (che si ottiene sostenendo l'Esame di Stato).
All'inizio si entra con incarichi a tempo determinato(solitamente di un anno) rinnovabili e poi, per chi è interessato, c'è la possibilità di essere confermati a tempo indeterminato seguendo un apposito corso bandito dalle signole Regioni sul Bollettino Ufficiale, della durata di 6 mesi. Per partecipare a detto corso è necessario lavorare già in 118 oppure avere i titoli di medico di medicina generale e/o di guardia medica (in Piemonte attualmente è possibile seguirlo anche da specializzandi). L'assunzione a tempo indeterminato viene quindi fatta in regime di convenzione, con lo stesso contratto della Medicina di Base. Infine, per chi fosse interessato a 'provare', per capire se è veramente la strada giusta per lui, una volta conseguita l'abilitazione è possibile inviare il cv alla Centrale Operativa di proprio interesse per essere chiamati per coprire ore vacanti (elenco completo su 118italia.net).
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Pro e contro del lavoro come medico di 118
Una volta affrontato il 'come' lavorare nel 118 in qualità di medico, l'altra domanda da farsi è 'perché'? Molti di coloro che scelgono l'operatività sul territorio lo fanno per una ragione economica, dal momento che un convenzionato a tempo indeterminato prende circa 1.000 euro in più in busta paga rispetto ai colleghi ospedalieri, e perché soprattutto per le donne i turni da 12 ore semplificano molto l'organizzazione della vita familiare. Tuttavia, il lavoro in 118 è estremamente faticoso, pericoloso e conduce rapidamente al cosiddetto 'burnout', senza contare che per 'passare' in Pronto Soccorso è necessario partecipare a concorsi (solitamente riservati a chi ha maturato una buona anzianità a tempo indeterminato in 118 e con specifici titoli) e che i colleghi ospedalieri non vedono di buon occhio quelli che arrivano 'dalla strada'.
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